Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 26/11/2010 alle 18:06

È ormai inarrestabile la protesta lanciata su tutto il territorio nazionale dagli studenti medi e universitari contro il Ddl Gelmini. Negli ultimi giorni si sono tenute tantissime iniziative in vari atenei italiani.

Dapprima davanti a Palazzo Madama le forze dell'ordine hanno impedito agli studenti di oltrepassare il portone principale ed è partito un lancio di uova. Successivamente un gruppo di manifestanti ha tentato di raggiungere Palazzo Grazioli, la residenza di Berlusconi, ma l'iniziativa non è riuscita poichè l'ingresso di via del Plebiscito era stato bloccato. "Quando passano le veline per Berlusconi le fate entrare, gli studenti con i loro problemi no" hanno denunciato gli studenti. Sempre a Roma in Via Marcello molti studenti  sono rimasti feriti ed hanno denunciato la violenta  azione repressiva degli agenti, spesso al di fuori delle aspettative. Ieri in tutte le città d’Italia si sono svolte proteste molto eclatanti e gli studenti hanno dimostrato di essere padroni anche di una tecnica di comunicazione molto efficace. Sono stati occupati monumenti di alto valore simbolico, che trasmettono in tutto il mondo, nella veste inconsueta di luoghi della protesta, una inarrestabile opposizione alle decisioni del Governo. Anche parlamentari si sono associati all’iniziativa e lo stesso Bersani ha solidarizzato salendo sui tetti con i ricercatori.

Gli studenti, ben consci degli effetti devastanti che il ddl Gelmini comporterà, non hanno intenzione di demordere.  "Siamo venuti in piazza, saliti sui tetti e abbiamo occupato il Colosseo e la torre di Pisa per chiedere alle forze politiche di fermare questo scempio del sistema universitario pubblico italiano e se questo ddl supererà l'esame della Camera bloccheremo il Paese partendo dalle Università". Il Governo vive finalmente uno scontro non solo sul comportamento personale del Premier, ma sui disastri provocati dalla sua politica. Ci sono più di 50 atenei in mobilitazione. A  Siena centinaia di universitari hanno occupato i binari del treno per alcune ore, mentre a Pisa è stato occupato anche l'aeroporto.

Come al solito sono piovute subito le reazioni dalla maggioranza di governo, che ha condannato gli episodi, ma ha sorvolato sui tagli selvaggi contenuti nel Ddl ad un settore, che, come aveva ribadito lo stesso Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, rappresenta uno dei pilastri fondamentali per la crescita di un paese. Questa volta la partita sarà molto incerta: il Governo potrebbe ritirare una legge impopolare che una ministra incapace e una stampa compiacente ha cercato di camuffare in riforma.  C’è qualcosa di nuovo e profondo all’orizzonte: il sostegno di 1 milione e mezzo di cittadini al referendum per l’acqua pubblica, la riuscita della manifestazione degli operai con la Fiom, la vittoria di Pisapia alle primarie milanesi, l’audience di Saviano che svela le debolezze dell’ideologia leghista e separatista, l’esplosione della rivolta studentesca, il sostegno dei giovani alla CGIL che va a Roma domani sono segnali di una speranza di cambiamento a lungo repressa. E non basteranno la televisione di Minzolini e le incursioni di Berlusconi a Ballarò a nascondere una crisi irreversibile, rispetto a cui il governo continua a fare orecchie da mercante, ignorando che la scuola e il lavoro rappresentano la chiave anche culturale per affrontare un futuro difficile.

Commenti dei lettori: 1 commento -
"Qualcosa di nuovo", è scritto nel post. In effetti gli studenti anticipano sempre, nel bene e nel male, l'evoluzione dei conflitti. Questa volta direi nel bene perchè ci troviamo di fronte ad una generazione matura, che guarda al lavoro qualificato e utile e non solo al successo personale.
Scritto da Patrignani il 27/11/2010 alle 09:49
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