Tasso disoccupazione europea 2000-2012 (Euroistat)
Si era detto che dopo la crisi del 2008 le ricette economiche andavano cambiate. La crisi non era solo economico-finanziaria, ma anche politica, sociale, ambientale. Si era anche affermato che occorreva crescita (?) e conseguente occupazione. Ma la Banca europea, assieme alla commissione UE e al Fondo Monetario (la “troika”) hanno imposto a tutta Europa una stretta spaventosa sui salari, le pensioni, il welfare. Monti è un officiante di questa religione e ci ha obbligati a seguire con occhio strabico l’ormai famosissimo spread. Da due mesi cerco di seguire e pubblicare altri indici, più vicini alla vita delle persone e meno impersonali degli interessi del capitale industriale e delle banche.
Nella zona euro (Europa a 17) il tasso di disoccupazione si è stabilito al 10,7% a gennaio del 2012. Nell’Europa a 27 è al 10,1%. Sono 24 milioni e 300mila i cittadini europei in età di lavoro che sono a spasso. E la recessione è solo incominciata da poco e saranno moltissimi i licenziamenti previsti nel 2012. Ecco una spiegazione dell’accanimento Monti-Fornero contro l’articolo 18 e della loro volontà di impedire la riassunzione del lavoratore quando i motivi economici vengono giudicati illegittimi (Marchionne docet)!