Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 12/1/2010 alle 07:08

Questo racconto, scritto da Mary Hughes-Thompson, partecipante del convoglio Gaza Freedom March che ha cercato di entrare a Gaza, sta a testimoniare affetto per Hedy Epstein una signora di 85 anni coraggiosa, sopravvissuta all’Olocausto, che qui ricordiamo con ammirazione.

Tra un’ora circa  i manifestanti della Gaza Freedom March si incontreranno a Tahir Square al centro del Cairo per festeggiare l’inizio del 2010. Il primo gennaio sarà il mio quinto giorno di sciopero della fame. E’ stato un giorno molto pieno per tutti noi qui al Cairo. Questa mattina abbiamo iniziato ad arrivare in piccoli gruppi con l’intenzione di incontrarci e iniziare una marcia di solidarietà verso Gaza. Non che ci aspettassimo di andare molto lontano prima di essere fermati, per cui ci eravamo portati quel che ci avrebbe fatto comodo per passare la notte in strada. Non appena scesi dal taxi vicino al museo, io Hedy e due suoi amici venuti da St Louis, siamo stati subito circondati  dalla polizia che cercava di farci allontanare dalla zona.
Intorno a noi numerosi gruppi di persone ricevevano la stessa accoglienza. Dopo essere stati seduti per mezz’ora su una panchina di fronte al Nile Hilton, con mezza dozzina di poliziotti che cercavano di convincerci ad andare via, improvvisamente abbiamo visto una marea di gente che attraversava la strada poco distanti da noi e velocemente li abbiamo raggiunti. Avevano striscioni di FREE GAZA e cantavano. I passeggeri delle macchine e degli autobus ci salutavano e ci sorridevano.
Immediatamente siamo stati circondati da centinaia di poliziotti che hanno piazzato delle barriere intorno a noi e hanno iniziato a spingerci sempre più stretti tra di noi. Abbiamo cercato di creare uno spazio intorno a Hedy. Ho avuto la sensazione che le mie costole si stessero per rompere e sono stata schiacciata sempre più vicina alle persone intorno a me. Alcune persone sono cadute, altre hanno provato a sedersi al centro del circolo che avevamo creato e la polizia gli stava addosso. Improvvisamente, sono stata spinta e sono caduta con la faccia a terra. Le persone attorno a me venivano spinte sempre più vicine e ho avuto paura di poter essere calpestata. Forse la polizia pensava che mi sarei seduta, perché mi hanno afferrato dalle braccia e trascinata per terra. Ho sentito che stavo perdendo una scarpa, poi anche l’altra. Ho cercato di trattenere le mie cose mentre alcuni amici francesi cercavano di rimettermi in piedi e di portarmi vicino al muro e via dalla polizia. Le mie scarpe e il mio zaino sono stati inghiottiti dalla folla. Siamo stati insieme per molte ore, in circolo, trattenuti dalla polizia. C’era molto caldo ma il nostro umore era alto, alcuni ragazzi si sono arrampicati sull’unico albero che c’era nelle vicinanze e hanno appeso un enorme striscione. Era un albero di alloro e molte persone si sono arrampicate sui rami urlando la libertà e la pace per Gaza. Alcuni hanno iniziato a suonare e sono stata spinta, senza scarpe, in un circolo di donne, c’era anche Hedy e abbiamo ballato e la gente intorno a noi era contenta. Finalmente dopo molte ore ,alcuni membri dei Veterani Americani per la Pace, che aiutavano Hedy, l’hanno convinta che sarebbe stato meglio se si allontanasse, poiché la polizia stava diventando più aggressiva e non sarebbero stati in grado di difendere Hedy se ci avessero attaccato. Hedy era riluttante ma alla fine ha accettato di allontanarsi ed è andata a parlare con alcuni giornalisti che volevano intervistarla. Così sono qui al Cairo, contenta di essere solo senza scarpe, un po’ scorticata e solo un po’ malconcia, ma ancora forte e determinata, orgogliosa di essere parte di questa straordinaria famiglia che si è riunita da tutto il mondo per manifestare la sua solidarietà a Gaza, alla Palestina e per ricordare cosa è successo a Gaza un anno fa. Forse questa volta non entreremo a Gaza, ma pensiamo di aver fatto veramente un gioioso rumore al Cairo. Buon anno nuovo a tutti. 
PS: Una delle mie scarpe è stata ritrovata..
Categoria: Persone
Commenti dei lettori: 3 commenti -
Bello raccontare della forza morale che emana da una vecchietta inerme in mezzo a tanta violenza. E' una speranza: anche Ghandi alla fine ha vinto la sua battaglia.
Scritto da Manuela il 12/1/2010 alle 07:48
eravamo in quel gruppo che ad un segnale convenuto ha bloccato il traffico per far di partire la marcia pacifista , fatte poche centianaia di metri un enorme spiegamento di polizia ha impedito che la marcia si svolgesse, spintonati in modo violento ci hanno chiuso all'angolo di un palazzo. tra noi c'era Hedy Epstein la signora di 85 anni descritta nel racconto, invio una sua foto scattata due giorni prima in altra manifestazione al Cairo, lei è stata sempre presente a tutte le manifestazioni.
Scritto da franco zanellati-giulia dragonetti il 12/1/2010 alle 14:50
La signora Epstein è rimasta davanti all’edificio dell’ONU nel World Trade Center (Cornish al-Nil 1191, il Cairo) per tutta la giornata, insieme ad altri 10 attivisti che come lei hanno iniziato lo sciopero della fame. “E’ importante che la popolazione sotto assedio di Gaza sappia che non è sola. Voglio poter dire alla gente che incontrerò nelle strade di Gaza che rappresento molti nella mia città e negli USA che sono indignati per le politiche adottate da Israele, USA e Europa nei confronti dei Palestinesi e che siamo sempre di più a pensarla cosi” dice la Epstein.
Scritto da Testimonianza diretta di una marciatrice il 12/1/2010 alle 19:14
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