Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 12/5/2009 alle 14:30

Un lettore che si firma con il nickname “Il lupo cattivo” in un commento al post “Sì ad un’Italia multietnica”, afferma che Fassino sta esagerando, che il reato di clandestinità è assurdo e che bisogna gridarlo ai quattro venti. Cattivo sì e anche un poco sbadato, se mi permette. Nell’intervista al Corriere che ho citato e messo sul sito, alla domanda del giornalista se sia giusto introdurre il reato di clandestinità, la risposta che dà Fassino è chiarissima: «No, è un errore. Stiamo riempiendo le carceri di clandestini, rendendo molto più difficoltoso il rimpatrio. Ed è una vergogna impedire l’iscrizione all’anagrafe del figlio di un immigrato clandestino. Così come è inaccettabile continuare a tagliare gli aiuti per la cooperazione: se non voglia­mo che vengano tutti qui, sarà bene preoccupar­si di farli vivere meglio là. Maroni e il governo stanno usando una misura legittima, come il re­spingimento alle frontiere, per coprire tutti gli al­tri provvedimenti, che sono sbagliati. Ma se noi facciamo d’ogni erba un fascio, diamo una mano a Maroni e al governo. Affrontiamo invece i problemi per quello che sono, e per questa via sconfiggiamo l’impostazione della destra».
È una dichiarazione che condivido nella sostanza.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 13 commenti -
Ottima precisazione. Condivido anch'io la tua posizione e quella di Piero Fassino.
Scritto da Angela il 12/5/2009 alle 14:49
I clandestini bisogna respingerli e gli immigrati regolare bisogna integrarli. L'equilibrio è difficile ma necessario.
Scritto da Bianchi C. il 12/5/2009 alle 16:45
Serve un contrattacco culturale e morale capace di contrastare la predicazione della Lega, senza però difendere troppo i clandestini che non hanno diritto all'asilo politico.
Scritto da Francesco C. il 12/5/2009 alle 16:49
È da molto tempo che mi preoccupo per gli atteggiamenti snobistici della sinistra che si rifiutava di considerare i problemi connessi all’immigrazione, col risultato di lasciare che di questo si occupasse la destra. Trovo le considerazioni che fa Ricolfi in un articolo sulla Stampa molto pertinenti. Tuttavia ritengo che rispedire al mittente dei disgraziati e dei neonati senza preoccuparsi di verificare se tra di essi ci siano persone che potrebbero avere il diritto d’asilo, sia un modo d’agire cinico e ripugnante. E mi chiedo con quali facoltà divinatorie il premier possa affermare che “sui barconi non ci sono richiedenti asilo”.
Scritto da Angelo Eberli il 12/5/2009 alle 19:13
Ha ragione Angelo Eberli, il PD non faccia troppo lo snob. Questo problema è sentito dai poveri cristi, anzitutto.
Scritto da Umbertone il 12/5/2009 alle 19:50
Per stanare Berlusconi e Bossi bisogna essere concreti e non ideologici sapendo che sono i più poveri a temere di più l'ondata immigratoria.
Scritto da Giordano il 12/5/2009 alle 21:05
D'accordo con Fassino, con te e gli altri. Serve concretezza e saper finalmente interpretare il sentire della gente comune per poi operare scelte equilibrate.
Scritto da cesare chiericati il 13/5/2009 alle 09:35
Se non ci fossero i flussi di immigrati saremmo un paese con un PIL in picchiata di oltre il 10% e con tassi di natalità negativi ancora più pesanti, saremmo un paese dove le attività economiche con i lavori più umili e massacranti sarebbero costrette a chiudere. Il problema è molto più complesso del semplice, respingere i barconi sì o no. Il problema io credo è che i flussi stanno drenando l'Africa di quelle forze giovani che sono a loro volta indispensabili per affrontare il problema alla..
Scritto da Stefano G. il 13/5/2009 alle 10:39
..radice, ovvero creare sviluppo in loco da dove i migranti partono. Il problema invece da noi è che abbiamo rinunciato prima a regolamentare l'immigrazione e poi abbiamo lasciato che si creassero ghetti di immigrati separati dalla vita della comunità, rendendo l'integrazione un vero miraggio. Da una parte insomma abbiamo "calato le braghe" senza picchiare i pugni nelle istituzioni Europee che pilatescamente hanno scaricato il problema sulle nostre spalle, dall'altra non abbiamo reso operativa..
Scritto da Stefano G. il 13/5/2009 alle 10:44
non abbiamo reso operativa alcuna seria politica d'intergrazione. Ora i Berluscones hanno gioco facile a soffiare sui tizzoni del risentimento e dell'esasperazione della gente giocando agli sceriffi con dei poveri disgraziati (quando per inciso in realtà basta chiedere ai sindacati di polizia senza fondi quali sono le vere non-politiche di sicurezza del governo). Il problema degli aventi diritti d'asilo è marginale nel quadro generale, la discussione seria è sulle politiche d'intergrazione.
Scritto da Stefano G. il 13/5/2009 alle 10:48
Io sono convinto che il PD debba tornare a immergersi nella società che vuole rappresentare, cosa difficile ma assolutamente necessaria. Però così si rischia di arrivare al livello "intestinale", come in questo caso, e allora che fare? se chiedo a chiunque un parere sugli immigrati, minimo mi dicono di buttarli a mare, ma io questo lo rifiuto... e non sono snob! Io credo non ci sia una soluzione vincente, per noi, credo potremmo essere salvati solo da una onesta assunzione di responsabilità e da una linea chiara.
Scritto da Lele il 13/5/2009 alle 12:08
ho ascoltato buona parte del discorso di Franceschini di oggi alla camera sul decreto sicurezza.Ottimo davvero. Vi consiglio di guardarlo o risentirlo appena disponibile sul web.
Scritto da emannuele martini il 14/5/2009 alle 12:58
Oggi la LN bolla sprezzantemente come “suicidio in diretta” quello di Franceschini, perché “non capirebbe la gente”. Oggi il Presidente Napolitano parla di una retorica xenofoba imperante. Io credo che non possiamo arrenderci a questa retorica del disumano, a questo mettere il silenziatore alla nostra coscienza scagliandoci contro le paure e i nemici che ci vengono indicati. Però il problema esiste, il rischio di una guerra tra poveri esiste, allora dico io il riscatto dei “poveri”, lo smuovere una società ingessata come la nostra, non è forse nel DNA del PD? E allora scontriamoci su questo! La gente fa fatica ad arrivare fine mese, e allora parliamo di redditi, di salari, di qualità della vita e di uguali condizioni di “partenza”. Quello che il Presidente Napolitano ha affermato “facciamo in modo che da questa crisi esca un’Italia più giusta”, questa sfida la stiamo perdendo ma non possiamo mollare!
Scritto da Lele il 14/5/2009 alle 15:57
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