Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 8/6/2009 alle 14:23

Il sogno di un’Europa dei popoli, aperta, coesa socialmente, multiculturale, subisce in queste elezioni un colpo durissimo. Era senz’altro la prospettiva delle generazioni che uscivano vittoriose dalle guerre di Liberazione contro il fascismo e il nazismo e di quelle che hanno sostenuto le riforme sociali dopo le grandi lotte del ’68. Ma anche di quella che ha creduto, con la caduta del muro di Berlino, in una ricomposizione di storie e culture di democrazia sociale dopo la guerra fredda. Bisogna riflettere con molto rigore e senza sconti sul sostegno popolare all’illusione dell’esclusione per potersi garantire, chiusi nella “fortezza Europa”, il prolungamento di una presunta ricchezza fondata sul debito monetario e ambientale. Un graffito sui muri a Berlino negli anni ’90 dichiarava: “il capitalismo è rimasto unico, ma non è vincitore”. Forse è questa la proposizione da cui ripartire: la crisi epocale non ha risposte strategiche ed in questo silenzio della politica, come in questa caduta della partecipazione, ciascuno si avvita su di sé, mentre il presente con le sue preoccupazioni annienta il futuro. In questo clima vincono le destre e il rifiuto del voto.
Il monito di queste europee sta innanzitutto nello scivolamento verso l’autoritarismo conservatore e antieuropeo e nel clamoroso dato dell’astensionismo: meno di un europeo su due ha esercitato il diritto di voto. Poi, se si guarda fuori dal campo vincente delle destre, c’è la scomparsa della socialdemocrazia come prospettiva strategica da offrire al mondo del lavoro, lasciato, tranne poche eccezioni, in solitudine e senza voce dall’Atlantico al Mar Nero. Ancora, impressiona la irresponsabile frammentazione della sinistra di alternativa, al punto che, mentre la sua convergente unità in Germania – con la Linke oltre il 7,5% - ripaga i suoi elettori con un risultato importante, le analoghe formazioni in Italia superano addirittura l’8%, ma non entrano in Parlamento a causa della loro incosciente divisione! I Verdi hanno un buon risultato, soprattutto nelle nazioni più ricche, essendosi rivelati come la forza più capace di interpretare la svolta epocale necessaria ad affrontare la catastrofe climatica e la necessità di un diverso modello di produzione e di consumo.
Per quanto riguarda l’Italia, tre rilievi sommari prima di un commento più approfondito per domani: Berlusconi come dominus mediatico e manipolatore del consenso è in declino irreversibile; Lega e IDV condizioneranno profondamente governo ed opposizione; la smania di bipartitismo che ha spinto il PD ad errori continui e a favorire la crisi della sinistra non trova conferma nella risposta popolare: oltre il 12% dei votanti, estromessi dal quorum, non ha rappresentanza e ben il 25% la trova in partiti diversi dal PdL e dal PD.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 1 commento -
Caro Agostinelli perchè continuare a dare colpa al PD?
Scritto da francesc il 8/6/2009 alle 14:44
Archivi:
Ultimi post:
(23/5/2012 - 12:46)
(22/5/2012 - 11:37)
(21/5/2012 - 14:41)
(18/5/2012 - 10:23)
(17/5/2012 - 14:09)
(16/5/2012 - 13:10)
(15/5/2012 - 12:05)
(13/5/2012 - 22:00)
(11/5/2012 - 18:35)
(10/5/2012 - 13:50)