Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 14/5/2009 alle 10:17

 Il 24 febbraio, dopo il varo di un piano del governo per la costruzione di centrali nucleari, Berlusconi e Sarkozy hanno presentato un accordo per costruire 5 impianti atomici in Italia. La decisione di procedere alla realizzazione di un programma nucleare assunta dal Governo Berlusconi e avallata dal Senato in questi giorni, si presenta scientificamente inconsistente e irrazionale e in contrasto con lo sviluppo di energie pulite e rinnovabili. L’energia nucleare non è abbondante, non è pulita, non è a basso costo e il funzionamento di una centrale è soggetto a incidente catastrofico e, comunque, espone gli abitanti a gravi rischi per la salute. Eppurela Giunta Lombarda, respingendo tre giorni fa in Consiglio - con i voti di PDL e Lega - la mozione da me presentata, non ha voluto dichiarare, come hanno già fatto recentemente l’Emilia e la Toscana, l’indisponibilità del territorio regionale ad ospitare centrali nucleari. Niente denuclearizzazione della Lombardia: ma, allora, quali sono i siti che Formigoni offrirà alla voracità delle lobby nucleari dimostrando la sua supina dipendenza dal Cavaliere? Forse Viadana, o San Benedetto Po o Sermide o Tavazzano? Ce lo dica e lo dica alle popolazioni locali! Forse si potrà oggi lucrare, con questa e con le altre iniziative di grandi opere pubbliche, un’immagine di crescita e di capacità di decidere, anche se in barba agli elettori. Si potranno estorcere allo Stato rilevanti risorse finanziarie per distribuirle a gruppi di imprese, indipendentemente dalle realizzazioni che si faranno o non si faranno. Ma in questo modosi sottrarranno risorse finanziarie rilevanti in termini di ricerca e soprattutto di realizzazioni in materiadi tecnologie per l’uso efficiente dell’energia e per l’impiego delle fonti rinnovabili. Si toglieranno cioè risorse vitali per una strategia sulla quale dovremmo impegnarci nel quadro degli obiettivi che l’Unione Europea si è data per il 2020: riduzione dei consumi del 20% e contributo del 20% delle fonti rinnovabili.

Occorrerà ricordarsene quando si andrà a votare il 6 e 7 Giugno!
Categoria: Lombardia
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