inserito il 22/5/2009 alle 12:23
Visto l’occultamento delle condizioni reali in cui vivono gli italiani e i lombardi, sommersi da rassicurazioni e dalla propaganda di Berlusconi e Formigoni, torno sull’evidenza della crisi nella nostra Regione. possiamo comprendere ancora meglio ciò che sta concretamente avvenendo sulla pelle di migliaia di lavoratrici e lavoratori lombardi. Come sempre i dati fotografano una situazione e indicano una tendenza. Quelli sull’utilizzo della cassa integrazione sono davvero significativi e sottolineano tutta la gravità della crisi nella nostra Regione. I dati raccolti e elaborati da me in questa settimana si riferiscono a lavoratrici e lavoratori di aziende con oltre 15 dipendenti con contratti di lavoro a tempo indeterminato . Restano fuori le migliaia di lavoratori precari o in nero, in larga misura giovani e immigrate/i, la cui unica prospettiva consentita è quella della perdita del lavoro nel totale silenzio delle Istituzioni. Come si può rifiutare un cambio di passo come da noi richiesto, con, in particolare:
una moratoria sui licenziamenti che ne preveda il blocco immediato
l’estensione degli ammortizzatori sociali a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori indipendentemente dal tipo di contratto
l’aumento dei salari e un innalzamento degli ammortizzatori sociali ( a partire dal riconoscimento di una indennità pari all’80%) per adeguarli al costo della vita
nuove leggi sul lavoro e sull’immigrazione che eliminino ogni forma di precarietà
un serio contrasto al lavoro nero e all’evasione fiscale e contributiva
sostegno all’occupazione femminile a partire dal lavoro riproduttivo e di cura
sostegno economico alle imprese non “a pioggia” o come aiuto indistinto ma legato al rilancio dell’attività produttiva orientata all’innovazione e alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro.
Ma a chi ci governa sembra sufficiente far sparire la crisi e la sofferenza diffusa in un popolo che si vuole imbrogliare e sviare dalla durezza di una quotidianità non affrontata con misure politiche adeguate. Categoria: Economia
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