Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 5/6/2010 alle 11:26

Il provvedimento sulle intercettazioni telefoniche è ormai al capolinea. La tutela della privacy è divenuta il pretesto per Berlusconi per aggredire l’insopportabile libertà di informazione e l’odiata magistratura. Per tutelare la privacy sarebbe bastato prevedere che, d’intesa tra giudice e avvocati delle parti, si distruggessero i contenuti delle intercettazioni relativi a persone estranee alle indagini o comunque irrilevanti e si conservassero in un archivio riservato le informazioni di cui era ancora dubbia la rilevanza. Ma è ben altro l’intento del provvedimento. Qui c’è un'inaccettabile limitazione al diritto/dovere di informazione e di cronaca garantito dall'articolo 21 della Costituzione, limitazione contraria anche all’articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Si vuole impedire ai cittadini di disporre di informazioni che consentano loro di divenire opinione pubblica consapevole e reattiva, trasformandoli in  opinione pubblica impotente e ignara dei fatti, perché il potere non vuole rendere conto all’opinione pubblica di ciò che fa. Per chiarire come si voglia l’impunità per i potenti, basta ricordare che, secondo la legge in discussione, se si intercetta un criminale che parla con un parlamentare, quell'intercettazione non è valida e il Pubblico Ministero deve bloccare tutto e chiedere l’autorizzazione del Parlamento a proseguire. Questo provvedimento in dirittura d’arrivo per la prossima settimana va contrastato e radicalmente cambiato, dato che è il primo passo concreto verso l’annunciata “Riforma Costituzionale”. Magistratura e informazione, come in ogni regime che si rispetti, verranno poste sotto il controllo del Governo e addomesticate, perché questo possa essere libero di agire indisturbato. E’ falso che l’Italia spenda troppo per intercettare: A Milano sono stati spesi 8 ml di euro per le indagini sui “Furbetti del quartierino”, Ricucci, Fazio ecc. Ma grazie a quegli 8 ml di euro la Procura ha già recuperato grazie ai patteggiamenti 380 ml di euro. Una cifra che basta da sola a coprire per 2 anni le spese totali per le intercettazioni telefoniche. Il governo dice di voler combattere la crisi, ma che dire dei 60 miliardi di euro, quantificati dalla Corte dei Conti, che cittadini devono sborsare ogni anno per coprire il costo della corruzione? Invece di contrastare il crimine e il malaffare, si elimina lo strumento che ha permesso di individuarlo: le intercettazioni. Ricordiamoci: in democrazia la luce del sole è il miglior disinfettante.

Commenti dei lettori: 4 commenti -
In nome della cosiddetta "privacy" stanno impedendo a noi cittadini di sapere come vengono gestiti problemi e relazioni pubbliche, che di privato hanno solo gli interessi economici. Stanno imbavagliando l'informazione e la possibilità di fare inchieste indipendenti... che razza di paese!
Scritto da Giacomo Rossini il 5/6/2010 alle 13:32
Invece io penso che di libertà di stampa e di gossip ce n'è troppa. Meglio che qualcuno ci pensi e stringa un pò le maglie di una informazione che spia da tutte le parti. E chi altro può farlo se non il Governo?
Scritto da Manolo il 5/6/2010 alle 13:57
Che bello Prodi! Quando dice: penso di essere intercettato da anni, mi intercettino pure, non ho niente da nascondere. Male non fare, paura non avere. Tutto questo, anche se a suo tempo, ha dovuto subire tutte le palle su Telecom Serbia. A proposito che fine ha fatto il millantatore Marino?
Scritto da giorgio Malnati il 6/6/2010 alle 18:05
Caro Mario, oramai la nostra povera repubblica è sempre meno democratica e sempre più quella di Licio Gelli e dei suoi affiliati A tutto questo ci sono stati e ci sono molti che in questi ventanni hanno lavorato contro la costituzione nata dalla resistenza. In giro per L'italia ci sono i leghisti che vorrebbero portare mezzo paese con l'Austria e neoborboni che rivorrebbero il regno delle due sicilie. Perchè non pensare ad un nuovo risorgimento con nuovi garibaldini del 21° secolo? w Garibaldi!
Scritto da robinews il 6/6/2010 alle 21:52
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