Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 12/10/2009 alle 07:45

Lo sgravio fiscale del 55 per cento sugli interventi per evitare gli sprechi energetici in casa è una delle misure che hanno funzionato: ha consentito a centinaia di migliaia di famiglie di risparmiare, ha costruito nuovi posti di lavoro, ha evitato l’emissione di gas serra. Dunque verrà tolto. Nella nuova Finanziaria al momento non c’è traccia della copertura necessaria a sostenere l’applicazione della norma nel 2010. Mentre le Regioni chiedono di renderla stabile e di integrarla con le misure per la prevenzione antisismica, il governo di fatto ne anticipa il pensionamento: era stato deciso di mantenere lo sgravio fino alla fine del 2010, potrebbe morire il 31 dicembre di quest’anno. Gli spreconi saranno premiati.
Per il secondo anno consecutivo (l’anno scorso ci fu una marcia indietro all’ultimo minuto) il governo dà un segnale di smobilitazione al mercato: mettete i soldi sul risparmio, sul solare, sull’efficienza energetica? Bene, il rischio è tutto vostro. Un’indicazione in evidente contro tendenza rispetto all’andamento delle maggiori economie mondiali che stanno puntando sulla diminuzione dei consumi energetici per unità di prodotto e sulle fonti rinnovabili. «Il bonus del 55 per cento è stata una misura che ha ottenuto effetti importanti», ricorda Ermete Realacci. «Lo hanno utilizzato centinaia di migliaia di famiglie e ha messo in moto un volano di affari superiore ai 3 miliardi di euro favorendo l’emersione del sommerso e l’attivazione di una nuova economia. Eliminarlo significa dare un colpo al sistema delle piccole e medie imprese che attraverso l’edilizia legata di qualità si qualificano nel mercato più avanzato e significa anche mettere le mani nelle tasche delle famiglie: tra una casa ben costruita, con le migliori apparecchiature per l’illuminazione e per gli elettrodomestici, e una casa costruita male c’è una differenza di spesa annua che vale circa mille euro a famiglia». Ma se ne ricorderanno quelli che, come Boni e Formigoni, hanno puntato sul piano casa con gli abbuoni indiscriminati in volumetria del 20 o 30 per cento e che hanno scelto il consumo di territorio e il sostegno alla proprietà privata senza alcuna preoccupazione per l’ambiente?

Categoria: Idee e proposte
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