Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 17/6/2010 alle 08:00

Sembra che si sia ormai placato lo sdegno che internazionalmente si era manifestato sui giornali e nelle piazze per l'attacco israeliano alla nave dei pacifisti diretta a Gaza. L'ombra lasciata cadere sui pacifisti facinorosi che avrebbero aggredito i militari israeliani, è stata creata per giustificare il silenzio. Avviene così che si dimentica, insieme ai fatti, anche la loro gravità. Oltre ai morti e feriti e alle loro famiglie, chi non riesce a dimenticare sono gli abitanti di Gaza, costretti alla realtà da condizioni di vita che nulla hanno di umano e che rappresentano la più palese e costante violazione dei diritti umani tollerata sulla faccia della terra. Corriamo seriamente il rischio di dimenticare che quella nave stava cercando di attraccare in un porto della Striscia di Gaza dove alle persone è negata la libertà di recarsi in un ospedale per farsi curare, di acquistare beni di uso comune, di ricostruire la propria casa distrutta dai bombardamenti dell'aviazione israeliana.

Gli abitanti di Gaza convivono quotidianamente con una precarietà infernale che non lascia scampo. Una situazione senza apparenti vie d'uscita se non quella della solidarietà e della politica internazionale. Lo scandalo del governo italiano che alle Nazioni Unite arriva addirittura a votare contro l'istituzione di una commissione indipendente in grado di accertare la verità dei fatti è la prova tangibile di quanto la diplomazia internazionale (quella italiana in modo particolare) sia vittima di altri interessi che non siano quelli degli abitanti di Gaza.  "Se ti dimentico, Gerusalemme, si paralizzi la mia destra; mi si attacchi la lingua al palato, se lascio cadere il tuo ricordo, se non metto Gerusalemme al di sopra di ogni mia gioia". Il Salmo 137 oggi non può che suonare come un'invocazione per gli abitanti di Gaza. Su questi temi si terrà un incontro questa sera alle ore 21 in via Cavour 30 a Varese

 

Commenti dei lettori: 3 commenti -
lo stato israeliano, coi suoi vari governi, ha sin dal suo inizio cercato di coprire dietro la cortina di fumo dell' accusa di "antisemitismo" i delitti commessi verso una popolazone innocente (quale responsabilità arabo-palestinese nello sterminio degli ebrei, che fu solo europeo e nazi-fascista?). Ora , dopo "piombo fuso" e la strage di uomini disarmati su navi cariche di aiuti (requisiti), questa copertura non convince più nessuno, ed il carattere violento e razzista di Israele è manifesto.
Scritto da filippo bianchetti il 17/6/2010 alle 15:27
Ben azzeccato il versetto dei Salmi applicato a Gaza, terra del Nazareno anch'essa, per far capire come l'umanità il diritto a una vita dignitosa e la civiltà non possano essere riservate a una parte sola.
Scritto da Adrian Zanolla il 17/6/2010 alle 15:43
Molti ebrei non hanno scelto Israele come posto per vivere, pur essendo sionisti (convinti che QUELLA sia la LORO terra); come mai? Molti altri ebrei non sono sionisti, pensano che la Terra Promessa non sia un luogo fisico, ma spirituale, interiore; molti di loro si offendono per ciò che Israele fa dicendosi rappresentante di tutto l' ebraismo. Quindi li definiremmo anti-semiti? Infine: uno stato che si definisce "ebraico", discriminando con ciò altre etnie o relgioni, può essere "democratico"?
Scritto da filippo bianchetti il 17/6/2010 alle 15:45
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