Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 19/11/2010 alle 15:15

Nella notte è morta Adriana Zarri, “poetessa orante, teologa, donna libera, eremita comunicante, critica, preveggente, viva”. Rossana Rossanda la definisce “più sincera che scomoda” e “ poetessa delicata, giornalista acuta. E anche gattara” . Amava i gatti e se ne circondava quando capitava di andarla a trovare per ascoltare qualcosa di illuminante e farsi rapire dalla sua tranquillità in questi tempi burrascosi. La penso come una delle più grandi donne dei nostri giorni, con le sue osservazioni poderose e dolcemente irritate per una società che indietreggia mentre c’è bisogno di speranza nel futuro. Potevamo seguirla settimanalmente nella rubrica Parabole che aveva su Il Manifesto  e oggi possiamo ricordarla con affetto e con profonda ammirazione, riportando l’epigrafe che si è scritta:

Non mi vestite di nero:
è triste e funebre.
Non mi vestite di bianco:
è superbo e retorico.
Vestitemi
a fiori gialli e rossi
e con ali di uccelli.
E tu, Signore, guarda le mie mani.
Forse c’è una corona.
Forse
ci hanno messo una croce.
Hanno sbagliato.
In mano ho foglie verdi
e sulla croce,
la tua resurrezione.
E, sulla tomba,
non mi mettete marmo freddo
con sopra le solite bugie
che consolano i vivi.
Lasciate solo la terra
che scriva, a primavera,
un’epigrafe d’erba.
E dirà
che ho vissuto,
che attendo.
E scriverà il mio nome e il tuo,
uniti come due bocche di papaveri 

Commenti dei lettori: 8 commenti -
Caro mario, è andata via una cara amica, una cara persona. Claudio
Scritto da claudio il 19/11/2010 alle 16:05
Grazie Mario per questo ricordo. Ho conosciuto Adriana , il suo spirito indomito, la sua fierezza, la sua semplicità. Un giorno accompagnandola a casa a Strambino, mi accolse in casa, fu un quarto d'ora indimenticabile, mi fece gustare il silenzio, permettendomi di scendere nella minuscola cappella da cui si accedeva da una botola della camera da letto in cui teneva il pane consacrato, presenza eucaristica permanente. EPERIENZA FONDATIVA DI UNA CASA COSTRUITA SULLA ROCCIA.
Scritto da Giampiero Zendali il 19/11/2010 alle 19:12
Un pensiero deferente.
Scritto da Rosella e Carlo il 19/11/2010 alle 21:24
Mario, per me che da cattolico militavo nel PCI, la vita il pensiero e le parole di Adriana Zarri mi erano di conforto, mi aiutavano ad essere me stesso. Ti ringrazio per il bellissimo post che le hai dedicato.
Scritto da giovanniderosa il 20/11/2010 alle 00:01
Ci associamo al commento di Rosella e Carlo, a nome di altre amiche ed amici, alcuni dei quali ricordano l'intensità e lo spessore morale e di pensiero di questa grande Figura fin dai tempi dei loro lontani anni di liceo, quando divenne un riferimento importante negli anni della Contestazione...
Scritto da Amici di Robecco sul Naviglio il 20/11/2010 alle 10:20
Adrana Zarri, era una di quelle umanità in cui anche io, non credente, mi sentivo vicino. In tempi difficili, come quelli che viviamo una grande perdita.
Scritto da Giorgio il 20/11/2010 alle 18:56
Partendo dal tuo post, caro Mario, abbiamo segnalato, qui e là, nei vari blog (che parlano di poesia, di cultura, di politica...) la notizia della scomparsa della grande Adriana Zarri e le reazioni sono state tutte favorevoli e positive.
Scritto da Amici (2) da Robecco s.Naviglio il 22/11/2010 alle 17:58
Ho appreso solo ieri della partenza di Adriana Zarri e voglio manifestare il rimpianto e il dolore. Come facevi a non affezionarti a lei così sincera e viva? Mi ha aiutato la lettura dei suoi libri negli anni giovanili e il suo ricordo in questi anni un po’ bui….. Il ricordo stupendo di tre giorni con lei nel suo primo eremo-cascina vicino a Ivrea, la sua attenzione e affetto discreti, il suo canto dei vesperi la sera seduta vicino al pozzo nel cortile, la sua lezione: “l’uomo si santifica attraverso il suo limite” mi diceva e solo questa frase mi ha dato da pensare per lunghi anni!! Grazie soprattutto Adriana per il tuo affetto che riuscivi a far sentire nonostante tutta la tua discrezione e il tuo tenerti un po’ a “distanza”. Continua ancora e grazie!!
Scritto da Umberto Scattolin il 24/11/2010 alle 10:58
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