Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 16/10/2011 alle 20:40

Una delle 951 città in cui si è manifestato il 15 ottobre era Roma, capitale di uno degli 82 paesi in cui è stato accolto l’appello promosso dal movimento spagnolo degli “indignados”. Anche in Italia, come si è visto dalle immagini televisive, un'enorme quantità di persone va cercando attivamente giustizia sociale e democrazia reale, oltre la politica e oltre l’economia quale essa è. Queste centinaia di migliaia di persone sono state forse cancellate da criminali nerovestiti, che fanno la rivoluzione rompendo e incendiando quel che possono e che decidono di distruggere una manifestazione vissuta come un diritto democratico da chi lotta contro la crisi? Credo proprio di no e che il 15 Ottobre 2011 costituirà una svolta epocale, nonostante le violenze inaudite - esplose peraltro solo nel nostro Paese - a cui i manifestanti si sono opposti e che la polizia e i servizi di sicurezza purtroppo non hanno saputo neutralizzare preventivamente.

Nessun vecchio o nuovo leader a farsi fotografare in testa al corteo; niente bandiere di partito alzate per il desiderio di etichettare, ma uomini e donne dietro agli striscioni dei movimenti che dopo i referendum e le grandi iniziative del 2011 trovavano compattezza, convergenza e proposte per uscire dalla crisi più solidali e con il coinvolgimento da protagonisti delle nuove generazioni. Proprio questa impressionante unità, acquisita nel riconoscimento delle specificità e delle differenze e impregnata di consapevolezza del cambiamento, ha portato la stragrande maggioranza del corteo, a volte anche in modo “fisico”, a ribellarsi e a cercare di cacciare chi tentava di riportarlo indietro nel tempo, nelle logiche anacronistiche dello scontro violento.

Non si illudano i Maroni, i Cicchitto, i Feltri: il fumo e le distruzioni dei facinorosi contemplati dal potere non faranno sbiadire gli slogan e i colori degli indignati. Roma, come Genova, costituirà sì una memoria dolente, una lesione della violenza al manifestarsi del nuovo e della speranza, ma, alla fine, sarà ricordata per quelle meravigliose catene di singoli e gruppi, di movimenti consolidati e di aggregazioni ancora in formazione, che scoprono riempiendo le piazze e non assistendo ai riti della politica nostrana che la democrazia diventa invincibile nel tempo e prima o poi raddrizza le ingiustizie contro cui è giusto ribellarsi.

 

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 4 commenti -
bravissimo, pienamente d'accordo, complimenti per la chiarezza di idee ed espressione, piacere di averla conosciuta, scusi il ritardo, continui ad esprimere la sua intelligenza combattendo l'irrazionalità e l'immobilismo, speriamo di risentire altre persone illuminanti e precise come lei. grazie e arrivederci
Scritto da ZVA il 16/10/2011 alle 22:52
eccoli gli spantegamerda affannarsi con dovizia di mezzi legali et oltre pur di cancellare la "carica ideale" di queste manifestazioni .. bagliori per vedere un futuro .. per sognare! .. il loro presente intriso di sopori mortiferi di teatrini cadaverici di sguaiatezze .. scricchiola rantola .. tanti . . e di varie generazioni e razze tornano nelle piazze nelle strade e, loro violentemente tremano ... avanti avanti ognuno col proprio fare .. insieme .. la loro violenza diventa fantasia nostra
Scritto da sandro sardella il 17/10/2011 alle 00:34
è dal 68 che vediamo" svolte epocali," il movimento nel 77, l'onda,il popolo di seattle, il movimento pacifista,"seconda potenza mondiale "oggi gli indignati,e qualcosa ho dimenticato. intanto 40 milioni di poveri negli stati uniti e 8 in italia, la crisi che non è solo economica ma sopratutto ecologica,ed in italia morale,continuiamo a sognare la democrazia,se qualcuno si incazza posso anche capire,non condividere ma capire,non possimo vivere di scilipoti
Scritto da angelo m il 17/10/2011 alle 11:57
caro Mario, il potere ,anzi lo strapotere dei ricchi dominanti ha sempre più paura dei poveri che protestano e usa tutti gli strumenti per proteggersi, storicamente ha sempre usato i "mercenari" prezzolati per i suoi fini, anche stavolta dei finti indignati infiltrati tra chi civilmente protestava sono riusciti a fare l'interesse del padrone che li paga... che tristezza, teniamo duro perchè la svolta è vicina. la gente è stanca e prima o poi si ribellerà.
Scritto da franco zanellati il 17/10/2011 alle 18:07
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