Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 20/6/2011 alle 00:02

Chi ha seguito in diretta la “kermesse” leghista a Pontida si è reso conto di una recita goffa di un conflitto interpretato senza pathos da un leader stanco, circondato da un nugolo di “colonnelli” in attesa del passaggio di testimone. Come spesso capita, la mattina dopo i media rivisiteranno l’evento e i politologi ci stupiranno con le loro deduzioni, dandoci interpretazioni così sofisticate da contraddire quello che abbiamo banalmente visto e sentito attraverso la “diretta”. Niente di particolarmente originale, tutto come previsto, tutto già scritto sui giornali, compresa una folla che reclama la secessione e un gruppo dirigente in camicia verde legato di malavoglia, ma irreversibilmente, ai destini di Berlusconi. Un uso del “popolo” e della notizia (“Tutti a Pontida!”) irreale, slegato dai problemi del Paese e perfino dalle vicende  delle ultime settimane.

I giornalisti, regolarmente insultati da Bossi, interpreteranno le sue parole incerte e le reazioni del Cavaliere e dell’opposizione come se tutto si svolgesse attraverso un rituale copione del passato, da cui il vento del cambiamento degli ultimi mesi e la straordinaria risposta dei referendum fossero per incanto eliminati. Roba vecchia, purtroppo, anche per chi ne subisce le conseguenze: dove stavano a Pontida le soluzioni per il lavoro che manca, i giovani sempre più precari, gli artigiani lasciati soli con la crisi, gli abitanti della Lombardia che faticano ad arrivare a fine mese e che temono che, con un Governo immobile, le difficoltà della Grecia prima o poi arrivino fino al Po? Come si può immaginare che le difficoltà in cui versiamo e le speranze che tornano a sollecitare la partecipazione, debbano ancora una volta ripiombare nel grigiore di uno stillicidio di verifiche, votazioni di fiducia, accordi burocratici tra apparati di partiti in affanno, senza un rilancio di quel respiro ideale di cui c’è bisogno e che anche gli elettori leghisti sentono che è venuto a mancare?

Categoria: Lombardia, Persone
Commenti dei lettori: 5 commenti -
Anch'io sono rimasto di stucco: tra le parole incerte e a volte incomprensibili di Bossi e quello che si legge oggi sul giormale ci sono di mezzo...gli interpreti, ciascuno con traduzioni diverse.
Scritto da Armando Lo Cascio il 20/6/2011 alle 07:28
Io invece credo che non sia stato un teatrino, ma la rappresentazione di difficoltà reali di chi fino adesso ha lanciato slogan e ha parlato alla pancia della gente con la contraddizione di stare alla mensa di Berlusconi. Adesso le risposte non si possono ancora rimandare e l'alleato è in declino. Quindi ne vedremo di ogni.
Scritto da Firmiano il 20/6/2011 alle 12:43
Sì, ci sono state tante letture diverse, ma quella che più mi convince e quella che ne dai tu Mario... a me era venuto in mente Orazio dell' "Ars Poetica": Parturient montes, nascetur ridiculus mus! "... e i verbi al futuro mi sembra che ben descrivano la situazione. A Pontida non è successo niente e non succederà niente..."nascerà un topolino!" Ci sarebbe da riderne... se non fosse drammatico.
Scritto da giovanniderosa il 20/6/2011 alle 18:38
Attenzione, sbaglia chi si illude che i leghisti mollino il berlusca, quali alternative hanno?? chi se li piglia?? forse Bersani o Marantelli ?? spero rinsaviscano e la smettano di rincorrere Bossi. non dimentichiamo che le peggiori leggi su immigrazione, giustizia, smantellamento stato sociale,ecc. sono frutto di questo governo. guardiamo al futuro, le più belle vittorie di queste elezioni sono state con candidati e coalizioni a chiaro marchio progressista, la rincorsa al centro non paga.
Scritto da franco zanellati il 20/6/2011 alle 19:09
pontida come la movida .. balla balla i fronzoli stucchevoli celtici & padani hanno un suono un poco macabro & allucinato .. come il volto del Kaimano .. ormai sono frutti marcescenti in caduta assistita .. peccato che la loro mefitica presenza profuma il paesaggio e le popolazioni della Ytalietta intera .. i referendum hanno messo sul piatto la vita l'aria la politica che hanno da tornare nella testa nella pancia nelle mani di chi appassionatamente è insofferente allo stato attuale delle cose .
Scritto da sandro sardella il 20/6/2011 alle 22:38
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