Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 10/3/2010 alle 08:33

Si chiamano Acea, Iride, A2A ed Hera. Ricordate bene questi nomi perché presto potrebbero essere loro a gestire i servizi idrici di alcuni consorzi di comuni lombardi. Queste società, inizialmente totalmente municipali, in seguito a sola maggioranza pubblica, ma ora quotate in borsa e sempre più bramate dal capitale privato delle grandi multinazionali che cercano compartecipazioni nel “business dell’oro trasparente” e che già gestiscono servizi nei comuni italiani, guardano ora alla Lombardia per estendere i loro profitti. Questo grazie al decreto del governo Berlusconi 135/2009, conosciuto come “Decreto Ronchi”, che apre alla privatizzazione dei servizi pubblici locali: acqua, raccolta e smaltimento rifiuti. Così le vecchie municipalizzate, ormai teste di ponte degli affari privati, avranno accesso privilegiato alla gestione degli acquedotti ancora totalmente pubblici, ma in via di lento e sotterraneo passaggio all’interesse del profitto privato con copertura politica. Tipica situazione in cui si trovano molti dei cosiddetti ATO della nostra regione, che secondo la strategia di Formigoni e della sua Giunta dovranno passare al privato dopo le elezioni di Marzo. Le società stanno muovendo passi per acquisire parte dei servizi a Pavia, Mantova, Brescia e Cremona. Per quanto riguarda Varese, A2A è già della partita, visti i suoi legami con le municipalizzate della provincia, ma se ne parla poco solo perché tra la Lega di Fontana e Candiani e il PDL di Caianello e Buscemi la lotta per le poltrone è ancora irrisolta. Le numerose deroghe del Decreto Ronchi permettono infatti alle società quotate in borsa di bypassare le gare pubbliche di appalto e aggiudicarsi così parte delle società pubbliche. Costi, contenuti d’acquisto e profitti in crescita: ecco cosa ricercano queste società, alla faccia del bene pubblico e delle tariffe dei cittadini. Anche giornali come Il Sole 24 Ore ne hanno parlato in modo esplicito con un articolo di Sara Monaci pubblicato lo scorso 24 febbraio. Ma in questa campagna elettorale “lorsignori” tacciono per non sollevare malumori nell’elettorato. Parliamone, invece e andiamo a capire se i brogli sui listini elettorali di PDL e Lega magari non avevano a che fare con queste prosaiche intenzioni e sullo sgomitare dei potentati locali per gli interessi che suscita amministrare il patrimonio della Lombardia. Bisogna continuare a tenere sotto controllo questi movimenti, che potrebbero portare nelle mani di pochi, che governano senza scrupoli i nostri territori, un bene che consideriamo comune e non vendibile: la nostra acqua!

Categoria: Lombardia, Economia
Commenti dei lettori: 6 commenti -
dobbiamo assolutamente avviare i referendum abrogativi delle leggi nazionali che consentono l'appropriazione da parte dei privati affaristi del bene primario del genere umano con la complicità del potere politico del centrodestra.
Scritto da robinews il 10/3/2010 alle 09:22
Siamo cittadini preoccupati dal fatto che 1 miliardo e 400 milioni di persone del pianeta su 5 miliardi e 800 milioni di abitanti non hanno accesso all'acqua potabile. Questo è intollerabile. Ora il rischio è tale che nell'anno 2020, quando la popolazione mondiale sarà di circa 8 miliardi di esseri umani, il numero delle persone senza accesso all'acqua potabile aumenti a più di 3 miliardi. E le stesse dinamiche succedono qui vicino a noi, a Varese!
Scritto da Cuzzocrea Antonio il 10/3/2010 alle 15:27
La questione dell'acqua è indicativa di una perdita di senso civico: chi viene delegato a governare dovrebbe occuparsi dei beni comuni e del loro mantenimento, non degli interessi privati che hanno promosso e raccolto voti per essere favoriti. Forse è questa la differenza tra destra e sinistra e tra chi vuole una politica dei beni comuni e chi invece cura gli interessi di pochi
Scritto da Adriano zanolla il 10/3/2010 alle 15:28
Che dura una lotta che deve mettere al centro il matenimento dell'acqua pubblica! Basterebbe un pò di etica in politica, perchè questo non debba accadere e tutti dovrebbero stare dalla stessa parte. Io sto vicino solo a quelli che mi assicurano di non fare affari sul diritto alla vita e sul diritto a essere tutti eguali nel creato che si vuol mettere a profitto.
Scritto da Marina il 10/3/2010 alle 15:44
Ma allora le storie tra Buscemi, Caianello e Fontana hanno nientemeno che l'acqua chiara fresca e pura come sottofondo?
Scritto da Franco Digiangirolamo il 10/3/2010 alle 17:51
anche sulla questione rifiuti come dice un articolo di ieri su VN la COINGER ci troviamo di fronte la prevista soppressione dei consorzi indicata dalla finanziaria 2010 cosa che pone interrogativi inquietanti sul futuro
Scritto da angelo m il 10/3/2010 alle 20:25
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