Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 24/10/2011 alle 09:01

Non ho mai avuto occasione di partecipare agli appuntamenti domenicali della Comunità fiorentina dell’Isolotto. Ma la presenza di Don Enzo Mazzi e la sua esperienza comunitaria hanno arricchito più di una generazione alla ricerca di una sintesi tra etica e politica, tra religioso e sociale, alla luce di una convinzione laica della giustizia e del bisogno di uguaglianza dentro la quale essere o no credenti non serviva da paravento alle distinzioni e alle divisioni che il cattolicesimo ha spesso indotto nel movimento operaio.

 

La sua morte è stata taciuta inizialmente, perché, secondo il parroco del quartiere operaio e popolare dell’Isolotto, doveva essere la comunità a metabolizzare la notizia e a decidere di parteciparla all’esterno per evitare “una caratterizzazione personalistica”. Ricordo, tra le ultime, le sue splendide considerazioni, sempre accompagnate da una battaglia in primo piano, sul caso Englaro e sulla manifestazione delle donne del 13 febbraio - “Le donne che si riprendono le piazze si riprendono anche per se stesse e per tutti noi il potere sulla sacralità della natura, dei corpi, della sessualità e, mettendo un po’ di enfasi, sulla sacralità di tutto l’esistente” – così come sulla democrazia in fabbrica, sulla pubblicizzazione dell’acqua bene comune e per mantenere la festa del Primo Maggio - “una festa da non sacrificare all’orgia del consumo.

Un uomo che ha scelto la sua comunità per socializzare esperienze e riflessioni che hanno sempre superato il limite della parzialità e che hanno anche per questo raggiunto la testa e il cuore di tutti.

 

Categoria: Persone
Commenti dei lettori: -
Archivi:
Ultimi post:
(23/5/2012 - 12:46)
(22/5/2012 - 11:37)
(21/5/2012 - 14:41)
(18/5/2012 - 10:23)
(17/5/2012 - 14:09)
(16/5/2012 - 13:10)
(15/5/2012 - 12:05)
(13/5/2012 - 22:00)
(11/5/2012 - 18:35)
(10/5/2012 - 13:50)