Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 4/5/2010 alle 10:53

Ancora sul significato della situazione greca per l’Italia e l’Europa.

La preoccupazione della maggioranza dei paesi europei è stata di non restare coinvolti dalla crisi greca. L’Italia, in più, si è atteggiata come quelli che cercano di nascondere la parentela con il familiare scapestrato. Così si è arrivati ad un autentico disastro perché il denaro necessario oggi per impedire la bancarotta dello stato greco è cresciuto a dismisura, 130 miliardi di euro in 3 anni. Ancora peggiore è il sacrificio che oggi viene chiesto ai greci , come dimostrano le proteste. Il contagio si è allargato e anche il collocamento dei titoli di stato italiani viene seguito con qualche apprensione. Facciamo un bilancio:

1)Dalla crisi greca viene un serio colpo all’Euro e quindi a quel tanto di Europa economica fin qui costruita. Il costo della crisi greca e delle sua conseguenze sui paesi più a rischio è arrivato alla cifra di 600 miliardi di euro: una voragine che dovremo pagare e che si aggiunge a quella creata per salvare le banche.

2)Dalla crisi greca emerge che si è perso tempo nel mettere sotto controllo la speculazione finanziaria. All’apice della crisi finanziaria sono stati presi impegni ma poi non si è fatto nulla. E’ incomprensibile non intervenire verso le società di rating. Eppure già durante le crisi Enron e Parmalat era emerso che il loro giudizio era corrotto.

3)Per salvare le banche si sono impegnate risorse enormi e aumentato il debito pubblico a dismisura. Il problema principale, da tempo, è invece organizzare una ripresa economica dell’insieme dei paesi coinvolti, tanto più nell’area euro.

4)Poi c’è il problema di come ogni nazione si colloca nel quadro. L’Italia regge, per ora, perché il Governo non fa nulla, ma il debito cresce comunque. Così si affonda lentamente nelle sabbie dell’immobilismo, senza sottovalutare che si comincia a parlare di una manovra di almeno 10 miliardi di euro da fare a luglio. Ritorna l’attacco a pensioni e salari?

 

Categoria: Economia
Commenti dei lettori: 4 commenti -
perché nessuno prende provvedimenti contro questo sistema economico e finanziario che crea soltanto benefici illusori per pochi e a breve termine e non crea invece un benessere generalizzato? quante crisi dovremo subire come contribuenti perché la politica faccia il suo lavoro di verifica e progettazione delle politiche economiche?
Scritto da francesco il 4/5/2010 alle 11:07
Buongiorno,ho letto punto per punto il suo articoloprecedente e questo odierno,grazie e complimenti,lei ha descritto molto bene e con realtà la situazione greca,che io conosco molto bene in quanto moglie di un greco,spiace che le conseguenze siano sempre e per primi i lavoratori. grazie
Scritto da Marina il 4/5/2010 alle 13:32
Ho letto da più parti che la situazione economica della grecia era da tutti conosciuta. ora si dice che le prossime vittime saranno portogallo, irlanda, spagna e italia. Con la grecia forse è cominciato il conto alla rovescia per l'€uro e probabilmente anche per l'unione europea cosi come l'abbiamo conosciuta fino ad oggi. Tutto il mondo del lavoro europeo rimarrà con le mani in mano fino a quando questo avverrà. Caro Mario, sto forse parlando di fantapolitica-economia?
Scritto da robinews il 4/5/2010 alle 15:52
anche io la ringrazio per gli spunti e i suggerimenti di riflessione che ci pone. spero che possano far riflettere anche chi ha il potere di decidere del futuro di intere nazioni e quindi di interi popoli...
Scritto da serena il 4/5/2010 alle 18:19
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