Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 8/2/2010 alle 10:12

Il Ministro Scajola sta attaccando le Regioni che rifiutano il nucleare sul loro territorio. Ricorrerà contro le leggi di Puglia, Basilicata e Campania, che si sono rese indisponibili ad ospitare i reattori nucleari programmati. Naturalmente, non se la prende con la Lombardia, sempre prona alle direttive del governo Berlusconi e con un Formigoni pronto ad inaugurare qualunque cosa sappia di affari anche a dispetto della salute dei cittadini. Ma andiamo a scoprire le bugie dei nuclearisti a tutti i costi. Scajola confessa che dal 2012 l’Italia pagherà l’infrazione ai vincoli di Kyoto e dà per scontato che i cittadini italiani pagheranno dal 2012 nelle bollette 3 milioni al giorno: non dice che col nucleare, pronto non prima del 2025, non ci sarà effetto alcuno, mentre con le fonti rinnovabili e il risparmio energetico si abbasserebbero le sanzioni. Scajola vuole togliere i poteri alle Regioni sulle centrali, ma chiede garanzie tariffarie per garantire gli investitori e quindi se non pagherà lo Stato pagheranno i cittadini con le bollette. Per costruire una centrale, a parte gli enormi costi di smaltimento dell’impianto e delle scorie ancora impossibili da quantificare, occorrono circa 7 miliardi di euro, il prezzo dell’uranio è in crescita e importeremo tutto: tecnologie e uranio. L’eolico invece ha costi inferiori ed è una fonte rinnovabile e pulita. CGIL-Legambiente hanno presentato un piano per le energie rinnovabili, confermato da Il sole 24 ore, che creerebbe 100.000 posti di lavoro qualificati, così si potrebbero rispettare gli obiettivi europei del 20% di energie naturali su tutta l’energia. La faciloneria del Ministro conferma che il Governo vuole le centrali e nasconde la pericolosità di impianti come quelli che si vorrebbero insediare in Italia, a partire dalle regioni del Nord: Piemonte, Veneto, Lombardia. Occorre un NO netto al nucleare già nella campagna elettorale per le prossime regionali, promuovendo leggi di denuclearizzazione del territorio e impegnando la Giunta futura a promuovere un referendum abrogativo (5 Regioni possono farlo) se il Governo insisterà sulla scelta. Ma Cattaneo, Formigoni, Bossi e Berlusconi, che sanno “rompere il ghiaccio” con una cerimonia da 300.000 euro per una Pedemontana al palo da mezzo secolo, li avremo ancora tra noi all’inaugurazione di una centrale nucleare tra venti anni?

Categoria: Economia
Commenti dei lettori: 9 commenti -
Perchè Formigoni non si oppone alle centrali nucleari? Che interessi lo muovono, oltre alla devozione al Governo in carica?
Scritto da Giovanni da Samarate il 8/2/2010 alle 12:01
A questi signori non interessa nulla di posti di lavori ed energie sostenibili, rincorrono solo un'idea distorta di democrazia e di visione del mondo legittimata dal voto (stupido) popolare che perpeuta questo modello di sviluppo..
Scritto da curzio rosso il 8/2/2010 alle 12:02
Ormai dovrebbe essere chiaro a tutti: questo Governo vuole ad ogni costo tornare al nucleare e sottovalutarne l’iniziativa sarebbe un grave errore. In altri campi, quando il Governo ha capito che rischiava di restare isolato ha cambiato strada, questa volta no. Perchè allora non fare un referendum per abrogare il ritorno delle centrali atomiche? Perchè non usare la campagna delle regionali per prepararlo?
Scritto da Adrian Zanolla il 8/2/2010 alle 12:04
ha ragione legambiente la scelta di un referendum è al limite l'ultimo atto di un percorso di attuazione di pratiche energetiche alternative. Considerato come in Italia gli ultimi 29 referendum proposti siano stati persi sopratutto per il non raggiungimento del quorum si capisce come un referendum sia pericoloso
Scritto da angelo m il 8/2/2010 alle 13:55
Il referendum va fatto, credo, dopo che sono state definite dal governo le zone delle centrali (penultimo step prima del decreto di assegnazione dei siti). Questo per aspettare che anche la fascia nimby della popolazione (grosso modo un terzo) si "incazzi" e per poter contare su una mobilitazione più determinata della fascia contraria (un altro terzo). A questo punto si potrà puntare ad una vittoria con quorum del 51% raggiunto. Passerebbe ancora un annetto prima di raccogliere le firme.
Scritto da Alfonso Navarra il 8/2/2010 alle 15:12
Ho letto che la centrale finlandese simile a quelle che vorrebbe costruire Berlusconi ha grandi ritardi ed un costo ormai superiore ai 5 miliardi di euro. Dove andiamo a prendere quei soldi? Dal suo blog capisco che il debito si risana sempre con tagli a pensioni, diritti e Enti locali. E allora pretendiamo davvero di cambiare. Sole occupazione e diritti, non nucleare, cattivo lavoro e affari per pochi.
Scritto da Mario Scandroglio il 8/2/2010 alle 16:18
L'Italia, unico fra i Paesi europei a non avere le centrali nucleari, fermate con il referendum del 1987. Ma l'esito di quel referendum popolare decade dopo un tot periodo di tempo? I più pragmatici sostengono: siamo circondati da centrali nucleari dei paesi viciniori ma non immuni dagli effetti nefasti di eventuali loro catastrofi (Cernobyl, persin assai lontano da noi, insegna!). Intanto gli utenti italiani pagano conti salatissimi per l'energia... Cosa poter dire?
Scritto da Perplessi il 8/2/2010 alle 17:31
Posso assicurare che l'entrata in vigore di centrali nucleari della III generazione, come quelle contemplate per l'accordo Berlusconi-Sarkozy Enel-EDF porterebbe ad aumenti in bolletta. Riduzione si può avere solo con centrali a carbone, con però alti costi di inquinamento. Ormai le fonti rinnovabili offrono energia a costi comparabili e senza emissione di CO2. Quindi il futuro è solare, non nucleare.
Scritto da Manolo, Ispra il 8/2/2010 alle 18:29
Cattaneo è giovane, spero di vederlo davvero tra vent'anni all'inaugurazione di qualche centrale nucleare. D'altronde con una sinistra come la vostra chi pensate che vinca per i prossimi vent'anni in Lombardia?
Scritto da Matteo il 8/2/2010 alle 20:37
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