La Ue ha indicato i valori delle soglie di particolato (PM10), oltre le quali la salute è fortemente messa in pericolo (dal 2006 50 µg/m3 per un massimo di 35 giorni). Purtroppo la pianura padana è in condizioni di ristagno e risulta una delle tre zone al mondo più colpita da una elevata concentrazione di polveri sottili, che portano a malattie bronchiali e a lesioni tumorali. Perciò ha invitato le municipalità a misurare le polveri pericolose, considerando anche il ristagno di polveri dovute a condizioni meteo (inversioni termiche) o a situazioni orografiche (pianure addossate a catene montane).
Da anni chi vive in Lombardia è sottoposto a questo danno e solo ora Milano, isolata, corre ai ripari. L’introduzione della “congestion charge” e la limitazione del traffico in città da parte della Giunta Pisapia contribuirà a ridurre in modo significativo le emissioni. Ma, come si vede dal grafico, occorrerebbe uno sforzo comune di tutta la Regione e di tutte le amministrazioni.
Varese non se ne occupa affatto: eppure, pur essendo nelle condizioni geografiche più favorevoli, è l’unico capoluogo ad aver aumentato le emissioni di PM 10 nell’ultimo anno, superando così i limiti europei per la salute.