Da qualche anno la cava Nidoli a Cantello è sottoposta a restrizioni e proteste, ma sembra che l’appoggio che gode tra i politici che vanno per la maggiore a Varese consenta a questi cavatori, che pretendono uno scavo su 13 ettari di un milione e mezzo di metri cubi, di continuare a ferire il territorio. Dal grafico si nota come questo impianto assolutamente invasivo e osteggiato dagli abitanti abbia avuto dalla regione una concessione in volume di scavo assolutamente fuori norma per la tipologia a cui appartiene.
Quindi, ci sono molte ragioni per portare a conoscenza dei cittadini le reali condizioni in cui le autorizzazioni sono state concesse. Innanzitutto si tratta di cava di recupero, che per definizione comporta sostanzialmente solo lavori di sistemazione e non ulteriori devastazioni. In secondo luogo c’è un problema di collegamento con le falde acquifere. E poi c’è una vastissima e meditata opposizione di comitati, associazioni, forze politiche che già si sono espresse anche in Consiglio regionale e che ora chiedono lo stralcio in Consiglio Provinciale. Ma chi sta dietro all’accanimento dell’impresa Nidoli? Forse la crisi fa chiudere un occhio sui beni comuni e li fa tenere aperti solo sugli stipendi e le pensioni, ogni giorno più incapaci di reggere oltre la terza settimana del mese?
GRAZIE MARIO.
Dovevi essere da qualche parte a festeggiare un evento personale.
Eri curvo sulla tastiera a difendere il nostro futuro condiviso.
Continua a farlo, continuiamo a farlo insieme.
Che nessuno passi per diritto acquisito, come acquisito.. lo sfascio dell'ambietne per gretta avidita'.
Scritto da marco vigano il 4/6/2012 alle 19:02