Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 25/1/2011 alle 13:06

Con l’approvazione della Corte costituzionale, entro Giugno dovremmo essere chiamati a esprimerci nel referendum contro al reintroduzione del nucleare in Italia. Ma il Governo a che punto è?

 

Il 2010 si era aperto con l’annuncio della nomina dei vertici dell’Agenzia per il nucleare. Sarebbero poi seguite le delibere Cipe riguardanti le tecnologie da adottare e la formazione dei consorzi, che avrebbero permesso di affrontare il tema delle localizzazioni. E’ utile ricordare che occorre  l’adozione di ben 34 provvedimenti per definire tutte le norme tecniche ed amministrative relative alla regolamentazione della pianificazione, progettazione, autorizzazione ed esercizio degli impianti elettronucleari in Italia. Nel 2010 è giunto in porto solo lo statuto dell’Agenzia, per la sicurezza nucleare, la nomina dell’incompetente Veronesi al vertice e un confronto Stato-Regioni sulle centrali di III generazione che ha avuto il consenso solo di quattro Regioni, tra cui la Lombardia (!) e il Veneto.

 

Manca la mappa per il deposito delle scorie, e la campagna nazionale di comunicazione e sensibilizzazione prevista dalla legge. Relativamente a quest’ultima, vista la latitanza delle istituzioni, le imprese si sono già mosse autonomamente e il 19 dicembre è partita la campagna del Forum nucleare dell’ineffabile Chicco Testa (budget di sei milioni di euro) e quella da 20 milioni di ENEL. Circola sulle TV uno spot di parte con una partita a scacchi giocata con il nuclearista che muove col bianco! Le imprese premono per avere al più presto il budget stimato in 40 miliardi per i 4 reattori EPR di provenienza francese. Purtroppo il nucleare in tema di energia elettrica è l’unico fronte su cui il governo si è impegnato nel 2010. Nonostante le mille difficoltà legislative inventate le fonti rinnovabili hanno ormai raggiunto una maturità e uno sviluppo significativi ed il 20,8% del consumo interno lordo di elettricità è stato coperto da fonti naturali (acqua, vento, sole). Dovremo scegliere tra atomo e sole e il 2011 sarà certamente caratterizzato dal pressing di Enel-Edf per rendere irreversibile la scelta governativa di tornare al nucleare, poiché in loro è forte la consapevolezza che “se perdiamo il treno, questa volta non ripasserà”. Riusciremo col referendum a fermare il treno?

 

Commenti dei lettori: 2 commenti -
Caro Direttore, giustamente non hai messo la percentuale del consumo copribile con le fonti rinnovabili. Dici che hanno raggiunto lo "sviluppo significativo" ma noi si continua a pagare in fattura Enel la quota per coprire gli incentivi statali (senza di essi il fotovoltaico sarebbe insostenibile) e i costi per le centrali dismesse negli anni '80. Quando riuscirai a far funzionare VareseNews col sole e il vento faccelo sapere che abbandoneremo altre strade. Con stima.
Scritto da Franco Barlocci il 25/1/2011 alle 19:53
Caro Barlocci,in questo momento sono a New York e sulla metropolitana campeggia una pubblicita' che dice : con lo 0,3% dell'energia solare del sahara possiamo dare l'elettricità a tutta l'Europa. Firmato General Electric. Non so se sia vero,certo che nessuno qui si sogna di fare centrali nucleari ma tutti hanno in mente che il futuro, sottolineo il futuro, perché dobbiamo pensare al futuro, è tutto nelle rinnovabili. Aiutiamoci insieme a pensare all'Italia del 2020.
Scritto da claudio il 25/1/2011 alle 21:40
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