Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 5/6/2014 alle 12:08


Si rincorrono le voci (anche nel blog) sul prossimo candidato sindaco di Varese per il centrosinistra.
Mancano ancora due anni ma è forte l’aspettativa che venga finalmente ammainata la bandiera leghista da palazzo Estense (foto). Sarebbe il segno evidente del declino della Lega che qui è nata e si è affermata esprimendo tutti i sindaci dal 1993 in poi.
I giornali locali hanno iniziato con le illazioni (è il loro mestiere) ma non penso che le persone interessate abbiano piacere nel vedersi gettate nella mischia in questa fase
Ci sono dei nomi validi fra chi ha già avuto responsabilità politiche e istituzionali, fra chi è stato protagonista nelle elezioni di tre anni fa con la conquista del ballottaggio e fra chi rappresenta le varie organizzazioni sociali e produttive.
La decisione più rilevante che il Pd dovrà prendere (non all’ultimo momento) è il metodo da seguire. E’ facile immaginare che le primarie potranno essere evitate solo nel caso di una scelta condivisa praticamente da tutto il partito e dalla eventuale coalizione.
Chi dovrà decidere tutto ciò? Il Pd della città avrà naturalmente un peso rilevante ma poiché la scelta ha un grande valore simbolico e politico penso che il livello provinciale vorrà far sentire la sua voce. 
E’ un tema delicato perché in questo caso la dialettica avverrà fra una maggioranza largamente renziana al livello provinciale e una diversa maggioranza esistente  in città.
La scelta dovrà cadere su una donna o un uomo capace di vincere e poi di amministrare la città con una squadra preparata ed affiatata. Il Pd non deve fallire nel rigenerare il capoluogo e il suo vasto territorio circostante.
 

Commenti dei lettori: 99 commenti -
Per la prima volta c'è la possibilità teorica di vincere dopo oltre ventanni di fallimento leghista. Va messo in campo il candidato del centro sinistra più appetibile, più capace. Per me si chiama Daniele Marantelli, naturalmente si possono proporre altri nomi ma questa è oggettivamente la migliore candidatura sulla quale potrebbe convergere tutto il partito cittadino e provinciale. Se no si facciano altri nomi ma si decida velocemente. Tortuosi lavori pre-elettorali ci penalizzerebbero troppo.
Scritto da sipuòvincere il 5/6/2014 alle 12:26
Purtroppo c'è la fregola di fare il nome subito presentandolo come il migliore in assoluto. E' una strada sbagliata che sarà seguita da molti lettori.
Scritto da Valceresio due il 5/6/2014 alle 12:37
come sempre o più che mai...dovrebbe vincere chi saprà presentarsi chiaramente senza paraocchi o pregiudizi ma bensì partecipazione e trasparenze, con riferimenti non solo alle questioni locali ma regionali nazionali ed europee, che poi vanno ad interferire nelle buone intenzioni, appunto se non riveduti e corretti alla radice o nei massimi sistemi, a partire dalle cose quotidiane
Scritto da zva il 5/6/2014 alle 13:09
Caro @sipuòvincere, tu vuoi proprio perdere.
Scritto da Raffaele M. il 5/6/2014 alle 13:41
Vista l'insistenza di qualcuno (vedi 1°commento) e considerato come stanno le cose penso che per salvare capra e cavoli l'unico METODO DEMOCRATICO per scegliere il futuro "candidato Sindaco del P.D." sia quello delle PRIMARIE "APERTE", per dar modo ai Varesini di indicare senza reticenze chi - uomo o donna - vorrebbero come Primo Cittadino dopo 20 anni di dittatura leghista. In questo modo non si scontenterebbe nessuno, ed anche i "perdenti" (si fa per dire) potrebbero uscire con minor danno.
Scritto da GIO il 5/6/2014 alle 15:30
Secondo te sarebbe meglio un candidato nuovo o un candidato esperto?
Scritto da Iscritto Varese il 5/6/2014 alle 15:44
Caro Giuseppe approfitto del buon senso e della pacatezza con cui affronti la questione sindaco per fare qualche riflessione da semplice militante quale sono a Varese. Condivido quanto hai scritto circa le illazioni e il “giochino” di lanciare i nomi di presunti candidati a sindaco della città. E’ evidente che il risultato di domenica 25 maggio scorso ha suscitato enormi aspettative e fatto “riavvicinare” molti al PD e, conseguentemente, fatto anche crescere le “disponibilità” a lanciarsi per il PD per questa competizione. E’ una caratteristica della politica del nostro tempo l’avere facilità a trovare candidature ( molte ) quando si pensa di avere chance di vittoria e, viceversa, non averne quando le possibilità sono scarse. Il risultato delle europee ottenuto dal PD è senz’altro importante, ma questo risultato è frutto della vittoria “personale” di Renzi ( come ho avuto modo di scrivere sulla Prealpina qualche giorno fa ) e quindi non esportabile ( nel suo complesso e totalmente ) in dinamiche di tipo locale e amministrativo e, il risultato ottenuto negli 84 comuni che nella nostra provincia andavano al voto, testimonia, appunto, proprio questo. La valanga non c’è stata e il “travaso” di voti dal nazionale alle liste ( civiche ) neanche. Inoltre mancano ancora due anni al voto e in politica questo è un tempo lunghissimo, e quindi molte cose possono ancora cambiare, ma non di questo che vorrei scriverti. Vorrei, invece, partire, nella mia non breve e di questo mi scuso anticipatamente, riflessione da una tua ultima battuta. “Chi dovrà decidere tutto ciò? ……………………..E’ un tema delicato perché in questo caso la dialettica avverrà fra una maggioranza largamente renziana al livello provinciale e una diversa maggioranza esistente in città.” Consentimi di dissentire da questa impostazione. A Varese l’attuale maggioranza è nata e si è aggregata attorno a tre cardini: il primo, la condivisione di un processo politico iniziato cinque anni fa e portato avanti in questi anni di opposizione dura alla Lega; secondo, la non accettazione di logiche politiche nazionali, quindi no ad una divisione in correnti del PD cittadino, ma la costruzione di un gruppo coeso scelto non in base alle appartenenze identitarie e di corrente e questo è dimostrato dal fatto che coloro che hanno votato Paris hanno poi fatto scelte diverse in sede congresso nazionale; terzo la figura di garanzia di questo processo capace di andare al di là delle divisioni nazionali, Luca Paris, ritenuto la persona più competente e preparata sia sul piano amministrativo sia su quello politico per affrontare il percorso di avvicinamento alle elezioni amministrative. Non tutti hanno compreso il valore della partita politica che si è giocato, ma questo fa parte anche della democrazia e va accettato. Quindi io non vedo una contrapposizione tra “renziani” a livello provinciale e la città non fosse altro perché a Varese, appunto, l’attuale maggioranza non ragiona intermini di corrente e perché a livello provinciale l’amico Astuti è stato eletto in sede di assemblea provinciale sommando ai voti suoi e quelli dei bersaniani bustocchi della Senatrice D’Adda, l’influente corrente dei civatiani. Quindi uscirei da questa falsa dicotomia anche perché significherebbe determinare e creare problemi a catena per concentrarmi su quello che il vero nodo: il rispetto dell’autonomia decisionale del PD di Varese. E qui giungo al vero problema. La decisione di chi sarà il candidato a sindaco per il PD di Varese e di come arrivarci spetta solo e solo al PD di Varese. Questo è un principio invalicabile e inderogabile dello stare insieme in un partito democratico e rispettoso del lavoro e delle prerogative dei propri organi collegiali liberamente eletti oltre che garantito statutariamente. E quando scrivo queste cose so di scriverle a chi a maturato una lunghissima esperienza in decisioni di questa portata. Ora, avendo fatto per qualche anno il segretario so quali e quante tensioni si sviluppano in situazioni simili. So quanto è presente il rischio che gli “ultras” della curva approfittino della situazione per capovolgere a proprio favore i risultati congressuali che li ha visti perdenti. E so anche quanto è difficile tenere “insieme” tutti e tutti gli interessi, moderare gli animi e cercare di fare scelte condivise e di buon senso capaci di tenere il partito oltre che le persone deluse per non essere state scelte come candidato perché la cosa peggiore è affrontare una campagna elettorale divisi. Dire questo e rimarcare la propria autonomia non vuole significare non coinvolgere la segreteria provinciale, anzi. Se ti ricordi, proprio nel 2010 in preparazione delle amministrative dell’anno successivo, costituimmo un tavolo di confronto tra la Segreteria cittadina e tutti gli istituzionali, più te che non eri più in regione e il segretario provinciale proprio per tenerci “aggiornati e condividere” tutti i passaggi politici e decisionali che riguardavano la scelta del candidati sindaco. E tutti i passaggi furono condivisi compreso quello di non ricorrere alle primarie. Ma la scelta finale la fece Varese tant’è che la candidatura di Luisa Oprandi fu votata a larghissima maggioranza dalla direzione cittadina e i voti contrari e gli astenuti furono solo tre riconducibili a quelli che oggi si identificano nella corrente dei civatiani. La scelta condivisa di Luisa fu possibile oltre che per la tua rinuncia a candidarti, al fatto che costruimmo un “percorso” di avvicinamento alla scelta, un percorso fatto di tanti passaggi, lento, ma necessario per tenere unito il partito, un percorso fatto di dialogo, di rinunce e di sacrifici, compreso qualche boccone amaro dovuto ingoiare per tenere aperta “coalizione” facendo finta di non vedere chi, nel partito, faceva “intellighenzia” con nostri alleati concorrenti per indebolire la posizione trattante della segreteria. Ma alla fine la scelta pagò perché si arrivò appunto, a portare il sostegno complessivo del PD e Luisa fece la miglior campagna elettorale di questi anni e la fece con tutto il PD della città che la sostenne lealmente. Ora si apre una nuova partita e sono sicuro che Luca Paris saprà gestire con la classe dirigente di Varese al meglio questa situazione. Con moderazione e pacatezza, caratteristiche che gli riconoscono tutti. E sono sicuro che saprà trovare interlocutori rispettosi dell’autonomia di Varese e delle scelte che la città saprà fare.
Scritto da roberto molinari il 5/6/2014 alle 16:02
@Raffaele M, Capisco benissimo che fare una specie di toto nomi adesso è prematuro ma è altrettanto vero che non bisogna perdere troppo tempo. Questa è una candidatura che deve nascere presto per consolidarsi. Il mio nome l'ho fatto, tu sei solo capace di scrivere che voglio perdere. Allora fammi il nome di uno che sia più adatto del nostro Onorevole di Varese. Marantelli ha esperienza politica, è capace, conosciuto e stimato anche fuor dal PD. Mi sa che sei tu che vuoi perdere.
Scritto da sipuòvincere il 5/6/2014 alle 16:04
io Marantelli non lo voterei, nulla di personale, solo obbiezioni politiche profonde. La mia candidata ideale sarebbe una come @EG. non so dove abita e che lavoro faccia ma ha idee straordinarie. Andare con il Daniele candidato a Varese sarebbe come dire che negli ultimi 2 anni non è successo niente e che a gestire il "nuovo" va bene il "vecchio". Su quanto scritto da @Adamoli che riferendosi ai nomi fatti dice che essi non "gradiscono, " PERCHE' IL DANIELE POCO ROSSO E MOLTO VERDE TACE"?
Scritto da robinews il 5/6/2014 alle 16:09
Le primarie saranno probabilmente necessarie. Ma, dico io, di fronte ad un' eventuale disponibilità di uomini come Maranteli, Adamoli e direi pochi altri, forse nessun altro ad essere sinceri, di che primarie vogliamo parlare? Inutile cercare un' altra automobile veloce quando in garage hai delle Lamborghini.
Scritto da Pdvarese il 5/6/2014 alle 16:10
Tu parli di criteri e metodi ma c'è chi vuole soltanto sponsorizzare il proprio capo senza sentire altre ragioni. Il solito vizio che rischia di rovinare tutto. Per chi è soltanto un elettore come me è difficile capire.
Scritto da Andrea il 5/6/2014 alle 16:21
@GIO (15.30) - Le primarie saranno certamente aperte a tutti (come sempre) nel senso che voteranno tutti i cittadini che lo vorranno. Questo metodo ha una sola contro indicazione: è molto difficile che si candidi qualcuno che non sia un “politico”, ossia un candidato (con un seguito organizzato) abituato ad una campagna elettorale di tipo perdonale. Se fra i “non politici” sarà individuata una persona ritenuta (da tutto il partito o quasi) adatta a vincere e a bene amministrare sarà scelta senza consultazioni preventive o appoggiata alle primarie dalla stessa organizzazione del partito. Altrimenti, ripeto, le primarie saranno d’obbligo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 5/6/2014 alle 16:50
Secondo me due anni sono tanti e sono pochi. Sono tanti per decidere il candidato (è prematuro bruciare uomini/donne validi), sono pochi per decidere come fare per arrivare ad una candidatura politica ma "vincente". Niente personaggi del mondo amministrativo: prefetti, presidi, ecc. La voglia di una svolta sul metodo "trasandato" di gestire la Città c'è in tanti. Non disperdiamola nelle solite dispute provinciali per ritrovarci un altro fungo cinese incapace di governare e di prendere decisioni.
Scritto da Sic Est il 5/6/2014 alle 16:54
@Iscritto Varese (15.44) - Penso che bisognerebbe uscire dalle categorie “nuovi e vecchi”, “giovani e anziani”. Mi piacerebbe che, al momento opportuno, si discutesse soprattutto delle qualità umane, culturali, politiche e amministrative dei candidati.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 5/6/2014 alle 16:55
Scelta delicata quella del futuro candidato sindaco del Pd, i nomi sono prematuri ma è fuori di dubbio che deve essere una persona capace di ben orientare le vele nel vento nuovo che sembra soffiare anche su Varese. Attenti però all'illusione di avere già vinto alla luce delle ultime europee. I " poteri forti "varesini giocheranno come sempre tutte le loro carte scoperte e soprattutto coperte. Con fermezza bisognerà mettere all'angolo questa giunta, la peggiore degli ultimi 30 anni.
Scritto da Cesare Chiericati il 5/6/2014 alle 16:59
Due anni sono un tempo politicamente lunghissimo, però qualcuno-vedi un quotidiano locale di pochi giorni fa con investitura ufficiale di Marantelli-sembra avere fretta. Forse queste stesse persone pensano che lo straordinario risultato ottenuto dal PD, anche cittadino, nell'ultima consultazione europea sia merito loro e non del traino nazionale, scordandosi che questo si ripercuote solo in minima parte sulle elezioni comunali. Nessun candidato, famoso o meno, passerà senza le primarie.
Scritto da Marco il 5/6/2014 alle 17:01
Ah, visto che c'è il totonomi, io non scarterei a priori la nostra candidata sindaca di tre anni fa, poi deliberatamente emarginata dal Pd cittadino con una serie di mosse particolari, perché è una delle pochissime figure-e lo dimostrò al ballottaggio-in grado di ottenere un consenso veramente trasversale, fondamentale per vincere proprio perché il Pd a Vares non avrà il 41% dei voti alle amministrative. Però si sa, la persona è scomoda e tanti (ex) dirigenti cittadini si inalberano al solo nome
Scritto da Marco il 5/6/2014 alle 17:10
Perchè no Adamoli? Certo è "renziano", ma ha ancora tutto il tempo per ravvedersi... La scelta logica, e pure simbolica, cadrebbe sul deputato cittadino, che però, negli anni e per evitare figuracce, si è sottratto, così da mandare allo sbaraglio personaggi minimi e sconosciuti perfino nel loro condominio. Ma di Marantelli l'unica cosa che tutta Italia ricorda è la figuraccia dalle "Iene": è già troppa grazia che sta in Parlamento. Ripeto, perchè no Adamoli?
Scritto da domenico nitopi il 5/6/2014 alle 17:33
@roberto molinari, la candidatura dell'Oprandi a Varese fu votata all'unanimità o quasi ma ostacolata fino all'ultimo. La verità e che non avevate altri candidati a dimostrazione del cattivo lavoro svolto come opposizione in città negli ultimi anni. Subito dopo un voto che ha visto Luisa andare bene e perdere di poco non la avete scelta come capogruppo in comune optando per una logica chiusa e tutta interna. Chi l' aveva proposta, il sen.Rossi, lo avete poi segato abilmente alle primarie.
Scritto da ex-Margherita il 5/6/2014 alle 18:53
Forse Alfieri ora avrebbe più chance di Marantelli. Ma fortunatamente questo non è un mio problema (sono fontaniano dichiarato).
Scritto da Mattia Colombo il 5/6/2014 alle 19:17
Marantelli chi? Quello delle Iene? O quello che ha fatto del leghiamo rosso una bandiera per dieci anni? Varese ha bisogno e voglia di cambiamento! Non vogliamo scelte di retroguardia!
Scritto da Carlo Varese il 5/6/2014 alle 19:20
ADAMOLI non agitarti che tra un po' andrete anche a casa dal governo, che solo cazzate state combinando altro che MONTI voi site più bravi prendi esempio da quando il vostro super mente invento L'EURO guarda dove siamo finiti . solo voi state bene, perché vivete con i nostri soldi
Scritto da Arnaldo Lualdi il 5/6/2014 alle 19:23
Si @Carlo Varese, quel Marantelli li'. Se hai di meglio da proporre fatti avanti. Tanto prevarrà il silenzio, tu di nomi non ne sai, puoi, vuoi, fare.
Scritto da Pdvarese il 5/6/2014 alle 20:02
Fino ad ora l'unica a darci filo da torcere è stata la misconosciuta (da voi) Luisa Oprandi...
Scritto da Fabio Binelli il 5/6/2014 alle 20:15
Varese ha bisogno di una amministrazione che sappia portare una ventata innovativa, oserei dire rivoluzionaria. dobbiamo uscire da una "amministrazione controllata" per ritornare a fare politica, una politica che sappia disegnare la città del terzo millennio che non può ridursi a casa di riposo ma a una società dinamica e produttiva dove i giovani possano trovare i loro spazi e aprire nuovi orizzonti nel campo della cultura, del turismo, delle attività produttive. Se sapremo uscire dal congelamento in cui ci troviamo avremo fatto una cosa veramente importante per tutti noi e per chi verrà dopo di noi. Unico dubbio: "siamo sufficientemente maturi per farlo?"
Scritto da Alessandro Milani il 5/6/2014 alle 20:23
@Fabio Binelli, e' vero, ma la prossima volta andrete a casa sempre che non vi aiuteranno con le loro scelte scellerate quelli che sono i vostri migliori alleati, i vari Marantelli, Molinari e Mirabelli, le mitiche Tre Emme. Voi per Varese avete fallito nonostante il grande potere romano, milanese e locale che avete avuto in questi anni. La vostra Grande Rivoluzione e' miseramente fallita dentro il vostro Grande Bluff. "E' arrivata l'ora di preparare una grande e vuota valigia. Addio.
Scritto da ex-Margherita il 5/6/2014 alle 21:03
Se in questo Paese si vogliono realmente cambiare le cose, bisogna avere la capacità di distinguere quello che vale da quello che non vale, le persone di valore da quelle che ne sono prive. Di seguito un bel progetto, valido, da sostenere, per cambiare la Realtà. Non lo sostenete? Tenetevi quello che viene! Presentazione https://www.youtube.com/watch?v=0oaqST10zR8 Mal di Schiena Parte 1/3 https://www.youtube.com/watch?v=aqoR3JnCX7s Mal di Schiena Parte 2/3 https://www.youtube.com/watch?v=_a6ytE-i_LA Mal di Schiena Parte 3/3 https://www.youtube.com/watch?v=dMRHHyi66sQ Alberto Costantini - Ingegnere - Presentazione Funzionalità Per adesioni e supporto: http://www.sites.google.com/site/albertocostantinistudio/progetto-funzionalita http://www.sites.google.com/site/albertocostantinistu...
Scritto da Alberto Costantini il 5/6/2014 alle 21:14
@Roberto Molnari (16.02) - Capisco bene quello che vuoi dire. Sono tra quelli che non hanno mai aspramente criticato la gestione di tre anni fa. D’ora in poi, anche per l’avvento della “Nuova Provincia” non elettiva, il peso prevalente della scelta cadrà sempre sul partito del capoluogo ma penso che un ruolo maggiore sarà chiamato a giocarlo il partito provinciale indipendentemente dagli orientamenti politici dei due livelli. Questo naturalmente per ciò che concerne la scelta del sindaco e le ripercussioni sul programma, appunto, della "Nuova Provincia” mentre per tutto il resto la competenza sarà interamente della città. Per questo ne parlo, per prepararsi bene. E' molto più utile fare questo che il toto nomi. Vogliamo scommettere che sarà così, caro Roberto? Sarei lieto di offrirti la cena al solito ristorante della Schiranna ma credo che me la dovrai pagare tu. E’ l’evoluzione in corso della politica locale. Nulla da eccepire sulle qualità del nuovo segretario cittadino e sulla parte importante che saprà ritagliarsi in nome e per conto del Pd cittadino.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 5/6/2014 alle 21:29
@Mattia Colombo (19.17) - Ho un grande rispetto per la persona di Attilio Fontana. Siamo stati fianco a fianco per cinque anni (2000-2005) nella presidenza del Consiglio regionale e siamo diventati amici. Ma la politica ci ha sempre visti su fronti opposti.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 5/6/2014 alle 21:33
@Adamoli. Come io ho un grande rispetto per Giuseppe Adamoli. In ogni caso Attilio sarà ineleggibile la prossima volta. La mia era una semplice riflessione.
Scritto da Mattia Colombo il 5/6/2014 alle 21:50
Cari Pd... abbiate coraggio... anche a Varese e...vincerete.
Scritto da Siamosolonoi il 5/6/2014 alle 22:23
Leggo tante amenità sul possibile candidato Sindaco del P.D. a VA. Dal momento che non ci sarà più la Provincia come organismo"politico",la figura del Sindaco di VA assumerà un ruolo che travalica il capoluogo in cui viene eletto. Di ciò bisognerà tener conto nella scelta. Che -a mio avviso- non potrà non tener conto dell'orientamento dei Cittadini,che può risultare solo da PRIMARIE APERTE. Metodo che ha funzionato benissimo con Renzi,anche se poco gradito alla "vecchia guardia"che comanda a VA
Scritto da GIO il 5/6/2014 alle 22:34
@Cesare Chiericati. Hai doppiamente ragione: la giunta di Varese è la peggiore da molto tempo. Sarebbe però da stupidi pensare che la vittoria sia facile sull'onda delle europee. Il Pd non dovrà sbagliare niente per farcela.
Scritto da Vittorio il 5/6/2014 alle 22:58
Giuseppe, tra i nomi validi e candidabili tu parli anche di "chi rappresenta le organizzazioni sociali e produttive". Hai in mente qualcuno come Ambrosoli candidato presidente della Lombardia?
Scritto da Lorenzo L. il 5/6/2014 alle 23:29
politichese al 100%. avete sentito il profumo di una potenziale vittoria e pensate di piazzare un nome dell'apparato, del PD. un marantellone o simili. ecco servita l'ennesima sconfitta per il centrosinistra. coraggio, apertura e soprattutto ricambio: PRIMARIE PRIMARIE PRIMARIE PRIMARIE. coraggio ragazzi. è tempo di farsi da parte, è tempo che le vecchie logiche siano messe da parte.
Scritto da Simone di Giubiano il 6/6/2014 alle 00:21
Caro Giuseppe se vuole mettere in campo un candidato veramente vincente il PD dovrà avere il coraggio di fare primarie di coalizione. .oggi non vedo ancora questo coraggio...
Scritto da Giuseppe Vuolo il 6/6/2014 alle 08:55
Il PD e destinato ha sparire ...sprote gli occhi e solo tasse e truffe
Scritto da Antonio Tieso il 6/6/2014 alle 09:02
Caro Giuseppe ovviamente per la cena non ci sono problemi e ovviamente non sveliamo nulla di segreto nel dire che periodicamente ci confrontiamo con soddisfazione proficua, io credo, per entrambi. Sul ruolo del capoluogo sono abbastanza d’accordo con due precisazioni. Il Sindaco di Varese ha sempre avuto la possibilità di esercitare un ruolo “politico” di traino in provincia e se in questi ultimi venti anni non è avvenuto è solo per l’incapacità leghista di uscire dalle “mura” e di portare avanti un progetto serio e confacente alla nostra realtà. Secondo problema, la “nuova provincia” detta sicuramente regole nuove, regole scritte e regole non scritte tanto più se “politiche”. Questo scenario comporta la necessità di avere una classe dirigente all’altezza a tutti i livelli. Comporta che si lasci stare il pressapochismo, che si abbia la capacità di “costruire insieme” strategie e che si abbandonino toni da “faso tutto mi”. Comporta anche che si stabiliscano “nuove alleanze” dato che nessuno da solo può rivendicare, numeri alla mano, la maggioranza nel nuovo ente. Fare questo implica chiarezza e condivisione perché la costruzione di nuovi percorsi deve necessariamente passare da un chiarimento politico e da, appunto, una unità d’intenti che si realizza sono con il dialogo. La mia domanda è, ma tutto questo si può realizzare pensando di farlo “contro” la città capoluogo? Tutto questo si può farlo pensando di farlo dividendo il PD tra “vecchio e nuovo”? Tra una maggioranza e una minoranza?
Scritto da roberto molinari il 6/6/2014 alle 09:10
Vedo che si sta accendendo la discussione su chi dovrà essere il candidato Sindaco di Varese del PD alle prossime elezioni. La persona da designare dovrebbe essere scelta in base a criteri di merito e di determinazione e coraggio nel contrastare gli errori dell’attuale Amministrazione. Nel giro di poche mesi potremmo già avere una risposta al riguardo e poi valuteremo chi proporre e chi scegliere, meglio se con lo strumento delle primarie (visto che ha già funzionato bene a livello nazionale). Io avrei già in mente alcuni nomi, non li faccio perché non voglio bruciarli.
Scritto da Martino Pirone il 6/6/2014 alle 09:17
Bravissimo @Simone da Giubiano !!! Hai centrato il problema ! CORAGGIO e RICAMBIO nelle scelte, se si vuol vincere!! Renzi lo ha dimostrato ampiamente, o si segue il suo "metodo" .... o si muore !
Scritto da GIO il 6/6/2014 alle 09:23
@Lorenzo L. (23.29) - No, non ho in mente nessuno in particolare e se anche pensassi a qualcuno non lo direi certo pubblicamente in questa fase, sarebbe come bruciarlo. Voglio solo perorare la causa di non chiudersi nel recinto della politica militante e quindi di non escludere a priori persone che hanno dimostrato capacità e sensibilità politica nel campo sociale e produttivo. A proposito di Ambrosoli, forse ti ricordi che l’ho accettato e sostenuto come candidato presidente della Lombardia ma prima avevo criticato il modo come era stato presentato alle primarie. Press’a poco così: siccome non si è mai avvicinato all’impegno politico, amministrativo e sociale, allora è la persona giusta per rappresentarci. Era come dire ai giovani: state lontani dalla politica che un giorno avrete magari la possibilità di ambire a cariche importanti. Imbarazzante, autolesionistico e stupido.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 6/6/2014 alle 09:29
@Simone di Giubiano (00.21) - Scusami ma a chi ti rivolgi? Per quanto mi riguarda sulle primarie mi pare di essere stato chiaro. La decisione (ad esempio coalizione oppure no) dovrà essere presa in tempo utile per fare una consultazione seria e bene organizzata con i cittadini in grado di decidere avendo avuto modo di informasi e di riflettere.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 6/6/2014 alle 09:34
Ieri sera @Adamoli alle 21.33 ha scritto che ha un grande rispetto per la persona di Attilio Fontana di cui è amico. Se le stesse cose le avesse dette Marantelli sarebbe stato soverchiato dalle critiche. E' sempre stato così. Qualcuno mi può spiegare il perché di questa differenza?
Scritto da Iscritto Varese il 6/6/2014 alle 10:12
Questo fatto che "fare dei nomi adesso significa bruciarli" appartiene ad una metodologia di una vecchia politica. E chi lo ha detto? Se si intravedesse un candidato con la caratura giusta, se fosse condiviso non vedo dove stia il problema. Verrebbe trombato perché individuato subito? Non dico che occorra sceglierlo domani ma nemmeno aspettare che i soliti giochetti, veti e contro veti abbiano il sopravvento. Si facciano dei nomi con coraggio e apertura, dipaniamo da subito la matassa.
Scritto da sipuòvincere il 6/6/2014 alle 11:06
@Iscritto Varese o @Iscritto alle Isole Fiji? E te lo chiedi pure? Ma non ti sei accorto in questi anni che l' On. Daniele in ogni manifestazione, incontro in piazza, allo stadio o al cinema, è stato sempre immortalato sorridente insieme a Maroni e company? Riesci a memorizzare quanto su Lega, Comune di Varese ed altro ha scritto e pubblicamente detto Giuseppe Adamoli e quanto invece sostenuto dall' Onorevole de Vares? Va che il Carnevale è lontano.
Scritto da Occhio Aperto il 6/6/2014 alle 11:17
@Molinari, 09,10, Si può pensare al futuro e al PD di Varese pensando di dividere tra "vecchio e nuovo"? Tra una maggioranza e una minoranza? Forse si e sarebbe meglio perchè appellarsi ed invocare una indistinta unità per non essere "contro" la città capoluogo mi sembra la solita e comoda "coperta" per coprire il "rifiuto" di lasciare spazio a tutti i "cambiamenti". Sono lontano da Varese e seguendo ancora le cose mi sembra che si voglia ripetere il solito gioco!
Scritto da robinews il 6/6/2014 alle 11:27
Giuseppe, a me pare molto chiaro e condivisibile il "percorso" che hai indicato, per altro ben sostenuto anche dalle osservazioni di @roberto molinari. Proporre ora dei nomi è prematuro oltre che operazione sterile. In passato abbiamo sbagliato qualcosa? A giudicare dai risultati ottenuti direi di no. Ritengo che le Primarie siano un' opportunità preziosa, utile e, visti i tempi, quasi obbligata sempre che non si converga su una candidatura davvero autorevole ed oggettivamente 'forte'.
Scritto da paolo rossi il 6/6/2014 alle 11:57
Vedo che il pd vuole perdere ancora bene! Se fossimo o meglio fossero persone serie la scelta naturale obbligata e ahimè vincente sarebbe il precedente candidato Oprandi che ha rischiato di vincere al ballottaggio contro Fontana e che non ce l'ha fatta solo xchè il pd non ha praticamente fatta più campagna dopo il primo turno forse temeva ce la facesse veramente, ma... seri non siamo!
Scritto da Giuseppe Marino il 6/6/2014 alle 12:04
senatore @paolo rossi, ma quella candidatura che tu indichi non può essere degnamente rappresentata da Daniele Marantelli?
Scritto da sipuòvincere il 6/6/2014 alle 12:23
Secondo me @sipuòvincere vuole solo danneggiare la persona che apparentemente vorrebbe sponsorizzare.
Scritto da Luca il 6/6/2014 alle 13:22
Caro robinews ( 11.27) con stima, ma si vede proprio che sei lontano da Varese......
Scritto da roberto molinari il 6/6/2014 alle 14:00
Sì, si può perdere ancora, caro Sig.@ sipuòvincere, con certi candidati. Meglio per il momento soprassedere e non proporre nomi che dividono anziché unire. Sto con Rossi e con Adamoli che dicono che è prematuro tirar fuori ora delle candidature, ma purtroppo c'è qualcuno che continua con insistenza a proporre il "leghista rosso" e non vuole capire ragione. Evidentem. preferisce perdere ma non mollare il comando di un'opposizione di facciata. IO NON CI STO !!! e come me tantissimi altri, amen !
Scritto da GIO il 6/6/2014 alle 14:04
Non voglio mettere in imbarazzo il nostro ospite, ma, ribadisco, perchè no Adamoli? C'è qualcuno più stimato ed autorevole nel panorama cittadino? Deputati e senatori cittadini, cui nel tempo sarebbe spettato, si sono vergognosamente sottratti e non meritano di essere candidati. Le ultime tre candidature erano a perdere, come è accaduto. Ed è eloquente l'elogio di Binelli: gli piace vincere facile. E comunque, per favore, niente primarie: il partito si assuma la responsabilità della scelta.
Scritto da domenico nitopi il 6/6/2014 alle 14:16
@Roberto Molinari (09.10) - Tre domande, tre risposte. 1) Chi operasse contro la città capoluogo sarebbe il più stupido dei dirigenti Pd (purtroppo qualcuno c’è). 2) Le categorie del vecchio e del nuovo usate in astratto servono qualche volta ad emarginare e delegittimare, qualche altra volta sono opportune se non necessarie. Bisognerebbe distinguere bene. 3) Usare strumentalmente i concetti di "maggioranza e minoranza" per contrapporle in ogni occasione è sbagliato e fuorviante. Tu sai, però, che ho sempre preferito la chiarezza dei rapporti alla confusione dell'unanimismo. E questo anche quando mi capitava di essere io in minoranza. Lo sai perfettamente.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 6/6/2014 alle 14:36
@Domenico Nitopi (14.16) - Ti ringrazio moltissimo per la stima che mi dimostri anche perché siamo spesso di opinione divergente. Ma sono ben consapevole che non ho più l’età. L’energia non mi manca affatto ma questo è un "dono" da vivere senza troppo esibirlo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 6/6/2014 alle 14:45
Caro Giuseppe,( 14,36) totalmente d'accordo. Dopotutto sai bene anche tu che io sono uno di quelli che non ha mai preteso di essere maggioranza a tutti i costi, anzi, siccome mi conosci, sai che non ho problemi a fare la minoranza e a farla combattiva, ma corretta e questo anche per evitare l'omologazione al "pensiero unico" così tanto diffuso ormai in molti di noi....
Scritto da roberto molinari il 6/6/2014 alle 15:12
@Molinari,14,00, Da come interviene @Adamoli (14,36) sembra che nelle mie riflessioni da "lontano,lontano" ci sono andato molto "vicino,vicino". Caro Roberto non è mio vezzo strumentalizzare @Adamoli o altri a sostegno delle mie tesi, ma credimi che a volte stando "lontani" o come si dice vedere le cose con "distacco" si vede molto di più che da vicino e per quelli che hanno già visto e vissuto "molti film del passato" diventa facile descrivere le trame dei film già visti!
Scritto da robinews il 6/6/2014 alle 15:40
@domenico nitopi, perdonami, ma io non mi sono "vergognosamente" sottratto ad un bel niente non fosse altro perché nessuno me lo ha mai proposto. Del resto anche se ciò fosse malauguratamente accaduto, non avendone le idonee caratteristiche e conoscendo bene i miei limiti, non avrei accettato. Sono stato uno dei primi a sostenere la candidatura di Giuseppe Adamoli che però declino' l'invito con, sia chiaro, motivazioni rispettabilissime ma che, confesso, non ho mai fino in fondo "digerito".
Scritto da paolo rossi il 6/6/2014 alle 15:49
Caro Adamoli, da iscritto sono convinto che la modalità migliore per scegliere il candidato sindaco di Varese sia quella delle primarie. Questo favorirebbe un ampio confronto tra le diverse anime del centro sinistra, non solo degli iscritti ma anche di quella parte di società (direi proprio numerosa) che ha dato fiducia al PD nella recente tornata elettorale. Non avere il coraggio di fare questo passaggio potrebbe rivelarsi un errore fatale. Occorre poca tattica e tanto coraggio in questo momento
Scritto da Silvio Aimetti il 6/6/2014 alle 16:33
Caro Silvio, infatti tu sei uno di quelli che le primarie le ha fatte per fare il candidato sindaco, giusto? Le primarie sono uno strumento. Sono utili, ma non indispensabili. Possono risolvere, ma anche creare spaccature talmente profonde da non portare a nulla. Dunque occorre decidere caso per caso e situazione per situazione. Nessuna preclusione, ma neanche nessun uso ideologico.
Scritto da roberto molinari il 6/6/2014 alle 16:58
@Rossi, era dovere, comunque, dei più importanti rappresentanti cittadini farsi avanti. Chi ha gli onori deve assumersi anche gli oneri, ed i rischi, dunque, di una eventuale sconfitta. E nella città simbolo della Lega, a maggiore ragione il partito avrebbe dovuto schierare i suoi uomini migliori, anzichè mandare dilettanti allo sbaraglio. Capisco che vincere contro lo corazzata Fontana era difficile: certo che se ci mandi contro le scialuppe, allora non vuoi neppure provarci a vincere.
Scritto da domenico nitopi il 6/6/2014 alle 17:10
L'amico Giuseppe Adamoli ha aperto con appropriato anticipo la "quaestio" di chi sarà il candidato sindaco per Varese nel 2016 per il Partito Democratico. Adamoli mette in luce le differenze nel partito tra città e provincia che inevitabilmente avranno un ruolo importante. Importante proprio nel senso che sarà questo dibattito interno al PD a decidere chi sarà il prossimo sindaco di Varese. Il "cupio dissolvi" in cui i movimenti di cittadini contro scelte non solo impopolari ma ad effetto profondo come ad esempio il parcheggio bunker alla Prima Cappella hanno spinto la Lega Nord da per certo il cambio a favore del PD. Bisogna ammettere che il PD ha saputo interpretare con intelligenza e razionalità complessiva il sentire dei cittadini di Varese e convogliare questo sentire nelle linee guida del partito su temi come ambiente, trasporti, protezione e valorizzazione di beni culturali e spirituali del territorio. La vecchia alleanza Lega Nord - Pdl si è sfaldata e si stà dissolvendo in maniera apparentemente irreversibile. Il NCD di Raffaele Cattaneo che a detta del medesimo avrebbe dovuto fare faville alle europee non riesce neppure a decollare. Forza Italia che anche a Varese da fortemente l'impressione di essere ai servizi sociali e si è messa alla testa di tutte le iniziative suicide possibili. (continua)
Scritto da Flavio Argentesi il 6/6/2014 alle 17:23
(continua) La Lega Nord di Fontana assomiglia sempre di più al condannato a morte che non vede l'ora che venga eseguita la sentenza perchè è meglio morire che penare nell'attesa sotto i ricatti e le minacce dei vecchi potentati ora accerchiati e con poca o nessuna speranza di salvezza. La Lega della Padania, del grande progetto indipendentista, del territorio magico e pregnante è morta e sepolta. Rimane il simulacro del Basta Euro, delle mutande verdi di Cota che accusano i rifugiati di spreco del pubblico denaro e dello scempio dei luoghi più cari al cuore dei cittadini come il bunker alla Prima Cappella del Sacro Monte di Varese. Pertanto ha ragione Giuseppe Adamoli il prossimo sindaco di Varese è un affare interno al PD e la risposta non ne facile ne immediata. Io personalmente sono per una decisione attraverso le primarie. Rimane però il problema di definire i confini di chi vota a queste primarie la città o anche la provincia ?
Scritto da Flavio Argentesi il 6/6/2014 alle 17:25
Ha ragione Silvio Aimetti 16.33 e tutti coloro che condividono la necessità di fare primarie aperte e guai se così non fosse. Basti tener presente quanti sono gli iscritti e quanti invece sono stati i voti che hanno fatto vincere il PD. Mi sembra così ovvio ! @ si può vincere e @ PD Varese chiedo semplicemente perché tanta loro insistenza a volere il Mara; cosa questi ha mai fatto in tanti anni per Varese e la provincia ? Ha solo lasciato governare indisturbata la Lega e il PDL. Per carità...
Scritto da Nino 39 il 6/6/2014 alle 17:28
Dopo tanti interventi, molti propositivi, ribadisco la mia tesi: è prematuro candidare qualcuno due anni prima delle elezioni, mentre è ora di decidere, senza tentennamenti, come fare per arrivare ad un candidato vincente. Ribadisco anche: niente prefetti, magistrati, presidi e altri personaggi del mondo amministrativo pubblico. Occorre qualcuno che sappia finalmente governare con iniziative valide questa città che dalla padella di CL è caduta nella brace della Lega: molto fumo e niente arrosto.
Scritto da Sic Est il 6/6/2014 alle 17:45
@Flavio Argentesi (17.25) - Voteranno, su questo non avrei dubbi, i cittadini che abitano a Varese i quali dovrebbero essere coscienti che il loro sindaco avrà un peso che travalicherà di molto la città capolugo. Era così in passato ma lo sarà molto di più in futuro con il cosiddetto "ente intermedio" che sostituirà la tradizionale Provincia e che sarà formato dai rappresentanti dei Comuni.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 6/6/2014 alle 18:23
Caro @domenico nitopi, a parte che ritenevo sbagliato candidare un parlamentare alla carica di sindaco, meglio puntare su altre risorse per il partito, la coalizione e soprattutto la città, ma detto questo non mi sembra che, alla fine, abbiamo proposto "una scartina" bensì una buonissima candidatura. I risultati parlano chiaro. Non sono tipo che si tira indietro, ma cerco di usare quel poco di cervello che occupa la mia scatola cranica. Darmi, seppur indirettamente, del vigliacco non mi piace.
Scritto da paolo rossi il 6/6/2014 alle 18:45
@Molinari. Mah, paragonare un paese di 3000 abitanti con una citta' capoluogo mi lascia un po' perplesso. Credo che il successo del Pd e di Renzi alle europee abbia avuto un buon viatico dalle primarie. Pero' sai tutto puo' essere, specie a Varese.
Scritto da silvio aimetti il 6/6/2014 alle 18:54
@Nino 39, quanta paura per un nome!!! Ho semplicemente fatto una proposta che a dirla con sincerità, non mi sembra tanto malvagia. Se hai qualcosa di meglio da indicare fallo tranquillamente, il partito con le primarie o meno, farà la sua scelta. Parlare solo contro non è corretto, un vecchio negativo e stupido vezzo.
Scritto da sipuovincere il 6/6/2014 alle 19:09
Come spesso mi succede dopo una unga discussione il post di Adamoli mi sembra il più convincente. Le primarie non sono un bene assoluto ma a Varese sarà difficilissimo decidere di non farle. Se dovesse esserci l'ipotesi di un candidato fuori della politica che non vuole passare dalle primarie, ecco solo in questo caso il Pd potrebbe trovare l'argomento sufficiente per giustificare la scelta fatta dal partito e non dagli elettori. Ipotesi lontana dalla realtà stando all'oggi.
Scritto da Lettrice affezionata il 6/6/2014 alle 20:59
Le primarie dell'"ORA SI ORA NO" assomigliano alla barzelletta dei carabinieri. Il maresciallo chiede al carabiniere, "appuntato, controlla se le frecce funzionano" e l'appuntato risponde "ora si ora no". Questa questione del primarie si o no ha solo un sapore di deroghe alle regole quando fa comodo a qualcuno "LE SI EVITA". Ho vissuto in Lombardia il NO alle primarie per Penati in regione e altri esempi, COME SONO FINITI LO SAPPIAMO TUTTI!!!!!!
Scritto da robinews il 6/6/2014 alle 21:07
@Rossi, i risultati parlano chiaro, per l'appunto. La Oprandi, col 30,26, ha fatto pure peggio di Conte che nel 2006 riportò il 35,93 ed è arrivata al ballottaggio solo perchè a Fontana è mancato lo 0,65... Alla faccia della buonissima candidatura. Il 16% di voti in più al ballottaggio, di cui tanto si è straparlato, erano semplicemente voti contro Fontana. Però se reputi che per il PD è stato un successo, evidentemente intendiamo le cose in maniera diversa.
Scritto da domenico nitopi il 6/6/2014 alle 21:15
Avanti con le primarie aperte e fatte bene con almeno due o tre candidati. Chi non vuole le primarie ha paura di perdere.
Scritto da Uno di centrisinistra il 6/6/2014 alle 22:57
Rilevo che migliaia di parole, una fatica estenuante, sono disperse pro e contro alcuni nomi di candidati futuribili, ma neppure un cenno a programmi. obiettivi, analisi oggettive dello stato reale della condizione sociale. Il nulla fatto sistema. Un festival, pregevole nella sua specie, della chiacchiera, specialità della dirigenza di un'Italia che sprofonda. In autunno forse si tireranno le somme e saranno dolori! Amen.
Scritto da ulderico monti il 7/6/2014 alle 07:17
@domenico nitopi, non ho detto che quello di Luisa Oprandi è stato un successo, ho detto che abbiamo ottenuto un buon risultato. Sono due cose diverse. Ballottaggio e sconfitta di misura non mi sembrano indicatori di una debacle. Si poteva fare meglio? Certo, come sempre, ma credo che la scelta di candidare Luisa sia stata azzeccata come la sua campagna elettorale e quella del partito, in quella occasione determinato e coeso. Pensarla diversamente ci sta eccome, l'importante è rispettarsi.
Scritto da paolo rossi il 7/6/2014 alle 08:25
Dopo aver letto questi commenti mi convinco che lo strumento delle PRIMARIE APERTE è l'unico"democratico"che può portare ad una candidatura vincente perché condivisa da un'ampia parte della Cittadinanza e non solo degli iscritti al P.D. Mi auguro che chi ora ad esse si oppone alla fine le accetti come il male minore e capisca che molte cose sono cambiate e che "il potere logora anche chi ce l'ha".Sarebbe ora di passare il comando anche qui a Varese,evitando insulse diatribe e lacerazioni interne
Scritto da giovanni dotti il 7/6/2014 alle 08:47
@Ulderico Monti (07.17) - Ho scritto questo post perché, sul finire del precedente dibattito, alcuni commentatori avevano cominciato a parlare dei nomi del possibile futuro sindaco di Varese. Ho così preferito spostare la discussione sui metodi e sui criteri di quella scelta. Si dovrà certamente ragionare sull’analisi e sui programmi che tu indichi (il Pd della città lo sta già facendo) e questo blog, se ci sarà ancora, seguirà e terrà vivo il dibattito. Questo tema è molto importante per due ragioni: 1) Varese è l’unica città che dal 1993 è guidata ininterrottamente dalla Lega. 2) Il capoluogo, con il nuovo ente intermedio che sostituirà la Provincia, avrà una rilevanza programmatica e strategica maggiore che in passato con un forte influsso su tutto il territorio provinciale. Questa è una novità che dovrà essere ben assimilata da tutti e in particolare dai dirigenti politici e dagli amministratori della città. Varese sarà prevalentemente, ma non esclusivamente, “affare loro”. Dovrebbero esserne orgogliosi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/6/2014 alle 09:57
Si, il simbolismo politico di palazzo Estense non ce l'ha nessun altro municipio. Anche il ruolo amministrativo è destinato a crescere andando molto oltre i confini della città.
Scritto da Nicora il 7/6/2014 alle 11:50
A Varese state vendendo la pelle dell'orso prima di averlo ucciso. Ve ne accorgerete, la Lega di Salvini è più viva che mai.
Scritto da Massimo D. il 7/6/2014 alle 13:52
Stiamo bene attenti. Il risultato delle europee nn è trasferibile alle elezioni comunali. Lo abbiamo già visto nella tornata amministrativa di due settimane fa quando si era votato nelle stesso giorno delle europee.
Scritto da Giovanna G. il 7/6/2014 alle 17:23
@Giuseppe Adamoli il 7/6/2014 alle 09:57. Condivido e mai ho dubitato che la tua linea sia di serietà politica e di impegno programmatico. Ma tali criteri dovranno essere ribaditi, altrimenti - come è evidente da molti interventi - si finirà nel vicolo cieco dei personalismi e delle beghe di fazione ... e sarebbe un suicidio. Grazie.
Scritto da ulderico monti il 7/6/2014 alle 21:04
Un breve commento: mai come adesso il P.D. ha il diritto ed il dovere di proporre un proprio candidato alla guida della città: non tanto per meriti propri maturati stando all'opposizione, ma per i demeriti dell'amministrazione Fontana 2. Sia pure con un'ottica da varesotto più che da varesino, mi pare che il bilancio del secondo mandato dell'amministrazione di centrodestra sia assolutamente negativo. Il P.G.T. non è ancora stato approvato e adottato e sta suscitando polemiche in ogni direzione; la tassazione locale non è uno zuccherino (si pensi all'addizionale comunale al massimo dell'aliquota possibile e senza un minimo di progressività); i servizi sociali e quelli a domanda individuale resistono a fatica ai tagli o all'aumento dei costi di partecipazione delle famiglie. Di recente l'amministrazione si è mostrata incapace di risolvere o di creare consenso attorno a scelte complesse certo, ma affrontate anche con una certa superficialità (parcheggi ipotizzati abbattendo aree verdi, il parcheggio del Sacro Monte, la questione dell'ex caserma, ecc. ). Insomma tanti elementi per augurarsi una guida politico-amministrativa migliore per il prossimo quinquennio. A questo punto un solo auspicio per il momento: mi auguro che il partito non si faccia prendere dal solito cupio dissolvi, ma scelga, con o senza primarie, il candidato migliore, cioè con maggiori probabilità di vincere, sia questi Marantelli (nessuna contrarietà da parte mia, anche se io non sarò elettore a Varese) o qualcun altro. Ciò detto, d'accordo con chi ha scritto di non cominciare a bruciare persone facendo i loro nomi.
Scritto da mariuccio bianchi il 7/6/2014 alle 21:17
Ma caro Silvio ( 18,54) il problema non è 3000 abitanti o 100mila abitanti, il problema è sempre politico. Si decide in base alle condizioni, agli obiettivi e alla possibilità di stringere alleanze capaci di allargare la base del consenso. Mi stupisce che un dirigente politico come te non noti questo. L'importante è non fare delle primarie una ideologia, non sei d'accordo?
Scritto da roberto molinari il 7/6/2014 alle 22:29
Le primarie sono di grande utilità e "suggestione". C'è nel Pd chi ne è stupidamente allergico, ma condivido il pensiero di quanti avvertono che non debbano diventare un automatismo o, peggio ancora, scivolare in una sorta di "dolmen ideologico". Appare evidente che c'è' differenza sulla necessità di istituirle in un paese di tremila anime rispetto ad una città dove, proprio per "dimensioni", quel coinvolgimento potrebbe avere di più la preziosa caratteristica di una pre-campagna elettorale.
Scritto da paolo rossi il 8/6/2014 alle 08:33
@Molinari & C. Non cercate di sviare sempre il discorso con argomentazioni contorte e fumose. Dite chiaramente: le Primarie le volete o no ? E perché a qualcuno fanno così paura ?
Scritto da GIO il 8/6/2014 alle 08:37
@Maiuccio Bianchi (21.17) - Sulla giunta di Varese concordo pienamente. Sul modo sbagliato come ha affrontato il problema del parcheggio alla prima cappella del Sacro Monte scriverò un post domani o dopo (mi raccomandano sempre di scriverne pochi soprattutto nei fine settimana d'estate). Sulle primarie confermo il mio parere, si potranno evitare esclusivamente con una condivisione piena di un nome che forse si potrebbe raggiungere con una scelta prestigiosa fuori dalla militanza del partito. Vedremo, l'importate è non farsi prendere dalla "primazia" dei rapporti interni. Si può vincere soltanto se si guarda all'opinione pubblica, starei per dire a 360 gradi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/6/2014 alle 10:13
@GIO (08,37). La tua domanda sul perchè a qualcuno le primarie fanno così paura "NON PUO' AVERE RISPOSTA" dai "qualcuno" per la semplice ragione che hanno capito quanto sono "pericolose". Lo hanno dimostrato ampiamente Renzi, Civati, e molti altri "non amati" dai cerchi magici e ristretti di partito!! Sempre per questi "qualcuno" è molto meglio cucinarsi la minestra tra due o tre cuochi tra le mure "domestiche" o meglio "addomesticate".
Scritto da robinews il 8/6/2014 alle 10:51
Dal sindaco di Varese a Barbara Spinelli. Qualcuno può dirmi, cosa centrano queste 2 cose? Centrano, centrano. Nel senso che "devono sempre centrare gli elettori" e non i "partiti" o piccoli gruppi di potere che "comandano" nei partiti. Barbara Spinelli, dopo molte pressioni, la mia compresa per restare parlamentare, ha scelto di confermare la sua elezione al parlamento europeo. Benissimo, ne guadagna il parlamento europeo, la sinistra seria, e la buona politica. Auguroni a Barbara Spinelli.
Scritto da robinews il 8/6/2014 alle 10:59
A mio parere il PD ha il diritto di proporre un proprio candidato per vincere, ma ha il dovere nei confronti di noi varesini di proporne uno stimato, bravo e onesto che non vede la carica come un'aggiunta al curriculum... Sarebbe una grande svolta se il PD non promuovesse un candidato interno, a meno che sia un giovane. Se no sembrerebbe che la ditta ha cambiato il nome ma non il prodotto. Se il PD vuole fare meglio dei predecessori deve pensare a chi puo' governare bene e non solo a vincere.
Scritto da Andreus il 8/6/2014 alle 11:14
Adamoli scrive il 06.06, alle ore 9.29 “Ho accettato e sostenuto Ambrosoli come candidato presidente della Lombardia ma prima avevo criticato il modo come era stato presentato alle primarie. Press’a poco così: siccome non si è mai avvicinato all’impegno politico, amministrativo e sociale, allora è la persona giusta per rappresentarci. Era come dire ai giovani: state lontani dalla politica che un giorno avrete magari la possibilità di ambire a cariche importanti. Imbarazzante, autolesionistico e stupido”. @Adamoli oggi scrive a @Mariuccio Bianchi “Le primarie si potranno evitare esclusivamente con una condivisione piena di un nome che forse si potrebbe raggiungere con una scelta prestigiosa fuori dalla militanza del partito”. A voler ben vedere, c'è una qualche contraddizione. Prendiamo per esempio Orsoni: era stato scelto proprio perchè figura prestigiosa al di fuori del Pd. Oggi viene misconosciuto da tale Lotti che dichiara che Orsoni non è del Pd. Il punto è un altro: Orsoni ha rubato per sé o qualcuno del Pd ne ha beneficiato? In quest'ultimo caso, tale Lotti dovrebbe andarsene perchè siamo stanchi di ragazzini che, solo per il fatto di esser vicini a Renzi, si alzano al mattino e sparano quello vogliono. Vedendovi da fuori, a Varese regnano tanti arroccamenti pregiudiziali. Buon lavoro da qui alle elezioni. E riguardo al Mose, al Pd nazionale che Dio glieli mandi buona. Perchè se i magistrati continuano a scavare …
Scritto da V.R. il 8/6/2014 alle 13:33
Se Luisa Oprandi e Marantelli sono i papabili nessuno dei due arriverà ad essere candidato senza passare dalle primarie. In questo caso, purtroppo, sarebbe favorita l'Oprandi.
Scritto da Iscritto Varese il 8/6/2014 alle 13:37
@ Andreus (11:14). Io credo che il PD varesino ha il sacrosanto diritto di fare una sua scelta, per la proposta di un candidato, ma questa scelta deve essere avvalorata da successive primarie in competizione con chi si vuole candidare presentato da un adeguato numero di firme “autentiche” di cittadini residenti ed ... effettivi. La mia preoccupazione è che alla fine, senza avere scelto alcun criterio selettivo, venga fuori il solito nome (di perdente o di vincente, ma inadatto) tirato fuori dalle liste di magistrati, segretari comunali, prefetti, presidi, medici, avvocati e quant'altro, persone innegabilmente preparate nel loro settore professionale ma spesso senza alcuna cultura politica. A Varese occorre un sindaco politico decisionista che non continui a non vedere i problemi per rimandarli ad altri. Fermamente convinto, però, che mentre il metodo selettivo deve essere già scelto, per la persona c’è tempo. Due anni sono tanti e servono solo a rosolare per bene chiunque per poi bruciarlo e rottamarlo.
Scritto da Sic Est il 8/6/2014 alle 15:10
Caro Gio ( 8,37) la risposta sulle primarie te la da Adamoli ( 10,13), una risposta che condivido totalmente. Ovviamente il fatto che sia lui a darla evita a me di essere ricoperto dagli insulti dei soliti noti che si mascherano dietro nickname di fantasia e che da sempre evitano nelle assemblee di partito di farsi riconoscere ed anzi celano il loro pensiero.
Scritto da roberto molinari il 8/6/2014 alle 15:25
@V.R. (13.33), @Sic Est (15.10) - Grazie a V.R. per aver richiamato l’apparente contraddizione fra i miei due commenti citati. Il che mi consente di fare qualche opportuna precisazione. Le primarie sono ormai nel Dna del Pd ma non sono obbligatorie. Nella situazione di Varese (capoluogo difficile per noi e politicamente molto simbolico come già abbondantemente sottolineato) vedo difficile ad oggi che un dirigente del Pd possa raccogliere un consenso così vasto (unitario o quasi) che possa giustificare il no alle primarie. Forse, ma sottolineo forse, questo esito potrebbe essere ottenuto da qualcuno esterno. Ma qualcuno che abbia già svolto un ruolo pubblico, associativo, sociale, che si sia già impegnato per le comunità locali, che sia scelto a Varese e non a Roma o nelle redazioni di Repubblica e Corriere della Sera. Ogni riferimento ad Ambrosoli, che sul piano personale ha la mia infinita stima, è puramente voluto. Mai detto che la società civile sia migliore di quella politica. Non uso queste categorie di pensiero. Il giudizio va portato sulle persone. La considerazione che fa @Sic Est nel suo ultimo commento a proposito di un sindaco politico merita un’attentissima valutazione e se dovrà passare per le primarie che passi. Quanto a Varese il mio impegno (reso relativamente facile dal fatto che mi considero fuori gioco malgrado tante sollecitazioni anche private) è proprio quello di evitare “arroccamenti pregiudiziali” che non sono però più diffusi di quelli esistenti in altre realtà provinciali che conosco abbastanza bene. Per la questione Venezia mi limito a dire che il Pd ha le sue responsabilità e che è controproducente mettere in contrapposizione il Pd di Renzi con quello della “ditta”. Che lo faccia, ad esempio, Alessandra Moretti (fino a poco tempo parte integrante del cosiddetto “tortello magico” di Bersani) mi fa solo amaramente sorridere. Più dignità non guasterebbe neanche nei nuovi dirigenti.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/6/2014 alle 15:57
@ iscrittoVarese 13,37 . Nel Suo commento c'è un "purtroppo" di troppo. Cordialmente Nino39
Scritto da Nino 39 il 8/6/2014 alle 16:03
Caro Adamoli, il post sul Sindaco di Varese ha dato occasione a tutti gli ospiti di questo blog di esprimere il loro pensiero al riguardo. Mi permetto di suggerire, data anche la non urgenza del problema, di rivolgere ora l'attenzione ad un problema più imminente: quello dell'EXPO, cui mancano solo 11 mesi. Come intende prepararsi la Città di Varese a questo importante evento internazionale? Come intende ospitare decorosamente le migliaia di visitatori e turisti che probabilmente arriveranno in città? Quali iniziative intende mettere in campo? Anche per supplire in qualche modo alle magagne (degrado urbano, Caserma Garibaldi, ecc.) dell'attuale Amministrazione? Ed anziché aprire il cantiere per il tanto contestato parcheggio alla 1^Cappella (che peraltro non sarebbe nemmeno pronto per quell'evento e creerebbe solo disagi alla viabilità) non sarebbe il caso di pensare a potenziare quello adiacente al piazzale inferiore della funicolare (attrattiva turistica indiscutibile), ripristinando il funzionamento della stessa a pieno regime?
Scritto da Martino Pirone il 8/6/2014 alle 16:06
Spetta ai partiti, nella loro veste di strumenti essenziali per la formazione della volontà pubblica, il diritto ed il dovere di scegliere i propri rappresentanti. Punto, anzi due punti: finiamola, dunque, con queste primarie! Ed è già l'ora di scegliere, per Varese. Le candidature non si improvvisano, come dimostra l'esperienza recente, ed una candidatura, se è autorevole, non rischia di "bruciarsi". O forse non c'è una candidatura autorevole?
Scritto da domenico nitopi il 8/6/2014 alle 17:14
@Martino Prirone (16.06) - Cercherò prossimamente di affrontare il tema delle ricadute positive che Expo 2015 potrebbe avere sul nostro territorio. Tieni però presente due cose. La prima: non sono un profondo conoscitore di tutti i problemi da te menzionati. La seconda: la gran parte dei lettori del blog non è di Varese. Per questo mi pongo sempre in un angolo visuale più ampio. Grazie comunque del consiglio.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/6/2014 alle 19:16
In attesa dell'operazione le attuali difficoltà visive non mi consentono che occasionalmente di vedere il blog, come oggi. Osservo solo col massimo stupore che tutta l'accesa discussione su nomi e metodo di selezione - primarie o no - prescinda totalmente dalla questione dei programmi, tranne nel caso di un elettore anti-PD (U.Monti)! Mentre: se programmi alternativi, allora primarie tra chi li sostiene; se 1 programma unico, no. Allora si cominci a elaborare i programmi con max partecipazione!
Scritto da Francesco Spatola il 14/6/2014 alle 17:19
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