Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 20/1/2010 alle 07:50

Senza alcuna assicurazione di salvaguardia a lungo termine delle aree verdi protette e senza garanzie sul ruolo fondamentale delle Province, abbiamo votato contro il Piano Territoriale Regionale (Ptr) nella seduta di ieri del consiglio regionale. Il Piano è un provvedimento che abbiamo a lungo invocato e che arriva a colmare un’assenza di oltre dieci anni, certamente effetto di una deregolamentazione del settore urbanistico e di un insostenibile consumo di suolo. Ma non è accettabile che non ci sia una consequenzialità tra principi annunciati e azione politico-amministrativa. Dentro una cornice di affermazioni e principi propagandistici a tutela dell'ambiente, la maggioramza PdL e Lega ha infilato l'attraversamento del Parco Pineta diTradate da parte dell'inutile autostrada in progettazione tra Varese Como e Lecco . Quindi, grazie alle ambiguità del Ptr sarà messo a rischio il Parco Pineta di Tradate, la cui costituzione è uno dei successi di questa legislatura in quanto frutto di un positivo rapporto tra le popolazioni locali, le loro associazioni e i Consiglieri dell'opposizione. Una ennesima opera autostradale, dopo che è stata abolita la vecchia ferrovia Nord tra Varese e Como, sarebbe un'inutile ferita al territorio. E' per queste ragioni che ho chiesto con dieci emendamenti, presentati a sostegno delle richieste di Legambiente, dei Comuni, del Parco di Tradate e di semplici cittadini,  l’eliminazione  del passaggio di una nuova infrastruttura viaria all’interno del Parco. Ma la maggioranza non ha sentito ragioni. Anche se ha dovuto riconoscere la ragionevolezza delle richieste dell'opposizione ed ha assicurato, purtroppo solo a parole, un ripensamento. Il gruppo consigliare di Sinistra Ecologia e Libertà rilancia con due proposte: a) un coinvolgimento di tutte le istituzioni locali e delle associazioni dei cittadini per stabilizzare e valorizzare le aree protette, come il Parco Pineta,  individuando nel contempo sistemi e soluzioni di mobilità a risparmio energetico e impatto ambientale ridotto; b) un Piano territoriale d’area, da affiancare a quelli già previsti altrove, per le zone interessate dalla realizzazione della Pedemontana e della Brebemi, per evitare che i terreni adiacenti diventino una sfilata ininterrotta di centri commerciali , come spesso accade nella Lombardia mangia terra.

Commenti dei lettori: 8 commenti -
Ricordo la battaglia che il territorio ha messo in piedi per fissare i confini del parco. Una iniziativa larga, che ha coinvolto associazioni, assemblee, territori. E che ha riscontrato opposizioni che si sono raggrumate attorno a consiglieri dell'attuale maggioranza in Regione (Forza italia in particolare). Grazie per aver continuato la stessa battaglia anche per il futuro. Saremo vigili.
Scritto da Associazioni Tradatesi per il Parco il 20/1/2010 alle 11:18
Apprendo solo ora questa terribile notizia. Ma come è possibile che un PTR sia più vincolante del regolamento del Parco ed in particolare di quello di un Parco non solo Regionale, ma anche naturale? Grazie dell'attenzione, rimango in attesa di una risposta
Scritto da Paolo il 20/1/2010 alle 14:22
Autostrada nel Parco Pineta Mi domando spesso come i soldi pubblici vengano spesi inutilmente in opere senza futuro né beneficio per la collettività. Ma a volte rimango sbalordito quando gli investimenti di ricerca, eseguiti da professionisti di alto livello scientifico, che sono costati al contribuente centinaia di migliaia di euro e che hanno prodotto materiale e risultati eccellenti vengono snobbati gettando così nella carta straccia il lavoro di professionisti ed i soldi di noi tutti. La Regione,cercando di coniugare sviluppo e tutela della biodiversità, ha incaricato la Fondazione Lombardia per l’Ambiente di affrontare il progetto della “Rete ecologica della Pianura Padana lombarda” che ha come scopo quello di identificare le aree a maggior naturalità e biodiversità ed evidenziare le aree a maggior criticità per le connessioni biologiche di tali aree tra loro. Un’area di ridotte dimensioni, anche se ricca di naturalità, se resta isolata come una sorta di isola, a lungo andare è condannata: non vi è ricambio genetico al suo interno e sufficiente diversità biologica. È stato quindi costituito un team di ricercatori ed esperti coordinati dalla Fondazione Lombardia per l’Ambiente e, dal punto di vista scientifico e metododologico, dal prof. Giuseppe Bogliani dell’Università degli Studi di Pavia. Il prodotto dello studio è una pubblicazione che illustra un quadro di estremo interesse e che merita un esame attento da parte delle autorità politiche a vari livelli: regionale e provinciale. Nessuna attenzione invece c’è stata da parte della Regione per l’individuazione del tracciato autostradale che taglierà di netto una zona di Parco di alto valore faunistico, agricolo,ambientale e naturalistico. Nell’ambito di questo progetto sono state individuate 35 “AREE PRIORITARIE PER LA BIODIVERSITÀ NELLA PIANURA PADANA LOMBARDA”. Due di queste sono i Boschi dell’Olona e del Bozzente ed i Boschi e brughiere del pianalto milanese e varesotto. Tra queste si inserisce proprio il territorio del Parco Pineta. L’elevato valore naturalistico residuo, nonostante la diffusa antropizzazione, fanno di queste aree prioritarie un’importante serbatoio di biodiversità necessario per garantirne la tutela, non solo all’interno dell’area stessa, ma anche in diverse aree circostanti; è pertanto molto importante garantire connessioni ecologicamente funzionali tra queste aree e quelle esterne per permettere gli ‘scambi’ di cui le popolazioni di molte specie animali hanno bisogno per mantenersi vitali. La frammentazione funzionale e fisica dell’uso del territorio e l’isolamento delle aree sono alcuni i problemi evidenziati. Un autostrada che attraversa il Parco Pineta è quanto di più antitetico ci possa essere per le necessarie direttrici di connessione esistenti o potenziali individuate nello studio. Si antepone sempre e comunque la valenza “economica” ,ancora tutta da valutare, di un’opera che andrà a stravolgere negativamente e per sempre il valore paesistico ma ancor più la diversità biologica di quest’area. Ora mi viene da sussultare quando leggo che nella valutazione dei risultati i ricercatori “mettono a disposizione degli Enti e delle persone interessate le informazioni,le mappe e le schede relative alle aree di maggior rilevanza per la conservazione della biodiversità del territorio lombardo esterno all’area alpina. L’utilizzo di queste informazioni consentirà di rivolgere un’attenzione particolare e con cognizione di causa alle porzioni di territorio che, nell’ambito della pianificazione territoriale, meritano una destinazione rivolta alla salvaguardia. Inoltre, l’individuazione delle aree prioritarie consentirà in futuro di utilizzare criteri più oggettivi per valutare progetti d’istituzione di nuove aree protette.” E’ vero,l’amministrazione del Parco Pineta ha presentato osservazioni contro l’esecuzione dell’opera all’interno del Parco, ma sono stati subito tirati per le orecchie da qualche amministratore regionale che vede,con occhio molto miope, l’opera come portatrice di soldi benessere e turismo. Ci sono altri studi già eseguiti ed in itinere,finanziati da Fondazione Cariplo, per l’individuazione e creazione di connessioni ecologiche in provincia di Varese: altre idee geniali e soldi gettati al vento? Io spero proprio di no, o almeno credo ancora che la ragione umana – di amministratori e di cittadini che hanno il dovere di intervenire sugli scempi ambientali - volga alla salvaguardia della natura e non prevalgano gli interessi economici e politici personali di pochi. Silvio Colaone Carbonate Como
Scritto da Silvio Colaone il 20/1/2010 alle 16:26
A Paolo vorrei rispondere che spesso le attenzioni dei politici nominati all'interno del Parco sono più sensibili agli interessi delle grandi opere e del cemento che alle bellezze naturali
Scritto da Roberto Repetti il 20/1/2010 alle 16:37
A proposito di centri commerciali di cui lei parla a fianco delle strade, che obbrobbrio il nuovo centro commerciale sulla Varesina a Tradate! Quello con i pilastri sghembi di tutti i colori e che sembra la pubblicità del cemento prefabbricato.
Scritto da Luisella Pini il 20/1/2010 alle 20:04
L’Assessore al Territorio Davide Boni ha osservato che “l'impegno è rendere ogni intervento sul territorio attento e coerente con le caratteristiche del paesaggio, evitando il consumo di nuovo territorio” Non è chiaro come si possa costruire un'autostrada nel parco senza consumare territorio e rovinare il paesaggio. Leggendo le dichiarazioni dell’Assessore , sembra che parli di un altro PTR, di un altro territorio e di un altro Consiglio Regionale” Nessuno degli emendamenti presentati da parte dell’opposizione è stato recepito, cioè alla richiesta di contrastare questa infrastruttura la maggioranza al completo ha detto no e il PD si è astenuto. Un'area a Parco Naturale deve essere protetta, tutelata e difesa innanzitutto da chi l'ha stabilita con delle leggi. L'infrastruttura prevista dal PTR va esattamente nella direzione contraria. Quale messaggio vuole dare Regione Lombardia ai suoi cittadini? La coerenza delle scelte di un'amministrazione pubblica vanno dimostrate con i fatti. Legambiente Tradate non ferma qui la sua battaglia, ma continuerà a chiedere agli amministratori regionali di eliminare dal PTR il tracciato dell'autostrada CO-VA e sostituire l'infrastruttura con un'altra di tipo ferroviario. Chiediamo in particolare all'assessore Raffaele Cattaneo, varesino di origini, di spiegare ai suoi cittadini queste scelte devastanti per il territorio pedemontano.
Scritto da Tatiana Galli, presidente Legambiente Tradate il 21/1/2010 alle 00:32
leggo il comunicato stampa pubblicato dall'assessore Boni. sono sgomento. il PTR, secondo Boni, ha tra gli altri scopi "la tutela e la valorizzazione del sistema delle aree verdi e di interesse naturalistico della Lombardia"; quindi per attuare queste nobili intenzioni, nello stesso Piano, hanno approvato la costruzione dell'autostrada Varese-Como-Lecco all'interno del Parco Regionale Pineta!!!! sono dei famelici faccendieri senza scrupoli e mentitori di professione...E IL PD SI ASTIENE!
Scritto da domenico dimaggio il 21/1/2010 alle 00:44
Il problema riguarda p un’altra area verde lombarda, la brughiera a nord di Cantù che verrebbe irrimediabilmente devastata qualora venisse realizzata la variante fuori terra della nuova tangenziale di Como parte del progetto Pedemontana già approvato e che si ipotizza poi di includere nell’ipotizzata autostrada Varese-Como-Lecco. Si tratta di una variante elaborata in base a criteri esclusivamente economici perché meno onerosa rispetto al primo progetto da realizzarsi totalmente in galleria. A difesa di quest’oasi è nato il gruppo spontaneo SALVABRUGHIERA, la sua casa "virtuale" è il sito web www.salvabrughiera.com e il gruppo SALVABRUGHIERA in FACEBOOK, dove confrontarci e dare diffusione alle iniziative in corso e dove sarà a disposizione una rassegna stampa aggiornata. Vi invitiamo a firmare la petizione sul sito. Per informazioni e per unire le nostre energie contattateci all’indirizzo salvabrughiera@gmail.com. Solo insieme, unendo le forze di tutti possiamo evitare che un mostro di sei corsie, svincoli e cavalcavia, diventi realtà!
Scritto da Anna Maspero il 31/1/2010 alle 13:46
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