Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 15/7/2011 alle 07:26

Da più parti viene messo in evidenza l’inquinamento dovuto al non riciclo dei materiali che costituiscono i pannelli solari. Si tratta di un’obiezione in effetti trascurata, che solo negli anni più recenti viene presa in considerazione. Vediamo a che punto siamo. La rapida crescita del settore della produzione di energia solare risolve diverse questioni ambientali ma, pur constatando l’assenza di emissioni nel corso delle normali operazioni di funzionamento, gli impatti del fotovoltaico nelle fasi di approvvigionamento delle materie prime, produzione e fine del ciclo di vita non possono essere tralasciati.

Con 40.000 MW di installazioni fotovoltaiche in tutto il mondo a fine 2010 e con una previsione di circa 100 t/MW, si arriverà  a dover smaltire almeno 4 milioni di tonnellate di rifiuti. Promuovere il riciclaggio non costituisce solo un beneficio per l’ambiente, ma rappresenta anche la possibilità di ridurre il volume complessivo di rifiuti e, al tempo stesso, la quantità di energia richiesta per la raccolta di materie prime. Esaminando la composizione dei moduli fotovoltaici a film sottile si scopre che il materiale più usato è il vetro. Prendendo in considerazione altre tecnologie, altri materiali pregiati o rari includono celle di silicio e semiconduttori.

Le infrastrutture di riciclaggio sono attualmente operative su scala commerciale in molti impianti produttivi. Il processo di recupero punta a recuperare oltre il 90% in massa di materiali e consiste essenzialmente in una combinazione di tecniche di frantumazione e processi di natura chimica. Un acido ossidante consente di separare le pellicole dei semiconduttori dai pezzi in vetro. Il liquido a forte contenuto metallico viene trattato utilizzando la tecnologia idrometallurgica e il materiale semiconduttore grezzo che ne deriva è ulteriormente lavorato da terzi per essere utilizzato nella produzione di nuovi moduli. Il vetro, ovvero il materiale di maggiore impiego, viene risciacquato e imballato per poter essere riutilizzato anch’esso nella fabbricazione di nuovi prodotti. Riciclando i moduli che hanno concluso il proprio ciclo di vita, le industrie del settore favoriscono così l’uso sostenibile della tecnologia fotovoltaica, incrementando la capacità del fotovoltaico di rispondere alla domanda energetica e garantendo al contempo il pieno rispetto dell’ambiente. Si noti che solo fino a cinque anni fa il recupero dei pannelli non era affatto contemplato nei bilanci energetici e di materia.

Commenti dei lettori: 4 commenti -
Importante che il riciclo si applichi a qualsiasi prodotto, anche a quelli ritenuti "buoni". Un interessante contributo da far conoscere.
Scritto da Giulietto il 15/7/2011 alle 09:42
Al di là dell'interessante tema specifico, caro Mario, concordo anch'io, come tanti del resto, con @Giulietto: che si applichi il più possibile il riciclo e il riutilizzo intelligente: è anche stile di vita improntato alla sobrietà. Parrebbe, oggi, in questa società di consumismo diffuso, una bestemmia. Se poi si dice che è anche e soprattutto rispetto verso il Creato...
Scritto da Luigi B. il 15/7/2011 alle 11:30
Grazie, Mario per il contributo concreto, di alto valore scientifico che dai alla battaglia per un mondo più pulito e per consumi più sobri. E' sempre un piacere leggere i tuoi post...anche se non sono sempre facilmente commentabili. Ma non importa, a me interessa soprattutto apprendere, oltre che dire la mia .
Scritto da giovanniderosa il 15/7/2011 alle 22:01
Riscoprire sobrietà e frugalità. Nelle cose concrete. Nella quotidiana vita individuale, Una utopia?
Scritto da Carlo il 16/7/2011 alle 17:27
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