Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 1/7/2009 alle 17:00

Ritorna il congresso e con esso la discussione intorno al nodo delle preferenze per eleggere, ad esempio, l’Assemblea nazionale del Pd. È un tema di cui si parla poco, ma di grande interesse per tutti i partiti politici.
Riporto di seguito una mail che ieri ho ricevuto da Andrea, un giovane molto attivo e impegnato, e segnalo il link al blog di Nando Dalla Chiesa che ha presentato, in Direzione Nazionale, un emendamento proprio per l’introduzione delle preferenze per votare l’Assemblea. Naturalmente è stato respinto.

Ciao Giuseppe,
Ho letto che, anche per le future elezioni congressuali e del segretario, il PD non mettera' le preferenze ma ci saranno le liste bloccate.
Sto seriamente pensando, se questo fosse vero, di non andare a votare e di non fare campagna congressuale.
Che senso ha?
Che senso ha organizzare serate sulla mafia perche' ci credi davvero a questo progetto di legalita' e giustizia?
Che senso ha togliere tempo alla famiglia per lavorare alla festa della Schiranna o ai gazebo o alle discussioni nel circolo?
Che senso ha consegnare casa per casa un giornalino, anche sotto la pioggia, per informare la gente di cosa stiamo facendo nel nostro comune?
Che senso ha tutto questo se poi pochi oligarchi autoreferenziali tolgono l'anima ad un partito che vuol definirsi "democratico"?
Cosa c'e' di democratico in un partito che impedisce di esprimersi liberamente con le preferenze?
Ci credo poi che la gente poi non ci vota!! E sai anche bene che, molto spesso, non vota i nostri sindaci e amministratori non tanto perche' non sono persone perbene e capaci: non li vota perche', al momento di fare la 'X', pensa a quanto ha visto in TV a Porta a Porta, non ai volantini consegnati casa per casa.
Sai che sono una persona propositiva, ma se il PD si dimostrera' ancora cosi' ottuso e voglioso di farsi del male... lo faccia pure, ma non conti sul mio aiuto.

Andrea

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 8 commenti -
Lo sfogo di Andrea è comprensibile e la richiesta di Nando Dalla Chiesa era fondata. Oggi però abbiamo altri problemi importanti.
Scritto da Rodolfo D il 1/7/2009 alle 17:08
Come si può non sottoscrivere e condividere lo sfogo di Andrea? Sono intervenuto anch'io diverse volte per stigmatizzare la nomenklatura autoreferenziale; però è molto difficile se non impossibile scalzarla. Se questi signori continueranno a voler godere in eterno dei privilegi della "casta", temo molto per le sorti del nostro partito.
Scritto da Angelo Eberli il 1/7/2009 alle 17:34
Avete ragione ma temo che predicate al vento.
Scritto da Giacomina il 1/7/2009 alle 18:57
Chi ha paura delle preferenze? Parafrasando un noto film mi pare questo un titolo interessante.
Scritto da Il pirata il 1/7/2009 alle 22:58
E' chiaro i capi preferiscono essere loro a scegliere perfino i componenti dell'assemblea nazionale, con la scusa della presenza femminile come se non ci fossero altri modi per garantirla. Questo vale per tutti.
Scritto da Bernardini il 1/7/2009 alle 23:34
Sono perfettamente daccordo. La verità è che nessuno vuole la democrazia perchè tuti vogliono il controllo delle decisioni. Anche Lei che abolirebbe le primarie per il segretario. Il nostro libero voto vi fa paura perchè non lo controllate e non potete fare carriera contando solo sull'alleanza di apparato. Tornare indietro vi farà tornare sotto al 20%. Non siete tutti stati capapci di avere noi come riferimento invece che le logiche interne del partito. Quì sta la vostra lontananza con noi
Scritto da marco il 2/7/2009 alle 08:16
Anche questo tema dovrebbe essere materia di discussione e decisione congressuale. A Marco faccio notare che questo blog è sempre stato in favore delle preferenze ed è una sede libera di didattito. A me questo basta per dire che spero che continui ad essere vivo.
Scritto da Tino il 2/7/2009 alle 10:51
Caro Marco, sull’elezione del Segretario del PD vorrei precisare meglio qual è la mia idea. Trovo complicato e contradditorio un sistema nel quale prima c’è il Congresso che decide al massimo tre candidati secondo una precisa e pubblica graduatoria. Poi ci si rivolge agli elettori delle primarie che in teoria possono ribaltare e quindi delegittimare il Congresso. Successivamente se il vincitore delle primarie non ha ottenuto almeno il 50% dei voti, si torna al Congresso che può, a sua volta, ribaltando il risultato, delegittimare le primarie. Mi sembra un sistema confuso e rischioso. Io sceglierei fra l’uno o l’altro modo di elezione. Per quanto riguarda le preferenze sono sempre stato a favore delle decisioni assunte dagli elettori, come dimostra il mio blog e la mia biografia personale.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 2/7/2009 alle 14:55
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