Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 21/12/2009 alle 11:20

Occorre che la sinistra si riappropri delle parole e non ne svilisca il significato solo per mettere al riparo la propria debolezza e la propria remissività. E’ enorme il danno di D’Alema all’opposizione al disegno incostituzionale di Berlusconi e irridente la sua concezione di rappresentanza degli interessi degli elettori. L’uso della parola inciucio – “cosa non buona e ingiusta” come ha scritto Scalfari – rivela una presunzione ai limiti della irresponsabilità e una sventatezza fuori luogo nella crisi istituzionale che chiunque percepisce nel Paese. E' un segnale, che pochi colgono, che nel Pd si vanno ricostituendo vecchi schieramenti, tornano vecchie ruggini, antichi veleni, che prendono corpo concretamente subito dopo l'aggressione a Berlusconi. Un problema non solo di quel partito, ma di tutto lo schieramento democratico e di sinistra. E' vero che tutti ribadiscono il no alla leggi ad personam ma comincia a prendere piede anche una singolare teoria, del resto già suggerita da D'Alema, quella del "minor danno". Insomma visto che bisogna stemperare il "clima" e che la maggioranza punta comunque a far approvare, visto che ha i voti in parlamento, tre leggi fra cui il processo breve che danneggerebbero tante persone per favorirne una, si approvi una legge che favorisca una sola persona, Berlusconi. In questo modo il clima si rasserenerebbe  e si potrebbe riaprire il dialogo per le riforme. Resta un mistero su quali riforme. Quelle che riguardano le grandi scelte economiche e sociali? Provvedimenti che possono dare sollievo a milioni di lavoratori e delle loro famiglie in cassa integrazione, ai disoccupati, ai precari? O si prosegue con lo scudo fiscale? Si parlerà di giustizia per  portare avanti un disegno riformatore che, nel segno dell'indipendenza e dell'autonomia della magistratura, sia nel penale che nel civile si abbiano quei risultati positivi che i cittadini attendono? O si punterà sulla seperazione delle carriere, manomettendo il Consiglio superiore della Magistratura e la stessa Corte Costituizionale? Le riforme cioè,  si muovono per dare sostanza ai valori affermati nella Costituzione, ai diritti che la Carta  garantisce ai cittadini, al lavoro, alla conoscenza, alle libertà o la si vuole smantellare come pretende Berlusconi per mutare il carattere della democrazia parlamentare e puntare ad un regime assolutista dove il capo è uno solo privo di alcun controllo? Ma se questa è la posta in gioco è mai possibile chiamare in causa Togliatti, dando uno schiaffo alla storia e facendo apparire il Pci come un partito dedito agli intrighi di palazzo? Mi sento offeso e ho il diritto di tutti i cittadini mobilitati a difesa  della democrazia, della Costituzione, di chiedere al Pd di essere, fino in fondo, un partito di opposizione, solare, trasparente. Solo così la sinistra, le forze riformatrici possono aspirare a tornare a governare questo paese. Non con gli inciuci.



Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 7 commenti -
Il PD non è mai stato un partito di opposizione, al contrario è sempre stato un partito muto e servile che non osa aprire bocca neanche sulle questioni più gravi ma dice due parole solo quando riceve il permesso dal centro-destra. Spero che le cose cambino visto che ci sono poche altre speranze in parlamento, anche se ritenere il PD una speranza è davvero tanto difficile. Un saluto da una giovane disillusa, senza futuro, senza lavoro, senza pensione e senza speranze!
Scritto da Valeria il 21/12/2009 alle 11:50
Hai ragione: perchè chiamare in causa Togliatti per giustificare una linea inadeguata?
Scritto da Un democratico triste il 21/12/2009 alle 12:27
Valeria è troppo severa, il PD non è muto e servile, meno che mai lo sono i suoi iscritti, semmai patisce una dirigenza modesta, specie ora, e l'assenza di una strategia chiara. D'Alema purtroppo parla da padrone, si sente la reincarnazione di Machiavelli e propone cose irresponsabili e dannose. Leone non è - il coraggio auspicato da Machiavelli è altro -; e che non sia volpe lo ha già dimostrato con la bicamerale. Ma la sua presunzione è incorreggibile, temo...
Scritto da Valerio Crugnola il 21/12/2009 alle 12:45
Carissimo Dott. Agostinelli, lo spirito che lei esprime penso che appartenga a molti italiani. Sono anch'io convinto che con Berlusconi non si possono fare riforme, D'Alema su questo è recidivo. Il confronto solo con chi rispetta la Costituzione, mentre il Cavaliere e il suo migliore alleato Bossi la considerano solo un ostacolo. Però dobbiamo stare attenti alla pericolosità dei personaggi citati. Occorrono soluzioni democratiche urgenti, la semplice resistenza non basta. Si ricordi il Caimano.
Scritto da Gianni Bologna il 21/12/2009 alle 13:18
Caro Mario, con la storia degli inciuci sta vanendo avanti un modo strano di fare politica.. Discutere con chi già la pensa come noi non serve una mazza.Si discute tra diversi, alla luce del sole ( in Parlamento ) e poi si valutano i risultati. Se non ce ne saranno si denuncieranno le responsabilità. Troppo facile ? E intanto che facciamo? Dopo l'antiberlusconismo alimentiamo tutti insieme l'antidalemismo?
Scritto da Ambrogio Vaghi il 21/12/2009 alle 14:29
Siamo alle solite manovre di D'Alema: se non puoi battere il tuo avversario ti allei con lui.. D'Alema rappresenta il vecchio, il marcio, il peggio della politica italiana e ancora si continua a dipingerlo come uno stratega.. Cosa vi dice la prossima elezione a presidente del Copasir?
Scritto da curzio rosso il 21/12/2009 alle 14:52
@ bene curzio rosso, al Copasir ci mettiamo presidente quella soave figura di Gasparri. Chi meglio di lui ?
Scritto da Asdrubale verde il 21/12/2009 alle 18:23
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