Un grafico al giorno leva lo spread di torno
Mario Agostinelli   agostinelli.mario@gmail.com
inserito il 20/4/2009 alle 10:33

La prima Conferenza mondiale dell’ONU contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e l’intolleranza che vi è associata - si tenne a Durban in Sud Africa nel 2001. La prossima assise generale di tutti i Paesi del mondo denominata “Durban II”, si terrà a Ginevra in Svizzera dal 20 al 25 aprile 2009. In queste ore divampa la polemica dell’Italia e Israele contro la bozza di testo preparatoria che dovrà aprire i lavori della conferenza. L’Italia per bocca del suo ministro degli Esteri Frattini, ha già annunciato che non parteciperà alla conferenza perchè ha giudicato alcune frasi della bozza preparatoria dei lavori "aggressive e antisemite". Il documento esprime infatti, giustamente, una critica durissima nei confronti della politica israeliana nei territori palestinesi occupati, sostenendo che la condotta tenuta da Tel Aviv costituisce "una violazione dei diritti umani internazionali, un crimine contro l’umanità e una forma contemporanea di apartheid". Frattini aveva auspicato che altri Stati europei potessero seguire l’esempio italiano. Ma poche ore dopo la Francia e l’Olanda hanno annunciato che, invece, vi parteciperanno "perchè è importante esserci per permettere che le tensioni non degenerino e non prendano il posto della lotta in difesa per i diritti umani". Anche il Vaticano farà lo stesso ed anche tutti gli altri paesi europei. Dunque l’Italia di Berlusconi scegli di allinearsi con Israele contro tutto il resto dell’Europa, come se nell’ultima aggressione di Israele nei confronti dei Palestinesi a Gaza lo scorso gennaio, non fosse accaduto nulla. Il razzismo, in tempi di migrazioni mondiali e di politiche repressive contro immigrati e minoranze, è sicuramente uno dei più urgenti problemi internazionali. Di questo, alla conferenza di Ginevra, tutti governi dovrebbero essere chiamati a rispondere, all’opinione pubblica e alle vittime di tutto il mondo. Ma si sa, ormai la linea del Governo italiano nei confronti dei temi dell’immigrazione va nella direzione della discriminazione e della chiusura totale. Sicuramente in ambito internazionale tutti i provvedimenti che stanno accompagnando le decisioni interne di Berlusconi di Maroni e della Lega, verso i migranti e i cittadini di etnia rom, non ci fanno fare una bella figura all’Onu e, pertanto, è meglio non esporre il fianco a critiche ben più feroci che potrebbero venire dalla partecipazione ad un evento internazionale di portate globale come quello che si tiene a Ginevra in questi giorni. Naturalmente le tv e i Tg hanno omesso completamente di leggere quelle che sono le frasi che Frattini ha definito razziste e antisemite.

Categoria: Persone
Commenti dei lettori: 1 commento -
Non sono d'accordo. La politica di Israele è senza dubbio censurabile. I palestinesi hanno diritto a una Patria. Ma quando Ahmadinejad (grade artefice di pace!) afferma che lo Stato di Israele deve essere cancellato dalla faccia della terra e che l'Olocausto è solo propaganda, resto stupito che non si provi un moto di doverosa indignazione. Sono però d'accordo che criticare la politica di Israele non è per forza antisemitismo.
Scritto da Angelo Eberli il 25/4/2009 alle 14:14
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