Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 9/6/2009 alle 10:36

È una domanda che molti si fanno da domenica sera e che altri si ponevano già da prima. Non ho ricette e diffido di chi ne ha sempre una pronta. L’analisi dovrà essere profonda, costruttiva, ma, come dicevo ieri, non consolatoria. Credo che l’idea di Europa debba stare al primo punto della nuova cultura politica che il Pd dovrà profondamente ripensare superando definitivamente le vecchie tradizioni del passato. Tante cose mi hanno preoccupato in questi giorni. Ovviamente la perdita di 4 milioni di elettori del Pd in un anno, ma parimenti il crollo (previsto e prevedibile ma amaro) dei partiti socialdemocratici e socialisti che avevano nel dopoguerra costruito l’Europa insieme con le forze di ispirazione cristiana, ridimensionate o scomparse già da molto tempo.
Come contrastare le spinte antieuropeiste, xenofobe e populiste che hanno rialzato la testa così prepotentemente? Come capire che non c’è più in natura il “popolo della sinistra” da contendersi fra i vari partiti, ma c’è semplicemente un popolo da riconquistare con un welfare europeo, con la risposta alla domanda di sicurezza, con la riforma del mercato del lavoro? Qualcuno può obiettare che le difficoltà del Pd e del centrosinistra sono ancora più gravi nelle province e nelle città che in Europa. È vero, ma questo dimostra soltanto che il Pd ha un problema di identità che deve affrontare partendo dai temi culturali e sapendo bene chi vuole rappresentare. E questa rappresentanza deve andare molto al di là del bacino della sinistra tradizionale che si sta progressivamente restringendo.

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 23 commenti -
Tu dici: il Pd deve sapere bene chi vuole rappresentare! E' proprio questo il problema...la difficoltà (oppure, temo, l'impossibilità) di amalgamare le varie sensibilità presenti nell'elettorato che si vorrebbe raggiungere. Se si presterà troppa attenzione al quasi 10% di elettori che hanno votato sinistra/radicali, si perderanno consensi al centro; viceversa se ci si spinge al centro! Il centro-destra è invece riuscito a inglobare tutti, lasciando fuori, alla sua destra, solo qualche briciola.
Scritto da marco il 9/6/2009 alle 11:33
Ok, non abbiamo risposte. Partiamo da dati di fatto, la "minoranza" nel paese è particolarmente debole e frammentata, e non basterà una bella riflessione a farla resuscitare. Allora, perché non prendersi un grosso rischio, per vedere se si esacerbano le contraddizioni.... andando a votare SI al referendum? Credo che il quadro attuale, proiettato nel futuro ha le stesse tinte di una vittoria del SI referendario
Scritto da Spartacus il 9/6/2009 alle 12:20
Caro Giuseppe la ricetta non esiste ,ma non si può continuare senzacambiare rotta:Ritengo che ancora una volta siamo caduti nella trappola di Berlusconi che svia i problemi reali.Tu hai individuato 3 punti io aggiugerei anche ripensare al problema immigrazione ,alla riforma elettorale eal federalismo fiscale, poi bisogna incominciare a proporre al popolo cose reali e fattibili ignorando le alchimie Berlusconiane che deviano l'attenzione dalle realtà.e la gente capirà.
Scritto da Luigi il 9/6/2009 alle 12:23
Condivido la riflessione di Spartacus: in Italia la situazione è cristallizzata. Il premier chiede il lodo Alfano e la lega in cambio si fa dare il federalismo, la lega vuole la legge anti-immigrati e il premier in cambio...e così via un ricatto dietro l'altro e noi siamo le vittime e niente di costruttivo. Io al referendum metterò 3 sì: peggio di così non sarà.
Scritto da mirella il 9/6/2009 alle 13:33
Ricominciare da Serracchiani, NON da Berlinguer o Bassolino. Dall'Europa,non da Noemi. Ricominciare parlando al centro(i voti sono la'),non dalle ali estreme a sinistra. Ricominciare da un'unica voce chiara,non da un coro stonato(ma qui Franceschini sta facendo bene). Ricominciare valorizzando il PD federale,anche dal punto di vista dei finanziamenti,non dal solo PD nazionale. Ricominciare dal cuore,non dalle tattiche. Ricominciare parlando di ideali, programmi, prospettive, futuro, non di passato e di ex.
Scritto da Andrea Botta-portavoce PD Tradate il 9/6/2009 alle 14:39
Ci mancherebbe solo che vincesse il si al referendum. Così per tentare di farcela (ma non ce la faremo lo stesso) metteremo su una bella lista con Ferrero, Vendola, Turigliatto, Ferrando, Casini e Lombardo. Qualcosa di più eterogeneo della vecchia Unione che ha fallito. Complimenti.
Scritto da Gianfranco G. il 9/6/2009 alle 15:22
E' giusto ripartire dall'Europa come ha sempre detto Romano Prodi. Anche i temi sono giusti, naturalmente ne vanno aggiunti altri ma va bene così per cominciare.
Scritto da Vittorio il 9/6/2009 alle 15:32
Stando ai fatti: 1)Berlusconi si fida più della Lega che del PdL, e quindi il Referendum fallirà. 2)Al momento non si vede come PdL+Lega possano perdere delle elezioni 3)Unica possibilità sarebbe la creazione di un polo fra tutta la sinistra unita ed un significativo raggruppamento di forze centriste 4) il PD deve scegliere fra due obiettivi: ricompattare tutte le forze di sinistra oppure tentare di ricostruire un grande centro (uno esclude l'altro).
Scritto da marco il 9/6/2009 alle 15:55
La proposta di votare SI al referendum non è tattica, è dirompente, nel senso che, se si raggiungesse il quorum, affronteremmo il rischo di un cambio "radicale" nella qualità della nostra democrazia. Magari questo scuoterebbe gli Italiani, o almeno alcuni partiti che stanno supini (ad esempio la Lega). L'alternativa comunque è un cupio dissolvi del PD e della minoranza (D'Alema sul Corriere, sembra che venga da Marte, ha fatto diventare realtà l'alchimia politica).
Scritto da Spartacus il 9/6/2009 alle 16:40
La gente è più interessata alla cose concrete ma l'orientamento da assumere su questi problemi viene da una cultura politica di fondo che dev'essere precisata e comunicata.
Scritto da Renato C. il 9/6/2009 alle 17:01
Il congresso per essere un bel congresso deve parlare proprio anche dei temi che tu indichi. Io aggiungerei la laicità dello stato e la difesa della costituzione. Ci vuole tempo ma non possiamo andare oltre ottobre.
Scritto da C.F. il 9/6/2009 alle 17:12
Concordo in pieno con Andrea Botta.
Scritto da cesare chiericati il 9/6/2009 alle 17:38
intanto che aspettiamo la ricostruzione/la ridefinizione/la ricomposizione ecc.ecc.verrà il giorno del giudizio. Allora sono d'accordo con spartacus e con la sua provocazione dei tre si al referendum. Tanto che abbiamo da perdere? Al massimo la "bimurti" continuerà a stare assieme; al minimo al cavaliere (se vincono i si) verrà la tentazione di scaricare l'uomo di Gemonio. La mia paura è che "la gente" non vada a votare e quindi dovremo continuare da qui...
Scritto da enzo il 9/6/2009 alle 18:00
Iniziare dalla base ,come abbiamo fatto noi ,ottenendo un bel risultato nel mio paese,credendo nel proggetto del PD.
Scritto da alfredo il 9/6/2009 alle 18:06
Ricominciare significa anche azzerare; come si può ricomciare con D'alema, Fassino, Bersani,Rutelli, Enrico Letta, Prodi, Finocchiaro, Bassolino, Iervolino, Veltroni - una casa per essere ricostruita, deve prima subire la demolizione.
Scritto da federico il 9/6/2009 alle 18:22
Solo questo candidato antagonista da cinque anni spendeva e raccoglieva, la primadonna del Paese, persona sempre ben visibile, almeno in questi cinque anni, il che non guasta, come le cose fatte, decise in corpo agli assessori, opere di cui solo lui, vantava e raccontava le alterne vicende, come fossero opera sua, acquistava meriti, attraverso ciò che non si sarebbe dovuto dire al bar da persona sensata , con le vicende che conosceva in giunta, e denigrando si è nutrito di visibilità, da sempre, “serpe in seno” ha espresso quel che è la modesta politica del bar di cui il bar ha necessità e abbisogna per vivere. La morale unica è che, nelle opere varate da un lungimirante giovane Sindaco e da tutta la sua giunta, che si è fatta il mazzo per quattordicianni, era compresa la personale campagna elettorale del Vicesindaco. Da subito quindi, cinque anni fa questo ha iniziato, memore del fatto che altri personaggi, di altre liste di centrosinistra in paese, vivono perennemente in campagna elettorale, approfittando del tempo a suo vantaggio, del fatto che gli amministratori con la A si dedicavano al paese e che esiste anche la dignità .
Scritto da lucignolo il 9/6/2009 alle 18:23
Caro Giuseppe, non agitiamoci. Noi non abbiamo problemi di contenuto ma di comunicazione! Per anni il Governo Lega e CD ha fatto entrare extracomunitari a iosa, forse perchè faceva comodo all'economia sommersa, poi improvvisamente hanno fatto la campagna contro l'immigrazione. Per anni regione e Comuni hanno favorito la cementificazione, adesso la Lega urla "basta cemento". E questi messaggi passano! Ogni volta ci dobbiamo massacrare col progetto ecc ma e loro? Due slogan e urne piene!
Scritto da Mauro Prestinoni il 9/6/2009 alle 20:20
Mi aspetto in questi giorni qualche novità dal PD in ordine alle scelte per il referendum. I ballottaggi sono tanti e bisogna convincere il nostro elettorato (e tanti altri ) ad andare a votare al secondo turno. Se incoraggiassimo la, per me giusta, astensione al voto referendario rischieremmo di tenere a casa molti elettori . O sbaglio ? Ovviamente il discorso cambia per le aree dove non ci sono secondi turni. Forse era questo il senso dell'indicazione al SI . Poi, liberi tutti.
Scritto da Ambrogio V. il 9/6/2009 alle 21:21
Ottimo il commento di Andrea Botta. Stiamo attenti però a buttare via tutto ciò che non è nuovo, rischieremmo di sprecare risorse importanti.
Scritto da Lucky il 9/6/2009 alle 21:45
Hai toccato il nervo scoperto con le ultime righe. Il bacino elettorale della sinistra si è ridotto in Italia come in Europa. Anzi il PD forse è riuscito a mascherare una crisi che per noi DS avrebbe potuto essere più grave come in Francia. Il progetto dunque è giusto. Riempirlo di contenuti culturali prima che pratici è il nostro problema.
Scritto da Giorgio L. il 9/6/2009 alle 21:52
Avevano ragione Rutelli e Letta. Entrare nel PSE sarebbe stato un errore perchè i socialisti non sono mai andati così male da decenni e decenni. Bisogna andare oltre i socialisti. Come però è tutto da vedere.
Scritto da P.D. il 9/6/2009 alle 22:47
Sono d’accordo con Botta. Se vogliamo mobilitare gli elettori disaffezionati, occorre cambiare. E cambiare significa che la nomenclatura autoreferenziale deve essere sostituita. Il successo della Serracchiani è una dimostrazione lampante. Significa che il nuovo è in grado di motivare gli elettori frustrati. Leggo che D’Alema sta affilando le armi: quali altri danni intende infliggerci? Spero proprio che si vada al congresso con candidature vere e tesi chiare.
Scritto da Angelo Eberli il 10/6/2009 alle 10:08
Credo che non si possa prescindere da un chiaro progetto, culturale prima che politico, di società, ripensando i rapporti all'interno del mondo del lavoro con un welfare attualizzato, con proposte semplice e chiare in materia di green economy e convivenza. Altrimenti verremo percepiti come la parte conservatrice dello schieramento politico e non come i rappresentanti del riformismo.
Scritto da angelo il 10/6/2009 alle 14:07
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