Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 18/2/2011 alle 12:15

Ci avviciniamo alle elezioni comunali a Varese e alla consultazione referendaria sull’acqua e il nucleare. Tutti presi dalle serate di Arcore, potremmo trovarci davanti a due scadenze importantissime senza che ci si sia preparati a votare consapevolmente, mentre il Cavaliere continua a ingaggiare scontri indecenti con la magistratura. Perciò, da ora dedicherò alcune delle riflessioni di questo blog proprio all’interesse dei cittadini per le amministrative e al loro intreccio con le grandi questioni dei beni comuni, di cui acqua e energia fanno parte. Comincio dall'acqua, una delle partite fondamentali nella gestione dei pubblici servizi.

 

In sede nazionale con il decreto Ronchi e in sede regionale con l’approvazione della nuova legge lombarda è cambiato il quadro normativo, favorendo la privatizzazione e consegnando al referendum la potestà di ripubblicizzare gli acquedotti. Una sorta di fatica di Sisifo quella dei cittadini che si sono raccolti in comitati, contro cui si muovono grandi interessi protetti da Forza Italia e Lega, che mistificano le loro posizioni dopo aver votato sempre a favore della privatizzazione. Ho sentito ripetere dal presidente della provincia di Varese, il leghista Dario Galli. "Guai a chi tocca l'acqua nei Comuni".  Ma allora perché ha appoggiato il passaggio dagli ATO alle Province con una riduzione del potere dei comuni? Si dice pro-mercato, ma poi ammette che le tariffe potrebbero aumentare. Assicura che "arriverà un socio privato, come prevede la legge nella misura del 40%", ma niente paura, la Lega sceglierà la gestione più vantaggiosa. (Domanda: per i cittadini o per il privato, visto che valgono le regole commerciali?).


Attilio Fontana, sindaco di Varese si lamenta perché: “Non sono stati fatti investimenti, non sono state toccate le tariffe ed è peggiorata la situazione”. Tuttavia, si dice non favorevole alla privatizzazione (ma perché il suo partito ha votato al governo nazionale e regionale per fa entrare i privati nella gestione?). Sostiene, infine, che "la nuova legge regionale è equilibrata, speriamo che tutti i passaggi trovino in breve tempo attuazione. Abbiamo bisogno di un adeguamento tariffario". Insomma: Galli e Fontana voteranno sì al referendum che abroga le leggi che loro hanno appoggiato? E con quali programmi si presenteranno agli elettori sulla scottante questione dell’acqua?

 

 

Commenti dei lettori: 1 commento -
La Lega è un camaleonte, che cambia colore a seconda di dove sta. Tra "il popolo" appare dura e pura e tutta dalla parte degli elettori creduloni. Al comando, si comporta da par suo tutta nel mondo degli affari a tirar l'acqua (è proprio il caso in esame qui) al suo mulino. Dobbiamo rassegnarci alla mancanza di critica dei cittadini, almeno finchè la propaganda vince sulla verità. Forse qualcosa sta cambiando. Grazie per le sue continue e puntuali osservazioni
Scritto da Marco Rigoldi il 18/2/2011 alle 15:04
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