Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 18/4/2011 alle 19:00

Fra le varie cause che hanno determinato la crisi economica va messo in rilievo il ruolo giocato dal sistema deformante delle retribuzioni dei dirigenti delle imprese. Uno studio americano mette in evidenza metodi e cifre sbalorditivi. E’ messa in evidenza la debolezza dei consigli di amministrazione come centro decisionale dell’impresa, con la sostanza del potere detenuta d direttamente dai managers. I consigli di Amministrazione sono stati descritti come club di vecchi amici dove non era opportuno contestare l’amministratore delegato dietro la cui proposta si era, di fatto, stati eletti (beneficiando anche di compensi non trascurabili).

 

Il potere decisionale dei CdA è stato assunto quindi da capitani di ventura, che passano tranquillamente da un’impresa all’altra, “scalandole” con le superliquidazioni dell’impiego precedente, eliminando il management inefficiente, vendendo gli asset non produttivi, contribuendo a fare crescere il valore dell’impresa scalata tagliando l’occupazione e i costi a destra e a manca, per poi, eventualmente, rivendere l’impresa “ristrutturata” con un rilevante guadagno. Per realizzare questo progetto occorreva però trovare anche gli strumenti di finanziamento necessari alle scalate. La liquidità necessaria viene allora fornita da altri protagonisti che si affacciano in modo rilevante sulla scena più o meno contestualmente, gli investitori istituzionali ed in primis i fondi pensione e i fondi comuni di investimento. La domanda ricorrente diventa allora: come possono innanzitutto i lavoratori dipendenti, ma poi gli azionisti, difendersi dai comportamenti predatori dei dirigenti?

 

La crescita del valore per gli azionisti diventa quindi il nuovo standard di misurazione del successo d’impresa. Non la qualità dei prodotti o il fatturato. E allora i managers si sono messi a truccare i bilanci, dato che retribuire gli amministratori con stock options crea degli incentivi per manipolazioni contabili di breve termine. E’ il caso di Marchionne e di tutta la vicenda Fiat-Chrysler. La manipolazione avviene anche in un altro modo: attraverso le cosiddette scatole cinesi di cui è stato maestro Tronchetti  Provera che ha sperperato i patrimoni Pirelli e Telecom.  

 

Di fatto autentiche pratiche predatorie sono state alla base della crescita truccata  dei valori azionari senza corrispondenti incrementi dell’attività produttiva, che hanno alimentato un boom speculativo che una volta sgonfiato ha trascinato tutti i soggetti economici nella più grave crisi economica dal dopoguerra ad oggi, con l’eccezione degli alti dirigenti le cui retribuzioni si sono ulteriormente moltiplicate rispetto il livello medio dei lavoratori.

 

Categoria: Economia
Commenti dei lettori: 1 commento -
E mentre la Fiat veleggia verso gli Stati Uniti e Pirelli è ormai una scatola cinese a vocazione immobiliare, Marchionne e Tronchetti si sono arricchiti a dismisura: dove è il valore sociale dell'impresa di cui si ciancia? Chiediamolo ai dipendenti di Pomigliano o di Greco.
Scritto da Enrico il 19/4/2011 alle 07:39
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