Forse nemmeno il più inguaribile degli ottimisti vedendo Nelson Mandela umiliato per 27 anni nella prigione di massima sicurezza sull’isola di Robben, a largo di Cape Town, e valutando il divario tra le forze in campo dei neri e della comunità bianca in Sud Africa, avrebbe scommesso sul successo di quel movimento antiapartheid. Tanto meno avrebbe puntato sul riconoscimento internazionale che quell’uomo avrebbe ottenuto a distanza di anni. Proprio in questi giorni l’Assemblea delle Nazioni Unite ha votato all’unanimità l’istituzione della giornata internazionale dedicataallo statista sudafricano. La data scelta per l’ ‘International Nelson Mandela Day’ è caduta sul 18 Luglio, il giorno del compleanno di Mandela che quest’anno ha compiuto 91 anni. Nella motivazione viene sottolineata l’azione di Mandela per la creazione del nuovo Sudafrica non razzista e non sessista, ma anche il suo contributo alla creazione della cultura della pace nel mondo. La Fondazione Nelson Mandela ha già avviato un’iniziativa per cui, in quella data, sarà chiesto a ognuno di dedicare 67 minuti a una buona causa, ricordando i 67 anni che Mandela ha speso lottando per la democrazia. E se noi li dedicassimo a chi cerca una vita migliore emigrando nelle nostre terre fortunate?