Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 17/2/2010 alle 13:35

La produzione industriale lo scorso anno e’ diminuita del 17,5%. Le esportazioni del 20% dopo che nel 2008 erano diminuite del 5%. L’agenzia di rating Moody’s dopo aver declassato dodici banche italiane nel giugno del 2009 lancia ora un allarme: gli istituti di credito sono in crisi di liquidita’. I disoccupati superano I due milioni. In Lombardia da gennaio a ottobre del 2009 si sono fatte 209 milioni di ore di cassa integrazione contro I 38 milioni dell’anno precedente: + 508%. Le escort, i guai giudiziari di Berlusconi, gli scontri di via Padova a Milano, persino la corruzione di cui sono protagonisti gli uomini di Forza Italia sono episodi gravissimi ma non commensurabili rispetto al dramma economico del paese. Il peggio non e’ alle nostre spalle. Oltre ai lavoratori lo stanno capendo anche industriali e artigiani che non si fanno illusioni sull’andamento della congiuntura. Nelle prossime settimane di campagna elettorale gli imbonitori ci diranno che il nostro e’ un paese che se la cavera’, che non occorre fare altro che aspettare. Noi invece diremo forte e chiaro che  occorre subito una lotta per l'occupazione e per gli ammortizzatori sociali, una politica industriale e del credito ad essa collegata. Servono scelte sull’energia, sull’ambiente ma anche sulla ricerca e sulla formazione che affrontino la crisi economica e climatica. E diremo che un voto a sinistra sara’ una scossa a questo governo che, mentre con una mano ruba, con l'altra non dà niente e fa finta di nulla.

Categoria: Economia
Commenti dei lettori: 5 commenti -
La difficoltà del paese è ormai quella di comunicare i suoi veri problemi, non quelli delle persone che si tengono strette ai loro personali interessi. Quando lo capiremo, forse investiremo anche la sinistra oggi silenziosa del suo compito primario: stare dalla parte giusta, del lavoro, dell'impresa socialmente impegnata, della pèolitica pulita
Scritto da Cuzzocrea Antonio il 17/2/2010 alle 15:47
Si,dobbiamo dare una scossa prima che tutto ci crolli addosso.
Scritto da ovidio il 17/2/2010 alle 16:55
Che le cose vanno molto male, lo avevamo visto qui a varese nel corso dell'assemblea dei piccoli impreditori di Besnate, i dati di questi giorni ci dicono che la situazione è ancora peggiore di quanto di immaginava, e se il buon giorno si vede dal mattino il futuro minaccia tempesta. Ci diranno che la crisi è internazionale, è vero ma il nostro governo e la regione possono fare molto per attenuarla MA POSSIAMO CONTORE SU QUESTI GIVERNANTI?
Scritto da robinews il 17/2/2010 alle 21:11
@oidio. Hai ragione. "Dobbiamo dare una scossa prima che tutto ci crolli addosso". Ma come? Noi siamo molto delusi ed amareggiati dal lassismo di tantissima gente che sembra indifferente, passiva, rassegnata, senza volontà di voler fare qualcosa, di impegnarsi in prima persona nel sociale, almeno nel sostenere chi già fa e si dà da fare...
Scritto da Rosella e Carlo il 18/2/2010 alle 17:49
quello che non si dice e su cui si tace è che a livello globale era già stato previsto tutto da anni riguardo alla crisi,che il sistema economico e monetario per rigenerarsi utilizza questi cali e che gli alti dirigenti aziendali in qualche modo vengono tutelati poichè non fanno altro che seguire le direttive dei mercati e delle nazioni nei giochi di potere.intanto chi paga non sono loro,che fanno dei lavori basati sul ricircolo del denaro,ma chi produce:imprese e lavoratori.
Scritto da francesca il 19/2/2010 alle 00:40
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