Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 2/12/2010 alle 17:42

Dopo la solitudine operaia, quella degli studenti? Adesso che la riforma dell’Università è passata alla Camera col mercato dei voti prima della crisi annunciata, chi si è battuto per raddrizzarne gli esiti nefasti si sente abbandonato e dimenticato dal teatrino che si è spostato altrove. Gli studenti delle piazze e dei monumenti non sono una corporazione,ma i rappresentanti di diritti e interessi che ci riguardano tutti. Sono il futuro. Sono il presente. Sono la nostra posta in gioco. In attesa del passaggio definitivo della legge al Senato chiedono solo di essere ascoltati da una riforma sorda alle richieste dei diretti interessati. Una ministra che scalda la minestra solo dietro i consigli dello chef che guida la politica economica italiana. Le scuole e le università mettono in circuito intelligenza e creatività e non possono essere luogo di trasmissione passiva del potere. La privatizzazione e la delega alle imprese sull’istruzione che la Gelmini propugna sono indice di sfiducia nel pluralismo che solo una piazza pubblica assicura. I ragazzi continueranno la loro lotta senza lasciarsi usare. Né da questo né da nessun altro ministro di governo, di cultura o di partito. Già, cultura…che non si mangia (Tremonti) e che è un bene considerato secondario (Bondi). In dieci anni la spesa del ministero per i Beni culturali è scesa del 31% in termini reali. Il calo delle risorse è stato costante e progressivo, con la sola eccezione della spesa burocratica nelle alte sfere. Bell’insegnamento per questi giovani che si battono per la qualità delle relazioni, per il diritto alla conoscenza, per la libertà. Perché “la scienza e la ricerca sono libere e libero è il loro insegnamento”. Dalla parte di questi ragazzi è, come dice don Milani, la genialità del nostro Paese, che sarebbe stata ignorata e spenta se non avesse trovato una scuola povera ma mai precaria e una comunità attenta a comprendere e non a fornire soltanto le istruzioni per l’uso. Non lasciamo soli gli studenti e i ricercatori!

Commenti dei lettori: 4 commenti -
Bellissimo! Già gli operai sono stati lasciati soli. Se anche gli studenti vedono restringersi le loro speranze, verrà a crescere la delusione di un Paese attratto solo dai soldi anche quando sono accumulati illegalmente. Il centrosinistra ha il compito di rompere le solitudini e di ridare speranze. Vendola mi sembra un punto di riferimento, ma il PD è avvolto nelle sue incertezze...
Scritto da Matilde il 2/12/2010 alle 12:50
Caro Mario, il tuo appello a non lasciare soli gli studenti mi sembra che sia stato già accolto innanzi tutto dagli stessi studenti. Sono molto uniti, il movimento in corso mi sembra realmente di massa e di grande qualità e intorno a loro credo che non manchi il sostegno delle loro famiglie e della maggioranza del paese. Certo occorre che chi sta in parlamento se ne accorga in termini più larghi di quanto non sia oggi. Penso anche che il mostro della cosiddetta riforma sarà fermata al senato.
Scritto da robinews il 2/12/2010 alle 13:21
Qui un testo illuminante di G. Caliceti sul PD e la scuola http://www.ilprimoamore.com/testo_2077.html
Scritto da frontemeridiano.splinder.com il 2/12/2010 alle 19:56
anch'io, da studente, pensavo che questo (nostro) movimento fosse condiviso da buona parte del paese o che quanto meno fosse rispettato come movimento di protesta civile...ma se andate a vedere i commenti, reazionari a dir poco, all'ultimo articolo di Varesenews riguardo agli studenti che salgono sul tetto dell'Insubria, vedrete che purtroppo non è così!
Scritto da Jacopo il 3/12/2010 alle 22:10
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