Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 1/7/2009 alle 14:34

Nell’isolamento dell’opinione pubblica internazionale e  con la condanna dell’ONU, sta naufragando il tentativo della destra militare di sostituire Zelaya, il presidente democraticamente eletto, con Roberto Micheletti , un oligarca italo-honduregno legato agli ambienti della destra americana (prontamente sconfessata da Obama) e dell’ultradestra italiana e europea. Ma chi sta realmente dietro questo tentativo eversivo? Forze strutturate, che possono muovere un esercito, alla ricerca di un ritorno delle dittature in America Latina, di una inversione della “primavera” dei sei presidenti Lula, Cristina Kirchner, Chavez,  Morales,  Lugo e Correa e di un isolamento di Obama negli stessi Stati Uniti. Oltre all’oligarchia honduregna, alle multinazionali, soprattutto quelle della farmaceutica, c’è l'interesse dei conservatori di tutto il mondo a togliere di mezzo Zelaya, colui che in Honduras sta utilizzando le "loro" risorse per cambiare gli indicatori sociali (ridurre la mortalità infantile, ridurre la povertà, aumentare la scolarizzazione, il diritto alla sanità anche per chi fino ad ora non ne aveva). Oggi (1 luglio) Zelaya sfida i golpisti rientrando al suo paese, accompagnato da Insulsa (Segretario dell’Organizzazione degli Stati del Sud America) e da una delegazione di presidenti dell'America Latina. Noi gli siamo vicini. Comunque il golpe ha le ore contate e sicuramente Roberto Micheletti starà già cercando un'ambasciata disposta ad accoglierlo; difficilmente troverà un paese latino americano disponibile a dargli asilo; perciò si indirizzerà verso l'Europa. Attenti che potremmo ritrovarcelo in Italia.

 

Categoria: Idee e proposte
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