Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 24/6/2009 alle 08:47

Dopo il referendum e i ballottaggi che non fermano l’appannamento del Cavaliere, voglio riflettere con voi su qualcosa di raccapricciante, che ha gravato e pesa ancora sul nostro Paese, che all’estero risulta incomprensibile e che, forse, incomincia anche in Italia a sgretolarsi. Si tratta delle menzogne e dei silenzi che caratterizzano l’informazione televisiva e che accompagnano le bugie del Presidente del Consiglio, fino a renderlo immune e esente da ogni reazione morale e politica dell’opinione pubblica. Un’anomalia che il centrosinistra ha finora subito senza indignarsi adeguatamente e che il centrodestra ha coperto da complice cosciente (e in questo si è particolarmente distinta la Lega dei Bossi e dei Maroni). Parto da due fatti contemporanei e tra loro apparentemente distanti: il racconto onirico e rassicurante della vita quotidiana della popolazione accampata dopo il terremoto in Abruzzo e la scomparsa dai Tg delle notizie sulle prostitute introdotte regolarmente a Villa Certosa e a Palazzo Grazioli . Cosa unisce questi due episodi, uno propagandato e l’altro tenacemente occultato? Un premier iperattivo, che da una parte assiste i bisognosi da par suo e davanti a decine di telecamere e dall’altra si riposa meritatamente dalle improbe fatiche del governare negli agi di residenze private sottratte alla curiosità del popolo (sovrano?) e al gossip di impenitenti guardoni perché circondate da eserciti e raggiunte da aerei e elicotteri, che nella finzione televisiva potrebbero perfino essere gli stessi all’opera sulle dorsali appenniniche percosse dalla natura. Almeno, così ci vorrebbero far credere i camerieri di Berlusconi messi a dirigere le sue e nostre televisioni. Ma la verità è ben altra e sta venendo a galla, anche se ne siamo tenacemente tenuti all’oscuro.
Così, in Abruzzo come si sta? Bastano poche righe di una corrispondenza di Andrea Gattinoni, un attore che si è recato nella tendopoli abruzzese. “Ho visto L'Aquila. Un silenzio spettrale, una pace irreale, le case distrutte, il gelo fra le rovine. Cani randagi abbandonati al loro destino. Un militare a fare da guardia agli accessi alla zona rossa. Camionette, ruspe, case sventrate. La gente piangeva”. E che ne è degli svaghi del Presidente e del suo chiodo fisso per…la famiglia? Quei quindici milioni di italiani che ogni sera si affidano ai telegiornali per sapere quello che è successo in Italia e nel mondo, non hanno la più pallida idea di quanto è accaduto la settimana scorsa. Eppure, Patrizia D'Addario racconta di essere stata pagata 2000 euro per partecipare a due feste nella residenza romana di Silvio Berlusconi e di avere le prove di aver passato una notte in compagnia del presidente del Consiglio. Ma, nonostante tutto, l’omertà viene pian piano infranta e non sembra basti il dominio dei media e la manipolazione delle immagini trasmesse. Forse tra etica pubblica, politica, diritto all’informazione, solidarietà civile, anche da noi si sta riaprendo un circuito virtuoso e, allora, i segnali di appannamento emerse da queste elezioni non sarebbero inutili. Purchè questo popolo, strumentalmente evocato da una destra minacciosa, diventi davvero maturo e sovrano.

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