Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 9/4/2010 alle 08:06

È uscito nei mesi scorsi il pubblicizzato film catastrofista “2012”. Il film narra di un’improvvisa esplosione sulla superficie solare che, innescando delle reazioni a catena nel sottosuolo terrestre, provoca una completa ridistribuzione delle terre emerse con una conseguente serie di cataclismi che porta alla quasi completa scomparsa dell’umanità…Gli eventi narrati nel film 2012 sono ispirati all’antico calendario Maya che, ideato circa 2500 anni fa, è basato su antiche teorie astronomiche ed è imperniato su un ciclo di 5125 anni che terminerà il 21 Dicembre 2012. Di qui è nata tutta una serie di speculazioni di origine prettamente new age relative ad un’associata serie di cataclismi naturali che porterebbero in breve alla fine del mondo. L’intrattenimento catastrofista funziona, ed è probabilmente uno dei business piú fiorenti di Hollywood. Ma può avere un effetto positivo l’allarmismo spettacolare?  La risposta non è facile: da una lato questi film fanno pensare al fatto che il mondo potrebbe cambiare, divenendo molto diverso da come lo conosciamo. Dall’altro il catastrofismo non permette di percepire correttamente il necessario senso di urgenza e di importanza della questione climatica. L’allarmismo eccessivo non può che far pensare alla favola di Esopo, nella quale il continuo allarme per l’arrivo del lupo fa abbassare la soglia di attenzione; un atteggiamento controproducente, perché provoca paura ma anche senso di impotenza, rassegnazione e alla lunga disinteresse. Tuttavia possiamo ricostruire cosa possa essere eventualmente accaduto dal punto di vista climatico all’inizio di questo ciclo astronomico (ovvero alla fine dell’ultimo) 5122 anni fa….circa. All’inizio del secolo scorso, sul fondo del lago Tahoe in Sierra Nevada, si scoprono dei tronchi d’albero sommersi che, datati attraverso l’analisi del carbonio 14, rivelano un’età di circa 5000 anni. Nel 1991, dai ghiacciai in ritiro delle Alpi Tirolesi, emerge il corpo mummificato di Otzi, l’Iceman la cui età risulta di circa 5000 anni. Nel 2002, a Quelccaya nel sud del Perú, emergono dalla calotta di ghiaccio in ritiro delle piante ancora radicate al suolo e perfettamente conservate che rivelano un’età di circa 5000 anni. E proprio circa 5000 anni fa il Sahara, da ampia distesa verdeggiante che era, si trasforma rapidamente nel deserto che conosciamo.. L’idea generale che sta emergendo è che 5000 anni fa sia avvenuta un rapido cambiamento climatico che, invece di provocare una marcata variazione globale della temperatura, ha piuttosto ridistribuito le precipitazioni sul globo terrestre. A questo punto ci si potrebbe chiedere se i Maya, avendo ideato il loro calendario astronomico ben 2500 anni dopo questo rapido evento, abbiano magari potuto predire a posteriori questo cambiamento climatico di origine orbitale.

Commenti dei lettori: 3 commenti -
Bella storia, questa! Vuoi dire che i Maya, osservando e ascoltando la terra e il cielo erano in grado di interpretare e predire al pari degli attuali supercalcolatori? E' tra le cose più intriganti che ho letto in questi mesi
Scritto da Carlo il 9/4/2010 alle 08:31
Davvero affascinante e allo stesso tempo terribile l'ipotesi di essere alla vigilia di una nuova redistribuzione delle precipitazioni sul globo terrestre. Affascinante perchè chi oggi muore di sete e di fame avrebbe di che dissetarsi e mangiare, terribile perchè quasi sicuramente chi potrebbe beneficiare di queste redistribuzioni delle precipitazioni potrebbero essere le vitteme di guerre di aggressione. Ma non è che tutto questo sia gia iniziato per davvero?
Scritto da robinews il 9/4/2010 alle 09:08
il film è una americanata pazzesca, la storia dei maya è molto particolare sono scomparsi nel nulla 500 anni prima dell'arrivo di Colombo.
Scritto da fabio il 9/4/2010 alle 13:18
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