Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 19/3/2010 alle 13:37

Trascrivo nel blog di oggi un appello di Padre Dario, un missionario comboniano di Samarate.
“Sono stanca di sopportare questo treno carico di minerali che passa davanti a casa dieci volte al giorno. Non sopporto ascoltare che questo convoglio di 330 vagoni porta via la ricchezza delle nostre terre e lascia una scia di incidenti e morte: travolge e uccide una persona al mese! Sono stufa di sentire i discorsi delle persone in doppiopetto, dell’impresa: ci garantiscono che tutto ció porterá lo sviluppo ed il progresso, ma per noi, qui, tutto é fermo a vent’anni!”
Questo é lo sfogo di molte famiglie che abitano nella regione del ‘corridoio di Carajás’ (900 Km di ferrovia tra il Pará ed il Maranhão, nel nord del Brasile).
Qui, la Companhia Vale do Rio Doce (Vale) domina l’economia e controlla la politica regionale, controllando la proprietá delle miniere di ferro piú ricche ed abbondanti del mondo, cosi come un imponente sistema di logistica e trasporti (ferrovie e navi da carico intercontinentali).
Vale é la seconda impresa mineraria del mondo, opera in 30 paesi diversi con quasi 150mila dipendenti ed é cresciuta di 19 volte in dodici anni, da quando una sospetta operazione di privatizzazione ha svenduto questo tesoro ad interessi privati.
Dipinge la sua immagine di verde (greenwashing), garantendo la sua sostenibilitá e responsabilitá sociale con potenti operazioni di marketing e un forte influenza sui partiti politici. Invece, i popoli e le comunitá di varie parti del mondo testimoniano gravi conflitti nell’ambito del lavoro (3500 persone in Canada sono in sciopero contro Vale da sette mesi, con picchetti a -24 gradi), inquinamento di aria, acqua e suolo, corruzione delle amministrazioni locali, persino reclutamento di milizie locali per garantire la difesa degli interessi dell’impresa.
Per questo, da fine 2007 una rete di movimenti del nord del Brasile ha lanciato la campagna “Justiça nos Trilhos” (Sui Binari della Giustizia) per denunciare i conflitti con la multinazionale e rivendicare giustizia socio-ambientale.
In aprile é convocato il “Primo incontro internazionale delle vittime di Vale”. Rappresentanti del Brasile, Perú, Ecuador, Argentina, Cile, Canada, Mozambico, Italia e forse Indonesias si incontreranno per tre giorni di ‘Tribunale Popolare’, scambiando informazioni, stimolando i media a rivelare il volto nascosto dell’impresa, interpellando i suoi quadri direttivi e l’azionariato. A Rio, sará lanciato un film-documentario di Silvestro Montanaro (conosciuto per la sua trasmissione teevisiva ‘C’era una volta’). Il documentario in tre lingue (portoghese, inglese ed italiano) é ottimo strumento di formazione, presa di coscienza e denuncia. Circolerá in Italia insieme ad un libro di Francuccio Gesualdi (Centro Nuovo Modello di Sviluppo) a partire da settembre. I Comboniani chiedono a nome di tutti i movimenti brasiliani e del mondo in conflitto con questa multinazionale, un appoggio a chiunque sia sensibile alla vita della gente e della natura nelle regioni amazzoniche del nord del Brasile: le vene aperte dell’America Latina debbono tornare ad alimentare il corpo anemico degli impoveriti!

Commenti dei lettori: 14 commenti -
Caro Mario, da vari anni siamo in contatto con padri missionari nel mondo, tutti indistintamente vivono accanto ai poveri, sono schierati a favore dei diritti dei poveri, vivono da poveri la povertà materiale dell'ingiustizia sociale. Abbiamo imparato a ragionare e a vedere le cose in un modo che prima non conoscevamo in pieno: uguaglianza (giustizia socio-ambientale, appunto), umanità, fraternità... Valori veri, immutabili. Rari, soprattutto oggi, soprattutto in casa nostra.
Scritto da Rosella e Carlo il 19/3/2010 alle 10:14
...ancora una volta "conta non ciò che sai, ma ciò che sai essere sbagliato" e ancora una volta è indispensabile comprendere qual'è il vero sviluppo sostenibile e perseguirlo. Assieme.
Scritto da giovanni il 19/3/2010 alle 10:23
Importante di tanto in tanto soffermarsi su problemi che non riguardano solo il nostro territorio. Locale-globale è la grande mossa di chi pensa ad un mondo migliore. Questo fanno i Comboniani che nei territori oltreoceano combattono il colonialismo e cercano giustizia sociale contro le multinazionali che distruggono l'ambiente. Con slancio generoso, partendo dai nostri paesi (Samarate e i comuni del gallaratese) dove la distruzione del suolo è all'ordine del giorno
Scritto da Carolina seregni il 19/3/2010 alle 10:36
@Carolina Seregni. Hai ragione. I missionari, tutti, indistintamente, certo i Comboniani (un esempio su tutti, il padre Alex Zanotelli, un vero autentico profeta di giustizia socio-ambientale)... Richiamare con post di estrema attualità, come questo, che siamo un Villaggio Globale e che i problemi di una parte del mondo, pur lontana, diventano i problemi di tutti, pure in casa nostra, è anche fare seriamente politica. Ad ampio respiro.
Scritto da Robecco sul Naviglio il 19/3/2010 alle 10:54
Proviamo un po a pensare come sarebbe il mondo se tutte le risorse spese per le guerre e gli armamenti fossero destionate al riequilibrio ambientale del pianeta. I nostri amici del Brasile non sarebbero costretti a chiedere di lottare e solidarizzare per salvaguardare un patrimonio ambientale che non appartine solo a loro ma all'umanità intera. Questo post, ci ricorda in particolare che l'aggressione al bene ambientale è anche aggressione economica contro il genere umano.
Scritto da robinews il 19/3/2010 alle 13:17
con tutto il rispetto per chi ,comboniano o meno,vive sulla propia pelle la situazione di poverta e sfruttamento in ogni parte del mondo ,non riesco a capire quale appoggio possa dare chi è sensibile.Se i popoli sfruttati si ribellano,o sono comunisti o terroristi islamici ,chi ha provato altre vie,teologia della liberazione, è stato zittito,Lula,il diavolo non mi sembra una soluzione, il Che non ne parliamo...in quanto a proposte siamo al palo, parole e non so offrire di piu
Scritto da angelo m il 19/3/2010 alle 13:26
mi permetto di proporre un video che ho realizzato in una mia visita alla missione di padre dario: http://www.youtube.com/user/nigriziamultimedia#p/u/13/e_9KPDo45E4 Buona visione!
Scritto da Matteo Merletto il 19/3/2010 alle 13:30
Ho visto il video indicato da Merletto. Consiglio tutti di guardare e riflettere.
Scritto da Giusy il 19/3/2010 alle 16:22
La CUT brasiliana e la CGILitaliana hanno preso posizione per sostenere l'incontro internazionale di Rio. Vuol dire che nasce una coscienza diffusa sui pericoli che la distruzione della natura avvenga a danno dei poveri, ma anche dei lavoratori e dei loro diritti
Scritto da Renato Furi CGIL il 19/3/2010 alle 19:28
Dei preti che parlano di multinazionali c'è poco da fidarsi. Infatti il buonsenso fa pensare che ognuno deve fare il suo mestiere e che i missionari devono insegnare la religione senza metterci la politica. Manca solo che si mettano a organizzare adunate!
Scritto da Max il 19/3/2010 alle 20:32
@Max. Se parliamo bene dei missionari sul piano sociale inevitabilmente c'è chi ci accusa di essere dei baciapile o bigotti; se li critichiamo ci dicono che siamo mangiapreti... Quando vedi, come abbiamo visto noi, missionari, figli di ricconi, che hanno lasciato tutto e vissuto per i più poveri e sono morti per loro... e se ne sono sempre straffottuti delle critiche verso di loro, preferendo FARE fatti che blaterare...
Scritto da Rosella e Carlo il 19/3/2010 alle 22:30
A lasciarci la pelle, spesso assassinati a difesa dei più poveri ed abbandonati, sono uomini e donne che hanno dato tutta loro la vita per il prossimo! Altro che dire che "ognuno deve fare il suo mestiere", mister Max! Si informi prima di dire certe cose. E a doverglielo ricordare sono persone non praticanti (o atee) come noi, anticlericali. Ma che cercano oggettività. Vivere per il prossimo è la vera politica. Fosse così la politica!
Scritto da Anticlericali il 19/3/2010 alle 22:40
Max si informi su esempi infiniti di testimonianza di vita spesa per i più poveri ad opera di missionari. Non faccia di ogni erba un fascio e cerchi di vedere obiettivamente i fatti concreti. Se vuole. Altrimenti fa lo stesso: i primi a non essere interessati alle nostre critiche sono proprio loro, i missionari, che muoiono per il prossimo, altro che mestieranti! - Grazie al commento di @Renato Furi CGIL
Scritto da Robecco sul Naviglio 2 il 19/3/2010 alle 22:49
Oggi manifestazioni, in chiave nazionale, per una giustizia socio-ambientale. Temi di grandissimo impegno politico che devono coinvolgere tutti, caro Max, e i missionari, spesso sono i più sensibili (come Alex Zanotelli, per esempio: prova ad approfondire la conoscenza su questo autentico profeta, criticato da tanti perchè anche su posizioni di sinistra; ma chissà quanti altri che pagano in prima persona la loro coerenza, senza mai nulla chiedere in cambio per sè stessi).
Scritto da Bruna e Giovanni il 20/3/2010 alle 10:16
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