Spazio aperto di presenza e sussidiarietà.
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inserito il 22/4/2009 alle 11:20

Si è aperta ieri a Gine­vra la Confe­renza delle Nazioni Unite sul razzismo. Gli auspici non sono stati dei migliori fin dall’inizio: gli oc­cidentali sono arrivati a questo appuntamento divisi, alcuni paesi hanno garantito la presenza, altri hanno preferito defilarsi. Stati Uniti, Israele, Canada, Australia e Ita­lia hanno confermato la loro ferma decisione a non partecipare. Anche Olanda e Germania all’ultimo momento hanno preferito non prendervi parte. La ragione è semplice: non c’erano garanzie sufficienti affinché nel corso della Conferenza si evitasse uno sterile atto di accusa contro Israele e contro l'Occiden­te.

I lavori preparatori sono stati dominati dai Paesi islamici, come già accadde nella precedente conferen­za di Durban nel 2001. La Gran Bre­tagna e la Francia, invece, hanno scelto di essere pre­senti anche se poi, dopo le frasi inaccettabili del presidente iraniano Ahmadinejad, hanno lasciato la conferenza già disertata da molti Paesi europei e non.

A suscitare la dura protesta di Israele è stato proprio il leader iraniano, arrivato a Ginevra e accolto con tutti gli onori dalle massime autorità elveti­che e che è stato fra i primi a pren­dere la parola nella tribu­na che l’Onu ha messo a disposizio­ne.

Desta non poche preoccupazioni il fatto che ad una Conferenza sul razzismo, che dovreb­be essere espressione dell'impegno delle Nazioni Unite in difesa dei diritti umani, possa impunemen­te prendere la parola chi ritiene la Shoah un’invenzione e chi presiede un regime che ha al proprio attivo l'assassinio di centinaia di oppositori politici.

SEGUE

Commenti dei lettori: 2 commenti -
si prendono più mosche con una goccia di miele che non con un litro di aceto,penso sia stao il senso della diplomazia svizzera.Personalmente ritengo che il disattendere un appuntamento così importante non sia utile.In quella sede si poteva replicare puntualmente al presidente iraniano,rimarcando le esecuzioni sommarie avvenute alla cacciata dello Scia,e la sistematica violazione dei diritti umani che avviene in Iran.Quanto agli Israeliani andrebbero richiamati al rispetto delle risoluziono ONU
Scritto da Luigi il 22/4/2009 alle 12:57
L'uomo si indigna per le offese che riceve e non per quelle che fa( Leopardi) Giusto e doveroso indignarsi e condannare le sortite del Presidente Iraniano,ma bisognerebbe che il mondo politico occidentale bollasse con il giusto nome le sortite del Ministro degli Esteri Israeliano.Se in terra Santa non si troverà la pace, e mi pare che siano in due a non volerla,arriveremo a uno scontro mondiale tra la civiltà.occidentale e quella islamista.Srebbe la catastrofe del terzo millennio.
Scritto da Luigi il 22/4/2009 alle 13:11
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