inserito il 19/1/2010 alle 07:37
Strano Paese l’Italia. Nelle due settimane del vertice di Copenhagen la stampa e le TV ci hanno ammonito del fatto che il cambiamento climatico fosse il problema da affrontare con più urgenza: a distanza di un mese chi ne parla più? D’altra parte, se la figura più mediaticamente esposta, il Presidente del Consiglio, sceglie un suo supermercato per riapparire con il viso integro dopo l’incidente di Milano e sacrifica il “partito dell’amore” sull’altare delle leggi ad personam, si capisce che i messaggi con cui governare sono rivolti da tutt’altra parte. Vorrei su questo blog giornaliero riflettere a un mese di distanza su quel che è successo in Danimarca, nell’appuntamento mondiale più frequentato della storia. "E' stato un fallimento" - Questo il commento quasi unanime che ha frettolosamente messo una pietra sopra l'evento. La sensazione è che tutto sia stato semplificato nel solito gioco di accuse; anche la Prestigiacomo, nostro ministro per l'ambiente - inesistente al vertice al punto da essere trattenuta per due ore in coda senza essere riconosciuta – ha accusato gli USA e la Cina di aver affossato il vertice in cinque minuti. In realtà a Copenaghen è successo qualcosa di importante che interessa il sistema di relazioni e poteri a livello multilaterale e che non riguarda solo il clima, ma l'economia, il commercio e molto altro. Categoria: Idee e proposte
A Copenaghen nn e successo niente che ci interessi,caro Mario,
Scritto da Claudio il 19/1/2010 alle 09:57
Gentile Agostinelli purtroppo nella società in cui viviamo non interessa molto del futuro climatico del pianeta e ai politici che ci rappresentano, lo specchio della società, ancora meno.. toccherà ad ognuno di noi rimboccarci le maniche e modificare il nostro stile di vita in maniera più consapevole.
Scritto da curzio rosso il 19/1/2010 alle 11:26
Per la prima volta nella lunghissima storia del pianeta terra le trasformazioni ambientali e climatiche, non sono determinate da fattori "endogeni" ma dall'azione dell'uomo. il sistema economico e sociale dominante e i conseguenti stili di vita occidentali sono ormai incompatibili con la sopravvivenza del genere umano. C'è bisogno di un progetto di grande cambiamento che può passare anche attraverso le prossime scadenze elettorale. Purchè sappiamo scegliere bene le persone che voteremo.
Scritto da nicoletta il 19/1/2010 alle 14:17
Per le prossimeelezioni regionali bisogna portare la questione del clima al centro. Questo vuol dire che le liste devono farsi riconoscere anche e soprattutto su questo e avanzare proposte riconoscibili. Almeno la riduzione del 30% delle emissioni in Lombardia va perseguito con misure credibili e concrete.
Scritto da Luigi da Abbiate Guazzone il 19/1/2010 alle 16:02 |
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