Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 9/7/2009 alle 10:35

In questi giorni il governo ha deciso la ripartizione degli ammortizzatori sociali. Nella lotta per impossessarsi delle scarse risorse, il nord strabatte il sud grazie a un arbitro (Roma) decisamente di parte. Vediamo anzitutto gli stanziamenti: si tratta di 8.000 milioni di euro per il biennio 2009/2010. Di essi, 2650 miliardi verranno dalle regioni, 5350 dal governo. Dei 2.650 miliardi delle regioni 556 milioni saranno coperti da fondi propri e per il rimanente si tratta di dirottamento a questo scopo di contributi europei già destinati ala ricerca e sviluppo. Già così si penalizzano le Regioni meridionali, più bisognose di sostegno alla ripresa e più carenti di risorse endogene.
Con che criterio verranno distribuiti questi fondi?
Con la scusa che non si sa esattamente dove la crisi andrà a colpire si è deciso lo stanziamento sulla base di due criteri: per il 90%, in base al numero di occupati di ogni regione ; per il restante 10%, in base al numero di disoccupati di lungo periodo nelle regioni.
Risultato? Prima Lombardia (502 milioni di euro), secondo Veneto (257 milioni) e così via di seguito. Per quanto riguarda le risorse a carico dello stato, sono stati stanziati 1.350 milioni “freschi” nella finanziaria 2009 e per 4.000 milioni (980 nel 2009, 3.020 nel 2010) si sono reperiti i fondi grazie allo storno dello stanziamento a favore del FAS (Fondi Aree Sottoutilizzate). Tale fondo per legge sarebbe stato spettante al sud per l’85%. Ma con delibera del CIPE dell'aprile di quest'anno i soldi sono stati assegnati per 2.950 milioni al centro nord e per 1.050 milioni al sud. Eppure, la crisi dovrebbe essere considerata nelle sue autentiche proporzioni: molto grave e duratura e distribuita territorialmente con una carenza e irrecuperabilità di risorse in particolare nelle zone più arretrate e povere. Infatti, uno studio della UIL che ha redatto la “mappa del disagio” sommando la CIG, la disoccupazione di lungo corso, la percentuale di lavoratori precari e il tasso di occupazione, ha disegnato una distribuzione della “mappa dei bisogni” tutta spostata sulle regioni del Sud e completamente diversa da quella adottata dal governo PDL-Lega. Ma, si sa, oggi gli inquilini dei Palazzi Romani provengono dal Lombardo-Veneto ed hanno impugnato senza alcun ritegno le leve del potere che fino a ieri criticavano con indignazione. Dove abita oggi e dove fa le uova d’oro la gallina dei manifesti padani?

Categoria: Economia
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