inserito il 13/4/2011 alle 07:22
Intanto la televisione sempre accesa ci informava delle ville comperate dal premier sugli scogli dove arrivano i tunisini, delle colpe che ha l’Europa a intralciare il ministro dell’interno, della furbizia dei governatori delle regioni di qua del Po a dirottare “clandestini” lontano dai loro confini. Allora ho ricevuto una telefonata di un giornalista amico – Michele Sasso – che si è “travestito” da lavoratore clandestino per farsi assumere a giornata dalle imprese lombarde che abbelliscono una famosa esposizione di prodotti di lusso nella grande Milano. Michele si è infilato tra i clandestini che cercano lavoro all’uscita della metro Rho che dà accesso alla Fiera. È in preparazione il Salone del Mobile, rassegna che attira in città migliaia di turisti e operatori del settore. Il cronista ha girato un video ed ha chiesto ai caporali che sfruttano manodopera in nero di essere arruolato. Molte le nazionalità di lavoratori che ingrossano il mercato: romeni, ucraini, bulgari, brasiliani e maghrebini. Cinque euro all’ora per dodici ore. Guardate un po’ qui http://www.linkiesta.it/video-fiera-piu-trendy-montano-i-clandestini e ditemi di quanta ipocrisia noi lombardi – una volta così generosi – ci stiamo alimentando…
Ma scusi, sig. Agostinelli, dov'è l'ipocrisia? Piuttosto che farli venire qua a raccattare un lavoro in nero è meglio che rimangano nel loro paese. Ma cosa credete che sarebbe successo se tutti quelli che si sono trovati senza lavoro a Varese e Como si fossero presentati in massa alla frontiera svizzera chiedendo di essere accolti come clandestini pretendendo pure assistenza, vitto, alloggio, un bagno... li ho sentiti quelli intervistati, non ci volevo credere.
Scritto da Offredo da Buttiglione il 14/4/2011 alle 21:58 |
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