Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 13/7/2010 alle 15:09

La perdita alla piattaforma BP Deepwater Horizon e il disastro del Golfo del Messico rendono evidenti i rischi crescenti di estrarre un petrolio sempre più scarso, al punto da venire paragonato all'incidente nucleare di Three Miles Island nel 1979. I costi economici ed ambientali delle fonti fossili si rivelano sempre più insostenibili. Con il petrolio sempre più scarso si deve ricorrere alle riserve più difficili da sfruttare e i rischi aumentano. La parziale fusione del nocciolo avvenuta nella centrale della Pennsilvania nel 1979 e la relativa fuga di radioattività aveva infatti segnato una svolta nella coscienza collettiva americana sui rischi del nucleare: dall’80 all’84 negli Usa sono stati cancellati i programmi per la costruzione di 51 reattori e da allora nel paese non sono state completate nuove centrali. Succederà qualcosa di simile anche per le trivellazioni off-shore? Io penso di si. Obama ha sospeso la sua recente decisione di riaprire le trivellazioni off-shore e in futuro le regole saranno certamente più severe. A questo si aggiunge, come era avvenuto nel caso del nucleare, la sfiducia degli investitori: oggi e ieri le azioni BP hanno subito perdite mai viste negli ultimi 13 anni. Con il petrolio sempre più scarso, i rischi economici ed ambientali per estrarlo aumentano e - aggiunti agli effetti sul riscaldamento globale e all’incertezza sulle politiche per contrastarlo – rendono sempre più insostenibili gli investimenti. Solo i nostri sostenitori del nucleare ribattono che la crisi del petrolio rilancerebbe l’atomo. I più accreditati istituti di ricerca premono invece perché si abbandonino i megaimpianti e perché si investa in efficienza energetica, la strategia più efficace per affrontare il problema sul breve termine. A lungo termine vengono prendono sempre più piede le fonti rinnovabili, con in testa sole e vento. Vallo a dire a quei geni della Prestigiacomo e della Marcegaglia e all’AD di Enel Fulvio Conti!

 

 

Commenti dei lettori: 2 commenti -
Mi sembra che questo Governo abbia tante gatte da pelare e non si possa curare anche del nucleare. a meno che se ne preoccupino quelli che fanno girare le mazzette e allora su questo sono davvero efficienti e puntuali
Scritto da Mariolino Grandi il 13/7/2010 alle 08:28
Se è vero che Deepwater Horizon è come Three miles island, allora il passaggio a un sistema energetico dverso è vicino. Se i finanziamenti frenano, le grandi opere rallentano. Bisogna però essere pronti ad una alternativa. Ne avrà voglia Obama? In quanto a noi, Agostinelli, non darti pena: contiamo pochissimo.
Scritto da Umberto il 13/7/2010 alle 13:59
Archivi:
Ultimi post:
(23/5/2012 - 12:46)
(22/5/2012 - 11:37)
(21/5/2012 - 14:41)
(18/5/2012 - 10:23)
(17/5/2012 - 14:09)
(16/5/2012 - 13:10)
(15/5/2012 - 12:05)
(13/5/2012 - 22:00)
(11/5/2012 - 18:35)
(10/5/2012 - 13:50)