Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 24/7/2011 alle 20:34

Città blindata, città dai due volti, tensione fomentata dalla stampa e tranquillità tra i manifestanti. L’elicottero della polizia ha da poco iniziato a sorvolare la zona, al ritmo degli Skiantos e sorrisi per essersi ritrovati in tempo di crisi, in una afosa Genova, si profila un corteo partecipato, incazzato, ma non teso. In testa un grande e colorato striscione con scritto “loro la crisi, noi la speranza”e subito dietro il movimento No Tav arrivati dalla Val di Susa. Corteo colorato, dalle tante bandiere, con moltissime facce note (anche varesini) e giovanissimi con gli zaini.

Quando parte e si snoda, il corteo è lungo 4 km, oltre trenta mila manifestanti, tanta emozione nessuna tensione. Peccato che Genova abbia reagito con enorme pregiudizio. Ma è colpa dei soliti media che fomentano e mistificano la realtà. C’è chi si fotografa per ricordar tal momento, chi canta Bella ciao, chi balla reggae, chi fa file interminabili all’unico bar trovato aperto per andare in bagno, chi si abbraccia, chi si emoziona, chi è unito contro la crisi. Questa è Genova 2011. Auguri e speriamo che il vento tenga… e che i “benpensanti” non continuino a preferire l’inverno alla primavera dei referendum, che ha annunciato questa estate tutta ancora da vivere.

Commenti dei lettori: 1 commento -
Dopo lo choc della repressione a dieci anni di distanza il movimento sembra riacquistare maturità e consapevolezza. Buona notizia
Scritto da Giulia il 25/7/2011 alle 10:57
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