Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 23/7/2010 alle 10:38

Riprendo una interessante nota dell'agenzia Inter Press Service diffusa nel mondo ambientalista indiano e ripreso da Marinella Correggia sul Manifesto. Ogni anno all'India per cremare i suoi morti occorrono quattro milioni di tonnellate di legna, circa 50 milioni di alberi, cioè il taglio di 2.000 chilometri quadrati di foreste. Infatti  l'84% dei dieci milioni di defunti in dodici mesi sono indù e dunque non sono sepolti ma affidati alle pire sacre. Ho visitato Varanasi sulle rive del Gange ed ho visto gli immensi magazzini di tronchi accatastati. Per precetto va usata la legna, collegamento simbolico fra il corpo e la terra. Un rituale religioso che dal punto di vista ambientale certo evita l'occupazione di enormi aree a cimitero, ma provoca l'emissione di 8 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Per ogni cremazione occorre in media mezza tonnellata di legna. Ma molta di meno, fra i 150 e i 200 chilogrammi, ne consumano i crematori «verdi». Addirittura si è introdotta la cremazione elettrica, che certo sposta il problema agli impianti di produzione di energia e magari non risparmia molti gas serra. La “cremazione verde” ricorre a una bara di acciaio inossidabile con coperchio e i fianchi in ardesia che può resistere a temperature fino a 800 gradi. Facile da lavare, può essere riusata trenta minuti dopo. L'amministrazione di Varanasi in linea di principio ha accettato il cambiamento, il che è di rilievo, in quanto la sua area di cremazione è considerata la più sacra e ortodossa.  Fa riflettere il fatto che molti poverissimi indiani finiscano con l’inquinare più da morti che da vivi….

 

 

Commenti dei lettori: 4 commenti -
Il mondo è mal messo se ci si deve preoccupare di quanta CO2 viene didpersa per i riti di cremazione Indù! E poi questi indiani che inquinano più da morti che da vivi fanno pensare a come noi ricchi abbiamo responsabilità sul punto a cui siamo giunti. Complimenti per gli spunti che ci offre dal suo blog.
Scritto da Firmiano il 22/7/2010 alle 09:34
Caro Mario, la CO2 prodotta dalla combustione della legna è di fonte biogenica e non contribuisce al riscaldamento globale. Il problema di questo tipo di combustioni è piuttosto legato alle forti emissioni di polveri, eventuali diossine e ipa, e il black carbon (fuliggine) questo si gas ad effetto serra. Rimango a disposizione per ulteriori approfondimenti sulla cosa.
Scritto da Federico Antognazza il 22/7/2010 alle 10:34
@Federico Antognazza. Grazie, l'osservazione è giustissima. Rimane la questione terribile della povertà degli indiani "che inquinano più da morti che da vivi"
Scritto da Mario Agostinelli il 23/7/2010 alle 10:31
@Mario: figurati. Beh con le loro vacche, anche da vivi non è che si risparmiano di certo però ;)
Scritto da Federico il 23/7/2010 alle 10:46
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