Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 4/7/2011 alle 16:52

Scoprendo che nel testo definitivo della manovra trasmesso al Quirinale è stato reinserito il taglio del 30% di «tutti gli incentivi, i benefici e le altre agevolazioni» presenti nella bolletta elettrica, richiesto a gran voce dalla Lega Nord, non ho piu' parole per definire la stupidità di chi sta al governo.

Si tratta di una decisione impressionante nella sua imbecillità; stupisce che per decreto non si sia stabilito anche che dal mese prossimo diminuiscano le emissioni di CO2, il prezzo della benzina e quello della panna montata. O che i 340 operai delle Acciaierie di Piombino, di cui ho parlato ieri sul blog, siano reintegrati in fabbrica e che la Candy sospenda il trasferimento della produzione in Cina.

Siamo in un momento di transizione energetica, con un comparto fra i pochissimi che genera fatturato e posti di lavoro ed attrae investimenti, già danneggiato dai recenti "stop and go" sugli incentivi, sempre guardato con titubanza dall'estero per l'inaffidabilità delle sue leggi ed ecco che un ministro detto della semplificazione (l’ineffabile Calderoli!) semplifica talmente la realtà da sconfinare nel mondo della fantasia, ahimè la fantasia al potere!

Gli oneri in bolletta non si abbassano per decreto, si abbassano con una azione politica intelligente e lungimirante, basata sulla conoscenza del sistema elettrico, non su fantasie. Ma la Lega li conosce i piccoli imprenditori del Varesotto che si sono rinnovati riconvertendosi alle rinnovabili o gli abitanti della Lombardia che desiderano salvaguardare l’ambiente e risparmiare in bolletta per sé e per i loro figli e che hanno votato contro la mostruosità del nucleare al referendum? Questo governo non ha mai avuto una strategia energetica, solo parole d'ordine e slogan. Ma con gli slogan in camicia verde non si governa e si prende in giro la gente.

Categoria: Lombardia, Economia
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