Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 24/2/2009 alle 12:28

Oggi a Roma si tiene il vertice Berlusconi-Sarkozy. Al centro l'accordo per la produzione di energia attraverso l'atomo. Uno degli obiettivi: esportare insieme elettricità (e scorie mortali!) da centrali nucleari. I primi impianti di terza generazione (quella del tutto insicura!) sarebbero targati Enel-Edf. Cioè i cittadini continuerebbero a pagare sulla bolletta Enel attuale non solo il nucleare già dismesso, ma anche il nuovo, pensato dal Cavaliere per i suoi compagni di merenda: Marcegaglia, Colaninno, Conte, e il pentito Chicco Testa. I siti sono ancora da decidere, e, naturalmente, per ora si tengono nascosti per timore del sollevamento delle popolazioni. In Lombardia sono papabili due siti mantovani, un sito lodigiano, la vicina Caorso. Così, alla moda di Berlusconi che piazza un pezzetto di strategia per volta accompagnato da grandi rassicurazioni, ci si avvia a riprendere la strada del nucleare, per impedire di scegliere un modello energetico alternativo a quello dei grandi impianti, compatibile con il territorio, la natura, la democrazia, il futuro del pianeta e dei nostri figli. Ma le falsità di fondo rimangono. 

L’obiettivo “20-20-20” sostenuto dalla UE non può coesistere con la rinascita del nucleare. La risposta dell’Unione Europea alle sfide in materia di energia e ambiente appare oggi orientata a cogliere le opportunità derivanti dall’investimento in nuove tecnologie. E sul versante della produzione di energia il contributo del nucleare non potrebbe che essere aggiuntivo. Ma o i consumi totali esploderebbero, oppure, per tenere in piedi il piano Scajola dovremmo sacrificare le energie alternative. Con la solita furbizia italiana imbroglieremo anche stavolta. Il nucleare comporta seri e irrisolvibili problemi di sicurezza ed un enorme impatto ambientale legato alla produzione di scorie radioattive, che inevitabilmente si accumulano nell’ecosistema e graveranno sulle future generazioni per migliaia d’anni. Il ciclo nucleare ha dei costi diretti ed indiretti troppo elevati, scaricati proprio perciò sulla collettività. L’uranio espone il mondo al rischio di proliferazione delle armi nucleari e fornisce potenziali strumenti al terrorismo.

Il prossimo 14 Marzo a Fa la cosa giusta, fiera del consumo critico, l’incontro “2009: ha senso un ritorno al nucleare?” con Gianni Mattioli - Comitato nazionale antinucleare, Mario Agostinelli – Unaltralombardia, Roberto Meregalli - Beati costruttori di pace e Roberto Brambilla - Rete Lilliput. Milano, fieramilanocity (MM Lotto) Ore 11-13.

 
 
 
Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 1 commento -
Grazie per averci ricordato le contraddizioni del nucleare, sul quale nessuno sembra voglia esprimersi. Come per il testamento biologico, la scuola, ecc. questo governo va avanti coprendo con il lenzuolo, dei numeri della maggioranza che lo ha votato, le contraddizioni. Anche in questo caso non è ripetendo all'inverosimile che hanno la maggioranza che si fa diventare logica una scelta che ha troppi problemi per esserlo. In nome della crisi economica sì al nucleare, i tagli alla scuola, ecc.
Scritto da LB il 24/2/2009 alle 14:32
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