Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 23/6/2010 alle 14:03

L’esito del referendum di Pomigliano sarà discusso con diverse interpretazioni, ma una cosa è certa: un numero elevato di lavoratrici e lavoratori non ha abbassato la testa di fronte al ricatto e questo riapre la discussione. Nel polverone dei media, bisogna però aver chiaro il collegamento tra Fiat e Governo.

1) Pomigliano. La Fiat ha agito con spregiudicata durezza e ha messo sul tavolo un ricatto verso i sindacati e i lavoratori: o si accettano le condizioni della Fiat o lo stabilimento, e quindi l’occupazione, non ha futuro. Si sono messe in discussione leggi di tutela dei lavoratori come lo Statuto e la stessa Costituzione, che non a caso il Governo ora propone di cambiare a partire dall’articolo 41, cercando di realizzare un suo antico obiettivo. In sostanza erano e sono in gioco questioni di principio, diritti indisponibili. La condizione di lavoro a Pomigliano, dopo l’accordo separato, peggiorerà drasticamente. I ritmi entreranno in una fase parossistica, addirittura regolati dal computer con calcoli al centesimo.

2) Governo. Il Governo fa scelte che non danno al sistema economico alcun supporto. Confindustria ed altri chiedono sempre più stancamente sgravi fiscali senza ottenere risposta. In realtà Confindustria & C. sembrano appagati da una serie di tagli pesantissimi alle Regioni (non è certo casuale la ribellione – finchè durerà – di Formigoni) agli Enti locali, al pubblico impiego e alla scuola. In cambio dei mancati sostegni all’economia il Governo offre pieno sostegno alla linea di attacco ai diritti dei lavoratori e interpreta la globalizzazione come un prezzo da pagare tutto nel campo dei diritti dei lavoratori. Poco importa che Tremonti avesse detto esattamente il contrario sulla globalizzazione e le imprese fino a poco fa.

Il patto con le imprese è questo: poco sostegno economico in cambio di mano libera nelle relazioni sindacali e sui rapporti di lavoro.

Di qui le affermazioni di Sacconi e Tremonti a sostegno prima della Fiat e poi dell’accordo separato, dipinto come l’alfa e l’omega nelle future relazioni sindacali.

Di più, i Ministri hanno giocato un ruolo estremista volto a dividere il sindacato e ad isolare la Fiom, che ha avuto un ruolo di resistenza democratica fondamentale, suffragato dall’esito non bulgaro del referendum a fucile puntato.

Ma se si segue Fiat, Berlusconi e Bossi (loquace sull’Italia ai mondiali, ma zitto sullo sfruttamento operaio) si va alla restaurazione di antichi rapporti di forza, arretrando di decenni. Il patrimonio umano verrà annichilito, salvo che per una piccola fetta dominante.

 

Categoria: Economia, Persone
Commenti dei lettori: 5 commenti -
2800 i si al referendum di pomigliano su 5400 dipendenti. Il 51,8%, questo č il fatto concreto di quanto č successo, IL RESTO SONO CHIACCHERE E PROPAGANDA. La Fiom aveva avuto il 25% alle elezioni per le RSU. La Fiat li voleva tutti in ginocchio e senza alcuna dignitą. Tutti i lavoratori italiani devono essere grati agli operai di Pomigliano, EROI MODERNI E SIMBOLO DI CHI VUOLE LAVORARE CON LA SCHIENA DRITTA E A TESTA ALTA Grazie di esistere FIOM, grazie Maurizio LANDINI vero sindacalista CGIL
Scritto da robinews il 23/6/2010 alle 13:18
Tutti i protagonisti dell'imbroglio di Pomigliano "sono nel panico". Non sono riusciti a piegare gli operai con il ricatto della chiusura o delle cosiddette soluzioni b-c ecc. Anche in CGIL da Epifani alla Camusso dovrebbero vorgognarsi per i loro "tradimenti". E non č una parola eccessiva. La cgil impari dai disastri della sinistra che a furia di abbandonare i fondamentali valori del lavoro e dello stato sociale si ritrova oggi nelle condizioni che conosciamo. M. LANDINI nuovo segr. gen. CGIL!
Scritto da robinews il 23/6/2010 alle 13:27
Metto sul tavolo solo una questione PRATICA, al di lą di atteggiamenti sindacali, politici e governativi: la produttivitą media di un operaio di Pomigliano č nettamente inferiore a qualsiasi suo collega in FIAT, sia esso in Italia, Polonia ecc... Tiriamo quindi le conseguenze...
Scritto da Federico il 23/6/2010 alle 14:42
confesso che molto ingenuamente mi aspettavo negli altri blog di VN tosi o rossi consumassero una parola sui referendum di pomigliano ma č inutile,d'altra parte non sono capaci di consumare una riga sui lavoratori Whirlpool che si son ritrovati al terzo cambio degli orari di lavoro degli ultimi 5 anni figuriamoci se si interessano di napoli.č comunque da crepare dal ridere,o piangere? la lettera di marantelli a lippi,cosa non farebbe il nostro pur di apparire
Scritto da motta a il 23/6/2010 alle 17:26
Motta: condivido il giudizio su Tosi Marantelli e Rossi
Scritto da Federico il 24/6/2010 alle 10:55
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