inserito il 3/11/2009 alle 08:22
Di recente si è accesa una gran lotta per la conquista di attività economiche d'importanza vitale per la stessa sopravvivenza umana, quindi inevitabilmente remunerative, come ad esempio quella della gestione dell'acqua. Fortunatamente in Puglia la giunta Vendola ha vinto la partita per ripubblicizzare l’Acquedotto Pugliese, ma qui in Lombardia il centrodestra sta imponendo a Pavia e in sordina anche a Varese il ritorno alla gara privata. Comincia comunque a farsi strada la percezione che i cittadini ancora una volta siano rimasti esclusi dai giochi. Infatti, se si presta attenzione, ci si accorge che la lotta sta avvenendo tra PRIVATI e MUNICIPALITA’ STATALI. I cittadini, gli esseri umani, continuano ad avere un'unica scelta: decidere se essere clienti di aziende private o fruitori di un servizio che in effetti, senza una loro partecipazione concreta, quotidiana, reale, non può essere affatto definito "pubblico". A contrastare lo strapotere economico dei privati ancora una volta non è infatti una cittadinanza conscia dei suoi diritti repubblicani ma la solita privilegiata casta di amministratori lottizzati d'epoca monarchica, i quali non fan altro che cercare di riconquistare le posizioni perdute e di distribuirsi incarichi nei consigli di amministrazione. L'acqua statale non è pubblica. Categoria: Idee e proposte
Tanti interventi per la difesa del bene pubblico vitale come l'acqua, che va usata in maniera intelligente. Oggi si vuole super-privatizzare l'acqua: per scopi davvero di interesse comune, sociale, a vera difesa di questo bene esistenziale OPPURE è soltanto l'ennesima prova di un'invasione del profitto? Si stanno mobilitando le coscienze (padre Alex Zanotelli... personaggio notissimo, un profeta della difesa del Creato). Cominciamo, ciascuno di noi, a vivere sobriamente con uno stile adeguato.
Scritto da Rosella e Carlo il 3/11/2009 alle 10:26 |
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