Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 16/11/2010 alle 16:19

La vittoria di Pisapia a Milano sembra esaltare alcune anime del centrosinistra  e turbarne altre. Mi sembra un errore grave, di fronte alla svolta milanese, guardare solo l’ombelico degli apparati in competizione. Pisapia ha avuto il coraggio di credere fin dall’inizio nel giudizio degli elettori, autocandidandosi per primo e impostando una campagna elettorale capace di superare gli steccati di partito. Sono amico di Giuliano, lo conosco da lungo tempo e dichiaro la mia affinità politica con l’avvocato che sembra essere piombato con la forza di un ciclone sulla politica sonnolenta, rassegnata e vibrante solo in presenza di affari della ex capitale morale d’Italia. Ma, al di là del mio compiacimento per quel che significa questo risultato, credo che il sostegno dell’elettorato attivo ad una idea ragionevole e credibile di cambiamento anticipi successi ancora più entusiasmanti alle elezioni comunali di Primavera. Questa prospettiva conta più di ogni altra considerazione: ora è il tempo dell’unità, perché questa è la regola delle primarie. In fondo, gli apparati sconfitti non pullulavano di condottieri coraggiosi e innovatori: se lo fossero stati, avrebbero subito gioito per la scelta delle forze migliori della società milanese e per la prova di democrazia di una città smarrita che ha riscoperto di possedere autentici "beni comuni", come la solidarietà e la speranza della buona amministrazione.

 

Se è vero che Milano, come si è sempre detto, è il laboratorio politico sia delle cose migliori che delle cose peggiori, che poi si irradiano nel resto d'Italia, allora benvenuto Pisapia, designato da un popolo libero, appassionato, pluralisticamente coinvolto! Finalmente una città con una grande tradizione illuministica, laboratorio del riformismo cattolico e socialista, terreno del conflitto democratico per la giustizia sociale che il comunismo italiano e il movimento operaio hanno saputo alimentare anche qui, ha reagito al malaffare delle tangenti e dell'economia criminale, agli impulsi razzisti e  xenofobi e allo scempio della speculazione edilizia andando liberamente al voto e scegliendo con coerenza. Pisapia insegna che se si sa parlare con tutte e con tutti, si riconquista il consenso e la fiducia della vasta area dell'astensione e si propone un'idea alta e nobile della politica anche in una fase drammaticamente buia per la coesione nazionale.

 

Si volta pagina: era ora! Già la campagna per le primarie è stata diversa dalle passate occasioni  e sono certo che ciò che accadrà a Milano inciderà fortemente sul quadro nazionale. Perché anche a Varese e nella nostra provincia non si mette in cascina lo splendido risultato milanese, si abbandonano le estenuanti tattiche nelle ridotte dei partiti e si esce allo scoperto con una campagna per le primarie e per vincere anche nella terra di Maroni e Bossi, suscitando speranza e partecipazione all’altezza della gravità del momento?

 

Categoria: Lombardia, Persone
Commenti dei lettori: 7 commenti -
Bellissima la vittoria pulita e limpida di un uomo generoso e di sinistra. Perchè no anche a Varese?
Scritto da Picchetti il 16/11/2010 alle 16:37
Mario, ci manchi! Bella coppia tu e Pisapia...
Scritto da Renato e Vito il 16/11/2010 alle 16:39
Finalmente anche a Milano e Lombardia si muove qualcosa. peccato che non sia stato possibile qualcosa del genere anche alle ultime elezioni regionali. nella società c'è qualcosa di profondo che si sta muovendo, secondo me si sente un grande bisogno di una nuova radicalità, unità e senso pratico. Forse stiamo arrivando finalmente, dopo una lunga traversata, al superamento definitivo di un nostro passato e iniziato a costruire il futuro. Puglia, Milano, Firenze, sono gli esempi da seguire sempre.
Scritto da robinews il 16/11/2010 alle 17:36
Dopo milano tocca agli elettori di sinistra di varese pretendere di esprimersi sul candidato sindaco.Speriamo che a nessuno venga in mente di sottrarre questo momento a quei cittadini che anelano un forte cambiamento nella nostra citta.Se poi a qualcuno passa per la testa c'e da augurarsi che gli stessi cittadini la facciano pagare al momento giusto
Scritto da claudio il 16/11/2010 alle 21:20
Caro Mario, non condivido tutto il tuo entusiasmo. Non vedo cicloni. Pisapia è una bella figura, il suo passato in Rifondazione non è in sé un handicap insuperabile, ma non so quanto possa aggregare. Boeri aveva più chances di battere la Moratti, ma il suo curriculum professionale, che vede come committente Ligresti, non è dei più limpidi, e lo ha danneggiato. Certo, rispetto alla competizione tra perdenti di cinque anni fa - Ferrante vs Fo -, il passo avanti è gigantesco. Temo non basti
Scritto da Valerio Crugnola il 17/11/2010 alle 02:32
caro Mario, a Varese.... o meglio al PD di Varese, manca il coraggio di indire le primarie, troppo attaccati ai piccoli giochi interni, attaccati alle carriere programmate ed immutabili.... le primarie portano scompiglio....non sono programmabili.... qundi meglio non farle a Varese, per Varese come al solito si tirerà fuori dal cilindro il solito nome perdente dell'ultimo minuto.
Scritto da franco il 17/11/2010 alle 04:20
E certo che se a parlare di "apparati" è uno che ha passato tutta la vita negli apparati è abbastaza indicativo.....a proposito il candidato di SEL a Varese non ricordo in quanti diversi apparati ha prestato servizio.
Scritto da angelo il 17/11/2010 alle 23:03
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