Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 3/2/2010 alle 07:34

Riporto una sintesi inviatami da un religioso in missione sull’isola devastata.“Le bande seminano il terrore ad Haiti”, ripetono incessantemente i media, etichettando il popolo hatiano come violento.. Sarà così? Sarà questa natura indomabile la principale responsabile delle sofferenze senza misura che si è abbattuta sul popolo? Riflettiamo su un po’ di storia. Haiti è stato il primo paese latino americano a conquistare la sua indipendenza nel 1804, con una insurrezione degli schiavi che sconfisse gli invasori francesi. Haiti fu invaso brutalmente dalle truppe navali degli Stati Uniti tra il 1915 e il 1934. Innumerevoli dittature furono aiutate e appoggiate da Washington. Nel 2004, durante un golpe militare, il presidente di Haiti, Jean-Bertrand Aristide, democraticamente eletto, fu sequestrato dagli Usa e portato con un aereo in esilio in Africa. Usa, Canada e Francia avevano cospirato apertamente quattro anni per sconfiggere il governo di Aristide, tagliando quasi tutti gli aiuti internazionali e distruggendo l'economia haitiana. Il primo governo democratico di Aristide fu sconfitto dopo soli 7 mesi, nel 1991, da militari e squadroni della morte, che successivamente si scoprì essere stati finanziati dalla Cia. Aristide vuole ritornare al suo paese, cosa che la maggioranza del popolo haitiano rivendica fin d'allora, ma gli Stati Uniti non lo vogliono lì. E il governo Preval, completamente dipendente da Washington, ha deciso che il partito di Aristide – il maggiore di Haiti – non sarà autorizzato a partecipare alle prossime elezioni (previste originalmente per Febbraio 2010). Dopo aver espulso il dittatore Jean-Claude Duvalier, Baby Doc, di Haiti, Jean-Bertrand, sacerdote cattolico e teologo della Liberazione, di umili origini, vinse, con più di due terzi dei voti, le prime elezioni libere realizzate in Haiti (dicembre, 1990), diventando il simbolo delle speranze popolari. Dopo aver preso le prime misure contro la corruzione e le carenze economiche, fu deposto dai militari, sotto il comando del general Raoul Cédras.. L'elezione di Aristide era stata il frutto di un processo di organizzazione popolare che avrebbe portato Haiti alla giustizia sociale e, probabilmente, a una società socialista. Per questo pivatizzazione neoliberale, golpe militare, ingerenza militare, elemosina.. Dal 1984, il Fondo Monetario Internazionale ha obbligato Haiti a liberarizzare il suo mercato. Gli scarsi e ultimi servizi pubblici furono privatizzati, negando l'accesso al popolo marginalizzato. Nel 1970, Haiti produceva il 90% degli alimenti che consumava, attualmente importa il 55%. Il 18 gennaio 2010, il segretario-generale dell'Onu, Ban Ki-Moon, in visita a Port-au-Prince, ha udito nelle strade il popolo haitiano gridare “non abbiamo bisogno di aiuto militare, abbiamo bisogno di cibo e ricovero. Stiamo morendo.” Un terremoto naturale, come quello di 7 gradi della scala Richter che ha colpito Haiti il 12 gennaio 2010, si può imputare alla fatalità, ma il vergognoso e insopportabile impoverimento delle popolazioni urbane e rurali di Haiti, no. Assieme agli aiuti necessari, bisogna sostenere la democrazia.  Per questo si dovrebbero inviare ad Haiti soprattutto medici, assistenti sociali e leader di associazioni solidali e popolari e far tornare indietro quasi tutti i 1200 militari che sono lì.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 4 commenti -
Nel "cortile di casa" la politica degli Stati Uniti ha portato ingiustizie, dittatura e miseria: E' bene ricordarlo ora quando la speranza Obama ha aperto una prospettiva nuova. Speriamo che il nuovo Presidente tenga e non venga travolto.
Scritto da Donato da Albizzate il 3/2/2010 alle 07:50
Nel "cortile di casa" la politica degli Stati Uniti ha portato ingiustizie, dittatura e miseria: E' bene ricordarlo ora quando la speranza Obama ha aperto una prospettiva nuova. Speriamo che il nuovo Presidente tenga e non venga travolto.
Scritto da Donato da Albizzate il 3/2/2010 alle 07:50
Penso anch'io che il soccorso militare ad Haiti nasconda una sottovalutazione della democrazia. Haiti č colonia da sempre e l'esercito americano e la nostra portaerei Garibaldi non piaceranno certo agli abitanti colpiti dal cataclisma. Quanto costa spostare gli eserciti per fare "protezione civile"?
Scritto da Elio il 3/2/2010 alle 11:55
@ Elio. D'accordo su tutto, con te e con il contenuto del post.. Resta perņ un'osservazione: in quel frangente di immane tragedia e immensa distruzione e dolore si sarebbe fatto, e si fa, tanto soccorso concreto senza l'apparato e l'efficienza dell'organizzazione militare? Certo, diventa una considerazione relativa se il discorso č che "bisogna sostenere la democrazia". Perņ ora č il lato umano, della sofferenza atroce che va affrontato, da subito, con tutti i mezzi.
Scritto da Legnanesi e Bustocchi il 3/2/2010 alle 14:04
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