Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 26/3/2010 alle 14:10

Come mai la destra Berlusconian-bossian-formigoniana tace e non commenta una vittoria storica come quella di Obama? Il testo di riforma della sanità statunitense approvato alla camera dei rappresentanti nella notte tra domenica e lunedì contiene alcune cose buone, alcune cose neutre e ha dei buchi che in Europa sarebbero impensabili. Eppure è una svolta storica che peserà anche sulle svolte autoritarie dei nostri governanti. Come in Italia e nel mondo sviluppato, la sanità è uno dei mercati nei quali girano più risorse e la domanda tende a crescere in maniera costante con l'invecchiamento della popolazione e la scoperta di nuove cure. Gli interessi sono molti, economici e umani.  Ma Obama ha deciso di tirare dritto e di passare alla storia come l'uomo che avrebbe garantito (o quasi) il diritto alla sanità agli americani. E ha dovuto mediare, cucire, minacciare i suoi e fingere di trattare con un partito repubblicano che non ne aveva alcuna intenzione. Con la riforma il 95% degli americani avrà un'assicurazione, il che significa che gli Usa guarderanno al problema in maniera diversa, tutti ne saranno toccati e per tutti sarà un tema da tenere sotto osservazione. Si tratta di una cosa di enorme importanza: per un governo togliere un diritto è molto più difficile che concederlo, eppure in Lombardia in sanità è avvenuto proprio questo!
La storia non si fa solo con la qualità delle leggi. I presidenti finiti con le ossa rotte sulla sanità sono diversi e Obama da lunedì può fregiarsi di un risultato atteso da tutti per decenni. Quindi, la riforma è una boccata di ossigeno a tutti noi, abituati da 30 anni a questa parte, a doverci opporre a riforme delle pensioni, del mercato del lavoro, dell'immigrazione. Se quella del presidente nero non è la migliore riforma possibile, inverte però una tendenza che dura dalla vittoria di Margaret Thatcher nelle elezioni britanniche del 1979. E a Formigoni Bossi e Berlusconi questo non piacerà di sicuro…

Categoria: Sanità, Persone
Commenti dei lettori: 3 commenti -
Hai ragione: togliere un diritto è più difficile che concederlo. Ma non nell'Italia dominata dalle TV di Berlusconi dove sotto la propaganda della parola "riforme" ci hanno tolto diritti civili e sociali. A cominciare da quelle del nostro Governatore che ha ridotto sanità assistenza e scuola ad affare privato per le lobbies che sponsorizzano le faraoniche campagne elettorali dei vari Cattaneo e Buscemi.
Scritto da Alessandro Bitossi il 26/3/2010 alle 09:43
caro agostinelli,NO GRAZIE,mi sono riletto i 14 blog che hai dedicato alla sanita lombarda,in uno leggo "UN MODELLO CHE HA SVUOTATO DI SIGNIFICATO LA SANITA PUBBLICA "poi trovo un articolo sull'argomento,adamoli e alfieri "IL MODELLO SANITARIO LOMBARDO è DA PROMUOVERE"ognuno la pensa come vuole,e i partiti non sono gli stessi,l'impressione è che tu hai sbagliato coalizione impressione che ho avuto su altri temi, vedi il blog sulla valle della bevera, ha ragione chi dice che penati è una fotocopia
Scritto da angelo m il 26/3/2010 alle 13:46
A me sembra molto ben individuato il nocciolo del problema: mantenere la barra anche quando si rischia di perdere e non deviare dalla direzione principale anche quando si fanno compromessi. Questo è l'insegnamento di Obama per i nostri politici che Gianni Brera avrebbe chiamato "abatini"
Scritto da Paolo Beduzzi il 26/3/2010 alle 17:47
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